Non-Refoulement undermined: legal obligations and migrant realities in Italy’s externalization of asylum

Progetto Melting Pot Europa - Monday, August 11, 2025

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Dalarna University

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Non-Refoulement Undermined: Legal Obligations and Migrant Realities in Italy’s Externalization of Asylum

Tesi di ricerca di Riccardo Zellini (2025)

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Introduzione

Negli ultimi anni, l’Italia ha fatto sempre più ricorso a strategie di esternalizzazione, spostando le proprie responsabilità in materia d’asilo verso Paesi terzi come la Libia dal 2017 e l’Albania dal 2023.

Questi accordi vengono spesso presentati come strumenti necessari per la gestione dei flussi migratori, ma un’analisi più attenta mostra che raramente raggiungono gli obiettivi dichiarati. Le persone continuano a partire, non per ingenuità o disinformazione, ma perché restare, per molti, non è un’opzione praticabile.

Questa ricerca analizza il divario crescente tra gli impegni giuridici assunti dall’Italia, in particolare rispetto al principio di non-refoulement, e le pratiche concrete attuate lungo i confini.

Alla riflessione giuridica si affiancano le voci di 24 migranti subsahariani che vivono in Italia in condizioni di irregolarità. I loro racconti offrono uno sguardo diretto e spesso ignorato dai promotori delle politiche, gli Stati.

Ciò che emerge è un quadro in cui la governance migratoria tende a privilegiare il controllo sulla protezione, e la forma sulla sostanza.

Le strategie di esternalizzazione che spesso si legano con il meccanismo di paese terzo sicuro, non fermano le migrazioni, ma semplicemente spostano il peso e la responsabilità verso Paesi con minori garanzie e standard di tutela.

Al tempo stesso, queste politiche rischiano di svuotare i principi giuridici che affermano di rispettare, trasformando il diritto d’asilo da strumento di protezione a mezzo di esclusione.

La tesi è articolata in cinque capitoli principali, ciascuno dei quali affronta una dimensione specifica del tema centrale: la compatibilità delle politiche di esternalizzazione italiane con il principio di non-refoulement.

L’organizzazione dell’elaborato riflette un percorso analitico che si sviluppa progressivamente, partendo dalle basi teorico-giuridiche fino ad arrivare all’analisi empirica e a una riflessione critica conclusiva.

Questa tesi non pretende di fornire risposte definitive, ma prova a riportare al centro del dibattito chi ne subisce maggiormente le conseguenze. I migranti non sono solo destinatari delle norme: con le loro esperienze derivate dai risultati del mio questionario, le mettono in discussione, le reinterpretano e, in alcuni casi, le trasformano.

Le loro voci ci invitano a ripensare la gestione della migrazione e a chiederci se un sistema costruito sulla deterrenza possa davvero offrire giustizia e come talvolta gli accordi con paesi terzi per ridurre i flussi che giungono su territorio italiano possano assumere tratti che richiamano dinamiche neo-coloniali.

Viene richiamata la necessità urgente di ripensare le politiche migratorie europee a partire dalle esperienze reali dei soggetti coinvolti, con un approccio dal basso che possa dare dignità a tutti.