
USA: un’estate di detenzione di immigrati e di resistenza
Pressenza - Sunday, August 31, 2025Quest’estate è stata caratterizzata tanto dalla detenzione e dalla deportazione di immigrati quanto dalla resistenza. Mentre l’amministrazione Trump incoraggia gli immigrati in tutto il Paese ad “auto-deportarsi”, gli arresti dell’ICE* (United States Immigration and Customs Enforcement) sono aumentati vertiginosamente in tutto il Paese.
Forse il caso più emblematico è stato quello di Los Angeles, dove gli agenti hanno arrestato 1.618 immigrati solo tra il 6 e il 22 giugno, in concomitanza con lo schieramento della Guardia Nazionale a Los Angeles e in tutta la California meridionale.
Gli arresti di massa di lavoratori agricoli che hanno provocato morti, le retate nei quartieri e gli arresti e le separazioni delle famiglie nei tribunali stanno causando paura nelle comunità di immigrati. Le retate hanno colpito soprattutto le famiglie e i bambini. La detenzione, la deportazione e le retate stanno arrecando traumi emotivi sia ai bambini immigrati che ai bambini nati negli Stati Uniti in famiglie miste. I bambini vengono lasciati soli dopo l’arresto dei genitori, vengono detenuti insieme alle loro famiglie in alberghi e strutture di detenzione per famiglie recentemente riaperte, e vengono espulsi, compresi i bambini cittadini statunitensi e persino quelli di appena sei anni.
All’inizio di luglio il Congresso ha approvato una legge di spesa enorme e terribile che stanzierà una somma ingente – 146,3 miliardi di dollari – per retate, detenzioni e deportazioni. Si tratta di una cifra mai spesa prima d’ora per questo scopo. Il governo spenderà 45 miliardi di dollari per costruire nuovi centri di detenzione, anche per le famiglie, che amplieranno il già massiccio sistema di detenzione. Recenti rapporti rivelano piani per raddoppiare la capacità di detenzione entro la fine dell’anno, compresi campi di concentramento con tendoni da campo come il cosiddetto Alligator Alcatraz in Florida.
Tuttavia, le comunità stanno sviluppando ulteriori sistemi di risposta all’interno delle stesse comunità e al di fuori delle strutture di detenzione che potrebbero influire sull’efficacia degli arresti dell’ICE. Le reti di risposta delle comunità stanno portando speranza e strumenti concreti per proteggere i nostri vicini, mentre proteste come l’azione di Tsuru for Solidarity, un gruppo di azione diretta nonviolenta gestito da volontari giapponesi-americani, per fermare la proposta di un centro di detenzione portano speranza e infondono coraggio per opporsi alle azioni sempre più violente delle autorità federali. I leader eletti stanno seguendo l’esempio delle comunità, come i legislatori del Texas che hanno resistito ai tentativi di ridistribuzione dei distretti elettorali per continuare a utilizzare lo Stato come banco di prova per le politiche di immigrazione più draconiane.
* La United States Immigration and Customs Enforcement (ICE) è un’agenzia federale statunitense, parte del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’ immigrazione.
Tsuru for Solidarity è un gruppo di azione diretta nonviolenta gestito da volontari giapponesi-americani che si impegna per la chiusura dei campi di detenzione.
Traduzione dall’inglese di Stella Maris Dante. Revisione di Thomas Schmid.