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Global Sumud Flotilla smentisce la presenza di barche non autorizzate
In merito alle recenti dichiarazioni di Claudio Locatelli sulla sua presunta partecipazione alla missione Global Sumud Flotilla con un cosiddetto “vascello stampa”, la delegazione italiana del Global Movement to Gaza smentisce categoricamente l’aggregazione alla missione di barche non precedentemente autorizzate. “La barca “press” di Claudio Locatelli non è mai stata formalmente autorizzata a far parte della Global Sumud Flotilla, men che meno a raccogliere fondi a nome della Flotilla. La nostra è una missione seria. Le persone e le imbarcazioni che ne fanno parte hanno affrontato e superato un lungo e rigido processo di controllo e formazione, oltre a un percorso di condivisione di valori e pratiche di pacifismo e nonviolenza”, afferma la portavoce italiana Maria Elena Delia, membro del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla. Le uniche due barche autorizzate, non strettamente facenti parte della Global Sumud Flotilla, sono quelle di Emergency con il vascello di ricerca e soccorso Life Support, e della Freedom Flotilla Irlanda, che accompagnerà la flotta con un team di osservatori legali. Altre imbarcazioni, come il “vascello stampa”, non sono mai state autorizzate né a unirsi né a raccogliere fondi a nome della Global Sumud Flotilla. “Questo non è un gioco. Il rumore che abbiamo generato collettivamente sulla missione può avvicinare anche persone o organizzazioni con cui non abbiamo condiviso valori e pratiche, ma nessuno deve avere altri interessi che non siano quelli di rimanere in ogni momento al fianco della popolazione palestinese. Questo deve essere sempre messo al centro; non c’è bisogno di eroi ‘combattenti’, la nostra unica arma è la nonviolenza”, conclude Delia. Come già annunciato, il Global Movement to Gaza ribadisce che le notizie ufficiali sulla missione verranno fornite esclusivamente tramite interviste alla portavoce, comunicati stampa, canali social ufficiali e dichiarazioni degli attivisti autorizzati in precedenza dal comitato direttivo. Redazione Italia
La Global Sumud Flotilla in partenza da Genova e dalla Sicilia
Alla luce dell’ennesima carneficina perpetrata da Israele sulla popolazione di Gaza, in cui è stato colpito il Nasser Medical Complex a Khan Younis (nel sud della Striscia) uccidendo in diretta televisiva 20 persone tra cui 5 giornalisti, anche dall’Italia il “Global Movement to Gaza” inizia la mobilitazione in vista delle partenze imminenti di decine di barche cariche di attivisti e aiuti umanitari da Genova e dalla Sicilia, per unirsi alla mobilitazione globale della Global Sumud Flotilla. “Il conto alla rovescia è cominciato.” – dichiara Maria Elena Delia, membro del Consiglio Direttivo della Global Sumud Flotilla e Coordinatrice italiana del Global Movement to Gaza – “Molte barche partiranno dalla Sicilia il 4 settembre, mentre il 31 agosto barche cariche di aiuti umanitari partiranno da Genova. Non posso far altro che dire grazie alle tante persone che ci stanno sostenendo. Questo è un movimento dal basso, l’idea nasce da donne e uomini della società civile che hanno deciso di riempire un vuoto istituzionale, un vuoto di umanità. Consapevoli che si tratta soltanto di una goccia in un oceano di bisogni, questo atto dimostra l’insofferenza e la determinazione di chi non accetta la paralisi del sistema internazionale e la complicità del nostro governo ed è pronto a intervenire per spezzare l’assedio e gettare una luce sui crimini di Israele.” La Global Sumud Flotilla è la più grande missione marittima civile mai tentata verso Gaza, una coalizione mondiale di attivisti, giornalisti, medici, persone comuni e personalità dello spettacolo con l’obiettivo di spezzare l’assedio e stabilire un canale umanitario stabile che possa soddisfare le richieste d’aiuto provenienti dalla Palestina. Da oggi fino a venerdì 29 agosto, a Genova, il Global Movement to Gaza, con Music for Peace e il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (CALP) hanno indetto una mobilitazione generale per la raccolta di 45 tonnellate di generi alimentari in 5 giorni, da caricare sulle barche in partenza per Gaza sabato 30 agosto, in una cerimonia aperta all’intera cittadinanza. Tra il 31 agosto e il 4 settembre, decine di barche di piccole dimensioni salperanno in due ondate da Barcellona, dalla Sicilia e dalla Tunisia in un’azione coordinata nel totale rispetto del diritto internazionale. Decine i volontari italiani che hanno deciso di imbarcarsi per sostenere lo sforzo, tra cui Boris Vitlacil, attivista italo-bosniaco: “Porto la voce delle vittime di Sarajevo a quelle di Gaza: un ponte tra l’assedio del passato e il blocco del presente, nella speranza di dimostrare che la coscienza respira ancora di fronte a una desolazione calcolata. Il mio imbarco sulla flottiglia non è un atto di sfida, ma di dovere: un dovere di far rispettare gli obblighi internazionali quando l’applicazione vacilla, un dovere di affermare i principi quando le istituzioni falliscono. L’azione civile nonviolenta non è una catena di approvvigionamento alternativa; è un acceleratore etico della legalità.”  Sono oltre 62 mila le vittime del genocidio a Gaza a 688 giorni dall’inizio dei raid israeliani sulla Striscia. Gli ultimi dati UNRWA aggiornati al 20 agosto sono allarmanti: una media di oltre 90 uccisioni al giorno, di cui l’83% civili (stando ai dati trapelati dal database della stessa intelligence israeliana); mentre una stima dello scorso gennaio attesterebbe il dato ad oltre il 40% dell’attuale cifra (The Lancet). Redazione Italia
𝟰𝟬 𝘁𝗼𝗻𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗶 𝟱 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶: generi alimentari per Gaza raccolti a Genova, fino a venerdì 29 p.v.
