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Quinto giorno di navigazione per Stefano Bertoldi dell’Osservatorio contro la militarizzazione con Global Sumud Flotilla
PUBBLICHIAMO IL VIDEO DEL QUINTO GIORNO DI NAVIGAZIONE PER STEFANO BERTOLDI, DOCENTE E ATTIVISTA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ, A BORDO DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA VERSO GAZA. Il docente, giornalista e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Stefano Bertoldi, a bordo di una delle imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla fa un resoconto quotidiano della missione umanitaria. In poche parole il racconto della navigazione che porterà il gruppo di imbarcazioni con attiviste ed attivisti di diversa nazionalità verso Gaza, con loro un carico di aiuti, messaggi di pace e speranza per il popolo palestinese martoriato da lunghi e devastanti bombardamenti.
Inondare l’Università di barchette per supportare da terra la Global Sumud Flotilla
Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università segnaliamo questa interessante iniziativa nonviolenta, cioè quella di inondare l’Università di barchette con i colori della bandiera Palestina, che gli studenti e le studentesse di Cambiare Rotta hanno ideato e lanciato per lunedì 15 settembre, in occasione dell’inizio dell’anno accademico all’Università di Bologna. Si tratta di un’iniziativa promossa all’interno del presidio con le tende davanti al Rettorato che si sta svolgendo da una settimana circa per sostenere come “equipaggio di terra” la missione della Global Sumud Flotilla e dare forza e risonanza alle ragioni dell’azione in solidarietà col popolo palestinese e contro il genocidio a Gaza. Si punta inoltre a rilanciare lo sciopero generale del 22 settembre, che vuole rappresentare un monito alle istituzioni per far sì che la flotilla possa raggiungere Gaza con gli aiuti umanitari in tutta sicurezza. In caso contrario, ci si prepara a bloccare tutto. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Secondo giorno di navigazione per Stefano Bertoldi dell’Osservatorio contro la militarizzazione con Global Sumud Flotilla
PUBBLICHIAMO IL VIDEO DEL SECONDO GIORNO DI NAVIGAZIONE PER STEFANO BERTOLDI, DOCENTE E ATTIVISTA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ, A BORDO DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA VERSO GAZA. Il docente, giornalista e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Stefano Bertoldi, a bordo di una delle imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla fa un resoconto quotidiano della missione umanitaria. In poche parole il racconto della navigazione che porterà il gruppo di imbarcazioni con attiviste ed attivisti di diversa nazionalità verso Gaza, con loro un carico di aiuti, messaggi di pace e speranza per il popolo palestinese martoriato da lunghi e devastanti bombardamenti.
Primo giorno di navigazione per Stefano Bertoldi dell’Osservatorio contro la militarizzazione con Global Sumud Flotilla
PUBBLICHIAMO IL VIDEO DEL PRIMO GIORNO DI NAVIGAZIONE PER STEFANO BERTOLDI, DOCENTE E ATTIVISTA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ, A BORDO DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA VERSO GAZA. Il docente, giornalista e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Stefano Bertoldi, a bordo di una delle imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla fa un resoconto quotidiano della missione umanitaria. In poche parole il racconto della navigazione che porterà il gruppo di imbarcazioni con attiviste ed attivisti di diversa nazionalità verso Gaza, con loro un carico di aiuti, messaggi di pace e speranza per il popolo palestinese martoriato da lunghi e devastanti bombardamenti.
