Si chiamava Hind: la sua Fondazione porta 24 soldati e comandanti israeliani di fronte alla Corte Penale Internazionale per il suo omicidio
Fondazione Hind Rajab, 21 ottobre 2025
Bruxelles/L'Aia
Il giorno dopo la messa in onda del documentario in lingua araba di Al Jazeera
“Tip of the Iceberg” (La punta dell'iceberg), in cui la Fondazione Hind Rajab
(HRF) ha rivelato l'identità del battaglione, della compagnia e dei comandanti
israeliani responsabili dell'uccisione della bambina di 6 anni Hind Rajab, la
Fondazione ha presentato un ricorso di 120 pagine ai sensi dell'articolo 15 alla
Corte penale internazionale (CPI) dell'Aia.
Questo ricorso fa i nomi di 24 soldati e comandanti israeliani responsabili
dell'uccisione di Hind Rajab, di sei membri della sua famiglia e di due
paramedici della Mezzaluna Rossa palestinese, Yusuf al-Zeino e Ahmed al-Madhoun,
che sono stati deliberatamente presi di mira mentre tentavano di salvarla il 29
gennaio 2024 nella città di Gaza.
Il documentario "Tip of the Iceberg" su Al Jazeera (in arabo con sottotitoli in
inglese)
I nomi dei 24 responsabili
La denuncia si basa sulla prima comunicazione dell'HRF del 3 maggio 2025 e
fornisce prove dettagliate che identificano la Vampire Empire Company del 52°
Battaglione Corazzato (“Ha-Bok'im / The Breachers”), che opera sotto la 401ª
Brigata Corazzata israeliana.
La denuncia nomina:
* Il colonnello Beni Aharon, comandante della 401ª Brigata Corazzata
* Il Tenente colonnello Daniel Ella, comandante del 52° battaglione corazzato
* Il Maggiore Sean Glass, comandante della Vampire Empire Company, insieme a 22
membri identificati dell'equipaggio dei carri armati della stessa compagnia
che hanno partecipato direttamente o facilitato l'attacco.
Nel documentario in lingua araba di Al Jazeera, HRF ha rivelato pubblicamente le
identità dei comandanti e del membro dell'equipaggio del carro armato Itay
Cukierkopf. I restanti 22 nomi sono stati ora trasmessi in forma riservata alla
Corte penale internazionale e saranno resi pubblici progressivamente, man mano
che saranno presentate denunce a livello nazionale in diverse giurisdizioni.
Prove e fondamenti giuridici
La comunicazione include prove digitali, satellitari e forensi complete che
confermano che i carri armati Merkava IV della Vampire Empire Company hanno
ripetutamente sparato sulla Kia Picanto nera in cui erano intrappolati Hind e la
sua famiglia, e successivamente hanno preso di mira l'ambulanza inviata per
soccorrerla.
Gli attacchi sono stati effettuati con la piena consapevolezza dello status
civile e protetto delle vittime, essendo successivi al coordinamento tra la
Mezzaluna Rossa palestinese e le autorità israeliane.
Il team legale della Fondazione conclude che questi atti costituiscono crimini
di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio, ai sensi degli articoli 6, 7 e
8 dello Statuto di Roma.
Sean Glass, Comandante della Vampire Empire Company
Espandere la lotta per la giustizia in tutto il mondo
Parallelamente alla denuncia alla Corte penale internazionale, l'HRF sta
perseguendo procedimenti penali nazionali sia in base alla giurisdizione
universale che alla giurisdizione della doppia nazionalità, prendendo di mira i
responsabili che possiedono la cittadinanza straniera oltre a quella israeliana.
Un primo caso è già stato presentato in Argentina contro Itay Cukierkopf, uno
dei membri dell'equipaggio del carro armato citati nella denuncia alla Corte
penale internazionale. Altri casi sono in fase di preparazione in Europa,
America Latina e Nord America, per garantire che nessun criminale di guerra
possa trovare rifugio dietro confini o passaporti.
> “Non si tratta solo di un atto legale, ma di una rivolta contro l'ordine
> globale dell'impunità”, ha affermato Dyab Abou Jahjah, direttore generale
> della Fondazione Hind Rajab.
> “Credevano che l'omicidio di Hind sarebbe rimasto impunito; stiamo dimostrando
> che si sbagliavano, passo dopo passo. Ventiquattro nomi sono ora davanti alla
> Corte penale internazionale e altri seguiranno nei tribunali nazionali. La
> giustizia non è un favore che chiediamo, è l'inevitabile resa dei conti con la
> verità”.
Appello alla Corte penale internazionale
La Fondazione Hind Rajab chiede all'Ufficio del Procuratore della Corte penale
internazionale di:
1. Incorporare l'omicidio di Hind Rajab e dei suoi soccorritori ne dossier
"Situazione nello Stato di Palestina";
2. Ampliare le indagini per includere la Vampire Empire Company, il 52°
Battaglione corazzato e la 401ª Brigata corazzata;
3. Emettere mandati di arresto per i 24 autori identificati.
Natacha Bracq, responsabile del contenzioso presso l'HRF, ha dichiarato:
> “Questa denuncia stabilisce una catena di comando diretta, un controllo
> operativo e un intento deliberato. Le prove dimostrano la natura organizzata e
> sistematica dell'attacco, che soddisfa i requisiti legali per il perseguimento
> penale ai sensi del diritto penale internazionale. Il caso di Hind Rajab non è
> isolato, ma rappresenta un modello più ampio di violazioni che la Corte penale
> internazionale deve affrontare con urgenza. Lo Stato di diritto non può
> rimanere selettivo quando il crimine è il genocidio”.
L'uccisione di Hind Rajab aveva lo scopo di spezzare lo spirito di un popolo;
invece, ha risvegliato un movimento globale per la giustizia. Ogni fascicolo che
presentiamo, ogni nome che riveliamo e ogni aula di tribunale in cui entriamo
porta con sé il suo ricordo come una sfida all'arroganza del potere. L'era
dell'impunità sta volgendo al termine e il nome di Hind segnerà il punto in cui
ha iniziato a crollare.
Traduzione a cura dell'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus, Firenze