La sfida impegna MUSIC FOR PEACE insieme a CALP/ Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali e GLOBAL MOVEMENT TO GAZA a rifornire la GLOBAL SUMUS FLOTILLA con un carico di soccorsi da portare a Gaza e, quindi, imbarcare sulle navi (quasi) pronte a salpare da Genova. Questo l’appello, pubblicato oggi sui social-media:  Abbiamo un obiettivo enorme. Per farcela abbiamo bisogno di 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐯𝐨𝐢. È̲ ̲f̲o̲n̲d̲a̲m̲e̲n̲t̲a̲l̲e̲ ̲a̲t̲t̲e̲n̲e̲r̲s̲i̲ ̲s̲c̲r̲u̲p̲o̲l̲o̲s̲a̲m̲e̲n̲t̲e̲ ̲a̲l̲l̲a̲ ̲l̲i̲s̲t̲a̲ ̲d̲e̲i̲ ̲ge̲n̲e̲r̲i̲ ̲r̲i̲c̲h̲i̲e̲s̲t̲i̲: * farina, * riso, * pasta * zucchero (𝐩𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐝𝐚 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐥𝐨 𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐥𝐨) * biscotti * pelati * legumi (𝐢𝐧 𝐥𝐚𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝟒𝟎𝟎 𝐠𝐫) * miele o marmellata * tonno tutti rigorosamente – in confezioni integre – con scadenza a partire da agosto 2026 S̲I̲ ̲R̲A̲C̲C̲O̲G̲L̲I̲E̲ ̲S̲O̲L̲O̲ ̲Q̲U̲E̲S̲T̲O̲ ̲T̲I̲P̲O̲ ̲D̲I̲ ̲M̲A̲T̲E̲R̲I̲A̲L̲E̲ 𝐈̲𝐋̲ ̲𝐌̲𝐀̲𝐓̲𝐄̲𝐑̲𝐈̲𝐀̲𝐋̲𝐄̲ ̲𝐍̲𝐎̲𝐍̲ ̲𝐂̲𝐎̲𝐍̲𝐅̲𝐎̲𝐑̲𝐌̲𝐄̲ ̲𝐒̲𝐀̲𝐑̲𝐀̲̀ ̲𝐑̲𝐈̲𝐒̲𝐏̲𝐄̲𝐃̲𝐈̲𝐓̲𝐎̲ ̲𝐎̲ ̲𝐑̲𝐄̲𝐒̲𝐓̲𝐈̲𝐓̲𝐔̲𝐈̲𝐓̲𝐎̲ ̲𝐀̲𝐋̲ ̲𝐌̲𝐈̲𝐓̲𝐓̲𝐄̲𝐍̲𝐓̲𝐄̲ Più velocemente arriverà il materiale, più tempo avremo per meglio predisporlo in pacchi famiglia. Ci trovate a Genova, presso la sede di MUSIC FOR PEACE – via Balleydier 60 / Sampierdarena, dalle 9:00 alle 21:00 (attenetevi a questi orari per favore!). Ogni privato cittadino e privata cittadina potrà portare il proprio contributo fino a venerdì 29 agosto. Il 30 agosto tutto il carico verrà imbarcato sulle navi in partenza dal porto di Genova.   Qualora ci fossero raccolte da parte di associazioni, enti, circoli, collettivi,… prima di iniziare qualsiasi raccolta contattateci: Telefono: 𝟬𝟭𝟬 𝟴𝟱𝟳𝟮𝟱𝟰𝟬 Mail: 𝗶𝗻𝗳𝗼@𝗺𝘂𝘀𝗶𝗰𝗳𝗼𝗿𝗽𝗲𝗮𝗰𝗲.𝗶𝘁   Vi chiediamo inoltre un aiuto semplice ma potentissimo: 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗲𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘂𝗶 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹, 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮 𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶, 𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗶, 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗵𝗶. 𝗗𝗲𝘃𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘃𝗶𝗿𝗮𝗹𝗲. Questa sfida è enorme, ma insieme possiamo renderla possibile. La forza di tanti diventa una sola, ed è quella che può cambiare davvero le cose. RESTIAMO UMANI   Nei prossimi giorni vi comunicheremo il programma dettagliato a cui auspichiamo una partecipazione di massa dell’intera cittadinanza. Facciamo sentire che il nostro pensiero vale! Soffiamo insieme sulle vele di MUSIC FOR PEACE, CALP e GLOBAL SUMUD FLOTILLA.   NOTIZIA CORRELATA : La Global Sumud Flotilla in partenza da Genova e dalla Sicilia per rompere la Nakba infinita   Redazione Genova
Global Strike for Gaza: ogni giovedì, in tutto il mondo