Da Catania il saluto e il sostegno alla Global Sumud Flotilla: “Buon vento Flotilla”
È stata definita la più grande missione di pace del dopoguerra, stiamo parlando della Global Sumud Flotilla, che giorno 7 settembre muoverà decine e decine di imbarcazioni verso la Striscia di Gaza, con attivisti provenienti da 44 Paesi. Porteranno aiuti umanitari e materiale sanitario per provare a rompere l’assedio israeliano. Che a Gaza Israele stia consumando un vero e proprio genocidio ce lo conferma l’International Association of Genocide Scholars (Iags), la più autorevole associazione internazionale di studiosi e accademici del genocidio nei suoi aspetti storici e legali: “Le politiche e le azioni di Israele a Gaza soddisfano la definizione giuridica di genocidio di cui all’articolo II della Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio (1948)”. A supporto della Flotilla e delle navi che partiranno dalla Sicilia, giorno 3 settembre a Catania e Siracusa si sono svolte due importanti manifestazioni. Particolarmente imponente il corteo catanese, circa 15,000 partecipanti che hanno letteralmente riempito, per gli interventi finali, piazza Federico di Svevia, una delle piazze più grandi della Città, con i suoi oltre 4200 metri quadrati. A promuoverlo Catanesi Solidali con il Popolo Palestinese, un comitato, composto da sindacati di base, forze sociali e politiche, singole/i aderenti, tra cui anche l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, che da quasi due anni si è schierato a fianco del popolo Palestinese. E lo ha fatto, sin dall’inizio, con la convinzione che Israele non stesse mettendo in campo, come soprattutto nel primo periodo veniva ignobilmente affermato, “una reazione eccessiva”. Le scelte dello stato sionista, sempre supportate dalle “democrazie occidentali”, infatti, miravano e mirano, come ormai è drammaticamente evidente, all’espulsione di tutti i Palestinesi da Gaza e dalla Cisgiordania. Del resto basterebbe ricordare che Theodor Herzl, il padre del sionismo moderno, già nel 1896 nel saggio “Lo stato ebraico” scriveva che occorreva costituire un insediamento ebraico, nel cosiddetto Medio Oriente, per porre un argine alla barbarie. Oggi, è il tempo delle scelte radicali. O si sta con Israele, cui tutto è permesso, o si fa l’impossibile per impedire che prosegua il genocidio. Avendo piena consapevolezza che chi sostiene e vota per il riarmo europeo, non si batte per la rottura dei rapporti diplomatici, economici e militari con Israele e ha paura di pronunciare la parola genocidio non è uguale a coloro che progettano i resort nella Striscia, ma è comunque subordinato alla logica del più forte. Per questo è certo decisivo ampliare le azioni solidali, ma occorre, soprattutto, modificare le politiche di morte dei nostri governi. Sia per fermare la guerra, sia per impedire che il riarmo e l’aumento esponenziale delle spese militari contribuiscano in modo decisivo alla distruzione dello stato sociale. Se vogliamo, perciò, rispondere alla volontà di pace e giustizia sociale che esprimono le mobilitazioni in tutto il mondo, proviamo a decolonizzare il nostro pianeta. Nino De Cristofaro, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Catania
L’Osservatorio contro la militarizzazione al fianco e a bordo della Global Sumud Flotilla
In queste ore numerose barche sono in viaggio verso la Palestina, ma il Governo israeliano ha già dichiarato che tratterà i membri della Global Sumud Flotilla alla stregua dei terroristi e, vista la immane strage in corso a Gaza, non abbiamo dubbi sulla volontà di considerare ogni iniziativa di solidarietà attiva alla Resistenza palestinese come un atto di terrorismo. Ma chi sono i terroristi? I membri della Global Sumud Flotilla o i governanti di Israele, che non si fermano nemmeno davanti alle proteste del popolo israeliano? Urge riconoscere il diritto all’Autodeterminazione del popolo palestinese e per farlo bisogna cambiare prospettiva, acquisendo un punto di vista antitetico a quello del sionismo. Ai palestinesi non viene