Giorno dopo giorno a Gaza e dintorni

Pressenza - Sunday, August 31, 2025

Gaza

Un’altra notte di fuoco sulla testa della popolazione civile a Gaza città e Jebalia. La stampa israeliana scrive che il 40% della città è sotto il controllo dell’esercito invasore. Ma la cattura di 4 soldati israeliani da parte di Hamas ha fatto arretrare le truppe dal quartiere Zeitoun, che ha subìto un intenso bombardamento, con decine di uccisi e feriti. La notizia è stata censurata dall’esercito e non è stata confermata da fonti palestinesi.

L’esercito israeliano sta utilizzando armi incendiarie, vietate in aree civili. Le immagini trasmesse dalla stampa palestinese sono terrificanti: colonne di fuoco alte anche 50 metri che accompagnano il crollo degli edifici, causando la morte sicura per i feriti intrappolati sotto le macerie. Non sono mancati i casi dei doppi lanci di proiettili dell’artiglieria a poca distanza di tempo, per uccidere i soccorritori e far morire i feriti sotto le macerie. Nella giornata di ieri sono stati uccisi 66 civili e feriti altri 345.

Negli ospedali sono stati registrati ieri 10 casi di morte per fame, tra di loro 3 bambini al di sotto di 5 anni e altri 4 minori. Il totale delle vittime della carestia imposta da Netanyahu è di 332 morti (124 i bambini al di sotto di 5 anni).

Afferma Munir Al-Barsh, Direttore Generale del Ministero della Salute di Gaza: “Stiamo sistemando sei bambini per letto negli ospedali a causa della distruzione del sistema sanitario. La comunità internazionale deve agire immediatamente dopo la dichiarazione ufficiale di carestia: la carestia a Gaza è il risultato dell’occupazione e dell’aggressione in corso.

Dall’inizio dell’aggressione, a Gaza ci sono stati 40.000 bambini feriti; l’occupazione ha distrutto più di 150 depositi di medicinali; 1.000 pazienti cardiopatici sono morti per mancanza di cure necessarie. Ma la gente non vuole lasciare Gaza City, e salutiamo la decisione ferma e coraggiosa di restare della comunità cristiana palestinese. La nostra risoluzione è chiara: non lasceremo gli ospedali e non abbandoneremo i pazienti. L’occupazione sta usando enormi robot esplosivi per distruggere interi quartieri di Jabalia: abbiamo trovato intere famiglie sotto le macerie, a causa delle esplosioni di questi giganteschi robot.”

Cisgiordania

Proseguono intanto i rastrellamenti in tutta la Cisgiordania. “Diffondere paura e imporre sottomissione alla popolazione, che non deve alzare la testa”, ha detto il comandante della regione centrale dell’esercito israeliano. “I nostri talloni sui loro colli, per far capire loro di chi è questa terra”. Non è l’opinione isolata di un militare colonizzatore e fanatico, ma il sentimento diffuso nella società israeliana.

Il presidente Herzog, ex socialista sionista, ha definito le azioni dei coloni “un movimento virtuoso”. Secondo il Canale tv 14, Herzog ha commentato, durante la riunione di governo oggi sull’applicazione della sovranità israeliana in Cisgiordania: “Considero l’insediamento una grande missione“.

I coloni ebrei israeliani hanno occupato terreni agricoli di famiglie palestinesi nella Valle del Giordano, con la protezione dei soldati. Hanno provveduto ad arare circa 5 ettari di terreno, prendendo possesso delle sorgenti di acqua.

Vicino a el-Khalil, il sindaco della colonia illegale di Kiriat Arba ha messo la prima pietra di un nuovo avamposto programmato su un terreno agricolo di famiglie palestinesi, che sono state cacciate con la forza da coloni armati, protetti dall’esercito.

Yemen

Il bombardamento israeliano su Sanaa di due giorni fa ha causato l’uccisione del primo ministro del governo degli Houthi, Ahmed Ghalib el-Rahaui e altri ministri. Il palazzo dove si teneva la riunione del governo è stato centrato da un missile lanciato da una nave israeliana nel mar Rosso.

La notizia è stata diramata dallo stesso portavoce del movimento Ansaru Allah che controlla il governo di Sanaa, confermando rivelazioni stampa di Aden, la capitale provvisoria del governo rivale.

Global Somoud Flotilla

Oggi partono dai porti della Spagna decine di imbarcazione della Global Somoud Flotilla, la coalizione che raggruppa diversi movimenti di solidarietà con la Palestina. Il 3 e il 4 settembre si uniranno altre navi dall’Italia e dalla Tunisia. Un movimento mondiale che unisce attivisti di tutti le nazioni per portare aiuti alla popolazione stremata dal criminale assedio imposto da Israele.

Un movimento nonviolento che tenta di forzare l’embargo. Il totale delle imbarcazioni dovrebbe essere 70 e chiedono al mondo intero di fare pressioni sul governo israeliano per permettere il loro passaggio, per consegnare le centinaia di tonnellate di aiuti, cibo e medicine raccolte con le donazioni anche di singoli cittadini.

ANBAMED