Israele accusato di aver deliberatamente infettato i prigionieri palestinesi e di aver negato loro cure mediche
Ramallah – PIC. La Commissione per gli Affari dei Detenuti ed Ex Detenuti
palestinesi ha accusato il Servizio Penitenziario israeliano (IPS) di diffondere
intenzionalmente malattie tra i prigionieri palestinesi e di negare loro cure
mediche, nell’ambito di un più ampio schema di abusi all’interno delle carceri
israeliane.
In un comunicato stampa diffuso domenica, la Commissione ha confermato che l’IPS
continua a commettere gravi violazioni contro circa 10.000 detenuti palestinesi,
tra cui donne e bambini. Tali accuse sono supportate da recenti testimonianze
raccolte da avvocati e difensori dei diritti umani.
Una di queste testimonianze riguarda Hassan Imad Abu Hassan, un prigioniero
originario della cittadina di Yamun, a ovest di Jenin, che soffre di scabbia da
oltre tre mesi. Secondo quanto riportato, le guardie israeliane lo avrebbero
costretto a dormire sul letto di un prigioniero già infetto il primo giorno di
detenzione, provocandone il contagio.
Un altro detenuto, Alaa Al-Adham, di Beit Ula, nei pressi di al-Khalil/Hebron,
avrebbe sviluppato gravi problemi cutanei, tra cui prurito intenso e sensibilità
alle cosce, senza ricevere alcun tipo di assistenza medica.
Bilal Amr, recluso a Ofer – vicino a Ramallah – e originario di Dura, a sud di
al-Khalil/Hebron, soffre di dolori cronici alla schiena e al piede a causa di
aste di platino impiantate per stabilizzare fratture pregresse. Nonostante le
numerose richieste, non gli è mai stato somministrato un antidolorifico
adeguato. Soffre, inoltre, di una grave compromissione della vista.
In una dichiarazione congiunta diffusa pochi giorni fa, la Commissione e la
Società per i Prigionieri Palestinesi hanno denunciato testimonianze di torture
fisiche e psicologiche, tra cui casi di detenuti costretti a bere alcolici e
ustionati con acqua bollente.
Dall’inizio del genocidio israeliano nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre 2023,
diversi detenuti palestinesi sono morti nelle carceri israeliane a causa di
torture, fame e abbandono medico. Questi resoconti sono stati confermati da
organizzazioni palestinesi e internazionali per i diritti umani.
Secondo i dati ufficiali palestinesi, oltre 10.800 palestinesi si trovano
attualmente reclusi nelle carceri israeliane, tra cui circa 450 minorenni, 50
donne e 3.629 prigionieri amministrativi, rinchiusi senza accusa né processo.
Tali cifre non includono le migliaia di palestinesi di Gaza sottoposti a
sparizione forzata.
Questi abusi medici si inseriscono nel contesto della guerra genocida in corso
contro Gaza, che ha provocato più di 204.000 morti o feriti palestinesi, in
maggioranza donne e bambini. Oltre 9.000 persone risultano disperse e centinaia
di migliaia sono state sfollate. In vaste aree della Striscia si registrano
condizioni di carestia, con decine di bambini tra le vittime.
Parallelamente al genocidio a Gaza, le forze di occupazione israeliane e i
coloni in Cisgiordania e Gerusalemme Est hanno ucciso almeno 1.008 palestinesi,
ne hanno feriti circa 7.000 e arrestato oltre 18.000, secondo i dati
palestinesi.
Israele prosegue la sua occupazione pluridecennale dei territori palestinesi e
di parti della Siria e del Libano, in violazione del diritto internazionale e
continuando a rifiutare il riconoscimento di uno Stato palestinese sovrano con
Gerusalemme Est come capitale, secondo i confini precedenti al 1967.