Proposta da una giovane palestinese testimone dell’assedio e del genocidio, la settimanale astensione dal fare acquisti e transazioni finanziarie viene promossa da molte organizzazioni e associazioni di tante nazioni. In Italia è stata ‘rilanciata’ dalla delegazione nazionale del Global Movement To Gaza formato dalla coalizione che aggrega alcuni partecipanti alla Global March to Gaza e alla Carovana Al-Samoud e gli equipaggi della Freedom Flottila, tutti insieme cooperanti anche nella missione della GDF / Global Sumud Flottilla in partenza il 30 AGOSTO dalla Spagna e il 4 SETTEMBRE dalla Tunisia e altri porti nel Mediterraneo. L’obiettivo del Global Strike for Gaza (sciopero globale per gaza) è di coinvolgere quante più persone possibile ad astenersi dal fare acquisti un giorno alla settimana – il giovedì – per far sentire il peso del dissenso. L’iniziativa ha lo scopo di attirare l’attenzione dei media, così dei politici, sul genocidio dei palestinesi e la carestia a Gaza. Il primo giovedì di sciopero globale è stato indetto per il 21 AGOSTO scorso, una delle tre giornate – giovedì 22, venerdì 23 e domenica 24 agosto – dal movimento Hamas indicate per la mobilitazione de “i popoli liberi del mondo e le nazioni arabe e islamiche” in segno di solidarietà della popolazione di Gaza. L’idea del Global Strike for Gaza è stata concepita dalla 27enne Bisan Owda, che ha presentato la proposta in un video-messaggio di tre minuti. Bisan Owda è nata e cresciuta a Beit Hanun, una cittadina al centro di un territorio rurale nell’area a nord-est della Striscia di Gaza fino al 2023 popolata da 35˙000 abitanti da dove 2005 Hamas aveva lanciato i razzi qassam che colpirono insediamenti e centri urbani israeliani nel Negev e in cui nella notte dell’8 novembre 2006 avvenne la strage di Beit Hanun, dopo il 7 ottobre 2023 uno dei primi bersagli degli attacchi dell’esercito israeliano. Nell’ottobre del 2023 la sua città veniva evacuata e Bisan Owda e i suoi familiari furono trasferiti a Gaza City, prima alloggiati all’ospedale Al-Shifa e poi in un’abitazione nel quartiere di Rimal, in seguito distrutta… Una cooperante ad alcuni progetti dell’UE sul cambiamento climatico, anche una EU Goodwill Ambassador, e un membro dell’UN Women’s Youth Gender Innovation Agora Forum, Bisan Owda nell’estate del 2023 aveva realizzato un programma televisivo, intitolato Hakawatia, trasmesso dall’emittente giordana Roya TV. Come nella primavera 2021, durante il conflitto armato combattuto tra Hamas e Israele dal 6 al 21 maggio di quell’anno, Bisan Owda dall’ottobre 2023 utilizza il proprio account Instagram per divulgare foto e video che documentano la realtà nella Striscia di Gaza. Da un anno i suoi reportage vengono pubblicati da Al Jazeera Media Network in una serie di video, intitolata It’s Bisan from Gaza and I’m Still Alive (Qui Bisan da Gaza, ancora viva), che a maggio 2024 è stata insignita di un Peabody Award e a luglio 2024 è stata candidata per l’assegnazione degli Emmy Awards. Sfruttando questa notorietà per dare visibilità su media e social-media a un’iniziativa che mobilita i cittadini di ogni nazione del mondo, Bisan Owda ha proposto il Global Strike for Gaza: «Facciamo quello che gli fa più male: fermare l’economia», spiega nel presentare lo sciopero che tutti possono praticare facilmente ovunque, semplicemente astenendosi dal fare acquisti e transazioni finanziarie. “Se anche solo il 5% dei consumatori per un giorno non fa nessun acquisto, globalmente la contrazione delle spese ammonterebbe di circa 2-2,5 miliardi di dollari – precisa FANRIVISTA riportando le analisi del collettivo inglese Humanti Project – Un importo di tali dimensioni verrebbe notato dagli economisti. Se l’azione viene ripetuta il suo impatto si moltiplica, i media se ne accorgeranno e nemmeno i politici lo potranno ignorare”. Maddalena Brunasti