
Global Strike for Gaza: ogni giovedì, in tutto il mondo
Pressenza - Sunday, August 24, 2025Proposta da una giovane palestinese testimone dell’assedio e del genocidio, la settimanale astensione dal fare acquisti e transazioni finanziarie viene promossa da molte organizzazioni e associazioni di tante nazioni.
In Italia è stata ‘rilanciata’ dalla delegazione nazionale del Global Movement To Gaza formato dalla coalizione che aggrega alcuni partecipanti alla Global March to Gaza e alla Carovana Al-Samoud e gli equipaggi della Freedom Flottila, tutti insieme cooperanti anche nella missione della GDF / Global Sumud Flottilla in partenza il 30 AGOSTO dalla Spagna e il 4 SETTEMBRE dalla Tunisia e altri porti nel Mediterraneo.
L’obiettivo del Global Strike for Gaza (sciopero globale per gaza) è di coinvolgere quante più persone possibile ad astenersi dal fare acquisti un giorno alla settimana – il giovedì – per far sentire il peso del dissenso.
L’iniziativa ha lo scopo di attirare l’attenzione dei media, così dei politici, sul genocidio dei palestinesi e la carestia a Gaza.
Il primo giovedì di sciopero globale è stato indetto per il 21 AGOSTO scorso, una delle tre giornate – giovedì 22, venerdì 23 e domenica 24 agosto – dal movimento Hamas indicate per la mobilitazione de “i popoli liberi del mondo e le nazioni arabe e islamiche” in segno di solidarietà della popolazione di Gaza.
L’idea del Global Strike for Gaza è stata concepita dalla 27enne Bisan Owda, che ha presentato la proposta in un video-messaggio di tre minuti.
Bisan Owda è nata e cresciuta a Beit Hanun, una cittadina al centro di un territorio rurale nell’area a nord-est della Striscia di Gaza fino al 2023 popolata da 35˙000 abitanti da dove 2005 Hamas aveva lanciato i razzi qassam che colpirono insediamenti e centri urbani israeliani nel Negev e in cui nella notte dell’8 novembre 2006 avvenne la strage di Beit Hanun, dopo il 7 ottobre 2023 uno dei primi bersagli degli attacchi dell’esercito israeliano. Nell’ottobre del 2023 la sua città veniva evacuata e Bisan Owda e i suoi familiari furono trasferiti a Gaza City, prima alloggiati all’ospedale Al-Shifa e poi in un’abitazione nel quartiere di Rimal, in seguito distrutta…
Una cooperante ad alcuni progetti dell’UE sul cambiamento climatico, anche una EU Goodwill Ambassador, e un membro dell’UN Women’s Youth Gender Innovation Agora Forum, Bisan Owda nell’estate del 2023 aveva realizzato un programma televisivo, intitolato Hakawatia, trasmesso dall’emittente giordana Roya TV.
Come nella primavera 2021, durante il conflitto armato combattuto tra Hamas e Israele dal 6 al 21 maggio di quell’anno, Bisan Owda dall’ottobre 2023 utilizza il proprio account Instagram per divulgare foto e video che documentano la realtà nella Striscia di Gaza. Da un anno i suoi reportage vengono pubblicati da Al Jazeera Media Network in una serie di video, intitolata It’s Bisan from Gaza and I’m Still Alive (Qui Bisan da Gaza, ancora viva), che a maggio 2024 è stata insignita di un Peabody Award e a luglio 2024 è stata candidata per l’assegnazione degli Emmy Awards.
Sfruttando questa notorietà per dare visibilità su media e social-media a un’iniziativa che mobilita i cittadini di ogni nazione del mondo, Bisan Owda ha proposto il Global Strike for Gaza: «Facciamo quello che gli fa più male: fermare l’economia», spiega nel presentare lo sciopero che tutti possono praticare facilmente ovunque, semplicemente astenendosi dal fare acquisti e transazioni finanziarie.
“Se anche solo il 5% dei consumatori per un giorno non fa nessun acquisto, globalmente la contrazione delle spese ammonterebbe di circa 2-2,5 miliardi di dollari – precisa FANRIVISTA riportando le analisi del collettivo inglese Humanti Project – Un importo di tali dimensioni verrebbe notato dagli economisti. Se l’azione viene ripetuta il suo impatto si moltiplica, i media se ne accorgeranno e nemmeno i politici lo potranno ignorare”.





