Non riesco a stare zitto, Napoli in piazza per la Palestina

Pressenza - Friday, August 29, 2025

Ieri, in Largo Berlinguer, si è tenuto un presidio promosso da Padre Alex Zanotelli dal titolo “Non riesco a stare in silenzio”. Centinaia di persone hanno risposto all’appello, unendosi in corteo lungo via Toledo fino a Piazza Municipio e Piazza Trieste e Trento, per chiedere la fine del genocidio in Palestina.

«Non riesco a stare zitto» era scritto a caratteri cubitali sulla bandiera palestinese che guidava il corteo, simbolo del messaggio forte che arriva a ciascuno di noi: nessuno può rimanere in silenzio davanti all’orrore che si sta consumando. Il grido che si è levato, ancora una volta forte e chiaro, è stato: No al genocidio, no al genocidio dell’umanità. La Palestina siamo noi. Free Palestine, Palestina libera.

Napoli non desiste, continua a dire basta e a fare la propria parte in ogni modo possibile. Padre Zanotelli lo ha ribadito con forza e con passione davanti ai tanti che hanno raccolto il suo appello: «L’umanità, noi tutti, stiamo morendo a Gaza insieme al popolo palestinese. Dov’è l’Occidente civile e democratico? Siamo alla resa della democrazia, alla morte di ogni sentimento di umanità».

Ha invitato tutti a uscire dall’indifferenza che rende complici, ad ascoltare l’urlo disperato del popolo palestinese, a gridare nelle strade e nelle piazze di ogni città d’Italia e del mondo. Ha ricordato i presidi e lo sciopero della fame dei medici, e ha citato la più grande iniziativa umanitaria mai organizzata: la Flottiglia di civili che il 31 agosto salperà per rompere l’assedio di Gaza. «Bisogna fermare a tutti i costi questa follia» ha concluso.

Il corteo, numeroso e composto, si è snodato lungo via Toledo intonando Bella Ciao, tra le bandiere della pace e della Palestina, e centinaia di cartelli con immagini della sofferenza del popolo palestinese. La marcia si è fermata prima a Palazzo San Giacomo, dove Zanotelli si è rivolto al sindaco Gaetano Manfredi: «Queste porte sono chiuse, ma dovrebbero aprirsi per accogliere noi e il nostro grido. Non siamo pericolosi, siamo per la pace immediata. Napoli, città che ha nel suo DNA l’accoglienza e il rispetto dei diritti umani, deve garantire aiuti concreti, accogliere bambini che possano essere curati nei nostri ospedali e famiglie profughe in cerca di protezione».

Successivamente il presidio ha raggiunto la Prefettura, chiedendo al Prefetto di farsi portavoce dell’indignazione dei napoletani e di trasmettere le richieste al Governo italiano, perché non resti più silente di fronte alla carneficina e non si renda complice nell’armare la mano di Netanyahu.

Padre Zanotelli ha ricordato anche i giornalisti uccisi a Gaza dall’inizio della guerra, costretti a lavorare senza protezione, in un mondo che ha scelto di voltarsi dall’altra parte. «Questo niente pesa come un macigno. Mentre si attua un progetto di sterminio, come possiamo ancora affermare che Israele sia l’unica democrazia in Medio Oriente?»

Il presidio si è concluso con l’impegno a proseguire la mobilitazione. «Il silenzio deve diventare rumore. Il grido di no alla distruzione deve diventare permanente. Possiamo e dobbiamo farcela».

Foto di Roberto Malfatti

A cura di Gina Esposito

Redazione Napoli