riconosciuto il diritto a esistere e a resistere, anche dai media e dai governi occidentali. Quando le elezioni democratiche a Gaza videro la sconfitta dell’ANP, non vennero riconosciute valide, perché la democrazia parlamentare va bene solo quando a vincere sono le coalizioni amiche dell’Occidente, prone alla tutela di interessi antitetici a quelli di un popolo a cui oggi negano il diritto all’esistenza. Ci sono innumerevoli responsabilità rispetto al genocidio del popolo palestinese. I silenzi degli intellettuali, del mondo della conoscenza per noi sono particolarmente pesanti, ricordiamo l’opera di sistematica falsificazione della realtà, come quando si negava l’azione della Resistenza palestinese, e quindi anche di Hamas, per contrastare la infiltrazione di Al Qaida e Isis nei campi profughi palestinesi. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università è stato vicino alla Freedom Flotilla sin dalla precedente impresa isolata della motonave Handala, sulla quale era imbarcato un nostro attivista, Antonio Mazzeo, del quale abbiamo trasmesso i report giornalieri durante la navigazione. E anche questa volta, l’Osservatorio è vicino alla Global Sumud Flotilla, infatti sulla Porto Taigete è imbarcato come skipper un altro nostro attivista, Stefano Bertoldi, docente e giornalista. Centinaia di attivisti fanno parte della Global Sumud Flotilla, mossi da molteplici cause, tutti insieme convinti che la società civile debba oggi assumersi l’onere di rompere l’assedio imposto da Israele che uccide non solo i palestinesi con le bombe guidate dalla intelligenza artificiale, ma con la fame, la denutrizione, le mancate cure. Vogliamo ricordare, tuttavia, a tutti quelli e a tutte quelle che finalmente riconoscono lo sforzo del popolo palestinese di RESISTERE alle avversità storiche causate dallo Stato genocida d’Israele che SUMUD vuol dire RESISTENZA. E a resistenza del popolo palestinese non è cominciata il 7 ottobre 2023, data almeno dalla NAKBA del 1948, la “catastrofe”, durante la quale il governo sionista d’Israele ha cacciato i palestinesi dalle proprie case. Di conseguenza, l’evento del 7 ottobre 2023, che si è rivelato un’azione terroristica condannata per crimini contro l’umanità avendo colpito i civili, va letto nell’ambito della resistenza del popolo palestinese, prevista dal Diritto umanitario internazionale, come sostiene Francesca Albanese. E resistenza è anche quella che i palestinesi portano avanti in Cisgiordania e Gerusalemme est, dove Hamas non c’entra nulla, eppure i coloni israeliani sono armati e legittimati ad ammazzare i palestinesi. La storia ci sta mettendo sotto gli occhi un genocidio in diretta, per cui come docenti, attiviste e attivisti dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università siamo stati e saremo ancora al fianco della Global Sumud Flotilla. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Fermiamo il genocidio in Palestina, Catania con la Global Sumud Flotilla
MERCOLEDÌ, 3 SETTEMBRE 2025 PARTENZA CORTEO ORE 18,00 PORTO DI CATANIA MANIFESTAZIONE CONCLUSIVA ORE 20,00 PIAZZA FEDERICO DI SVEVIA (CASTELLO URSINO) Basta. Non c’è nulla da aggiungere. Di fronte a un genocidio occorre fare di tutto per fermarlo. I governi “occidentali”, compreso quello italiano, continuano a supportare Israele, anche attraverso i rifornimenti militari. Noi non vogliamo assistere impotenti alla totale distruzione di Gaza e alla definitiva occupazione della stessa Cisgiordania. Non vogliamo assistere in silenzio all’eliminazione del popolo Palestinese. I popoli del mondo continuano a manifestare per l’immediato cessate il fuoco, il ritiro di Israele da tutti i territori occupati e lo sblocco degli aiuti umanitari, per impedire che a Gaza si continui a morire per fame. Stringiamoci attorno alla GLOBAL SUMUD FLOTTILLA e alle tantissime navi che stanno partendo, anche da Catania, per Gaza, per rompere l’embargo e portare aiuti alla popolazione. Clicca qui per l’evento su Facebook. CATANESI SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università