Nonviolenza a scuola: un’urgenza, non un’utopia

Pressenza - Monday, September 1, 2025

Gruppi di insegnanti ricercano insieme per costruire e condividere pratiche di pace e nonviolenza a scuola da mettere a disposizioni di ogni docente.

Mentre il dibattito pubblico sembra spesso dividersi tra muri, conflitti e linguaggi d’odio, nelle scuole italiane c’è chi sceglie di remare in direzione opposta. Non si tratta di slogan, ma di un lavoro quotidiano, fatto di pratiche educative che mettono al centro la persona, la trasformazione nonviolenta dei conflitti e la costruzione di comunità inclusive.

I gruppi di ricerca sulle pratiche a scuola per un’educazione nonviolenta, coordinati dalla rete Edumana in collaborazione con il Polo Europeo della Conoscenza, sono un antidoto silenzioso ma potentissimo alla cultura della sopraffazione. Nascono dall’ascolto di insegnanti che chiedono strumenti reali per portare la nonviolenza in classe.

“I gruppi stanno lavorando insieme per creare una biblioteca digitale open source di pratiche e materiali per diffondere un’educazione nonviolenta, usufruibile da ogni docente autonomamente, dare coraggio a chi porta avanti queste esperienze e costruire comunità di sostegno contro l’isolamento”, dice Annabella Coiro, tra le coordinatrici dei gruppi. “È un atto politico, nel senso più profondo: lavorare per una scuola che non insegni solo nozioni, ma anche convivenza e giustizia sociale. Una scuola che sappia ricucire quel filo che unisce tutti gli esseri umani. In un Paese in cui la scuola viene troppo spesso ridotta a terreno di scontro ideologico o di emergenza burocratica, parlare di pace sembra un lusso. E invece è l’opposto: è un’urgenza. La violenza verbale e fisica, le disuguaglianze, le guerre si contrastano anche con pratiche che cambiano il clima relazionale, che permettono un’esperienza quotidiana concreta di pace e nonviolenza.”

I gruppi, formati da docenti provenienti da tutta Italia, sono già più di 150 e si riuniscono online. Il prossimo appuntamento è il 2 settembre, per incontrarsi poi tutti in presenza sabato 8 novembre 2025 nella seconda edizione del Forum nazionale ‘Scuole per un’educazione nonviolenta’; la prima edizione si è tenuta lo scorso anno a Milano.  Un’occasione per allargare questa rete e trasformare la scuola in un presidio civile, un luogo dove bambini, bambine, ragazze e ragazzi imparino che la forza non sta nel dominio, ma nella cooperazione.

La partecipazione ai gruppi è individuale e gratuita; per iscriversi c’è un semplice form, qui le informazioni: https://edunonviolenza.altervista.org/gruppi-di-ricerca-sulle-pratiche-di-pace-e-nonviolenza-a-scuola/

Se la società appare ogni giorno più frammentata, la sfida di questi gruppi è radicale e concreta: educare alla nonviolenza non come un capitolo opzionale, ma come una grammatica del futuro.

 

 

Redazione Italia