
Palermo, ‘musica contro il silenzio’ sul Popolo palestinese: corteo nel centro storico
Pressenza - Tuesday, July 22, 2025Il governo italiano continua a fornire armi, supporto e connivenza a Netanyahu nel portare avanti il progetto sionista di pulizia etnica del popolo palestinese, ma prosegue anche nell’affermazione dei piani di riarmo imposti dagli USA. Una scelta riconfermata dal rinnovo del memorandum militare Italia-Israele, nonché dai diktat della NATO di portare gli investimenti bellici fino al 5% del PIL, che si tradurranno in ingenti tagli alla spesa pubblica e al welfare nei prossimi 10 anni per acquistare e produrre armi. L’Italia sarà così l’unico grande Paese europeo a spendere più in armi che in istruzione, secondo i dati Eurostat_
Dopo il corteo del 30 giugno, la scorsa domenica pomeriggio s’è replicata la manifestazione STOP ACCORDI con Israele. Poco meno della precedente – ma ancora una volta costituita prevalentemente da giovani, molti dei quali dei collettivi universitari – si sono ritrovati di nuovo in piazza a Palermo, per chiedere alle istituzioni siciliane (dall’Università alla Regione) l’interruzione degli accordi con la stato d’Israele (così come hanno fatto diverse amministrazioni comunali) in segno di una solidarietà incondizionata con il popolo palestinese.
« Basta silenzi, basta complicità! – dicono gli organizzatori – Il nostro compito è dire NO all’utilizzo della Sicilia come ingranaggio della guerra imperialista che oggi più che mai si esprime in tutto il Medio Oriente con il suo dispositivo coloniale fatto di morte distruzione e dominio ». Contro questa fabbrica di morte, « disertare la guerra che ci viene propinata come motore di rilancio economico » – scrivono nei loro volantini – è una scelta necessaria per stare « accanto a tutt3 coloro i quali, lavoratrici e lavoratori, si oppongono al traffico di armi e ai progetti di ricerca volti al genocidio e all’industria militare».
In questi mesi, unitamente alla comunità palestinese Voci nel Silenzio, una serie di soggettività palermitane e dell’isola hanno intrapreso un percorso comune, culminante nella presentazione a Palazzo dei Normanni, sededell’ARS, di un documento di rivendicazione dei diritti fondamentali della popolazione palestinese: « Il documento è stato trasformato in una mozione, che durante la discussione in aula è stata profondamente modificata e svuotata. Rendendola – scrivono le realtà di movimento propal – una mozione ipocrita e mortificante che dimostra appieno la distanza delle istituzioni dalla volontà popolare ».
Questo sentimento diffuso nella società isolano si è percepito anche nella manifestazione che ha percorso il Cassaro l’asse viaria principale del centro storico panormita. Ecco perché simbolicamente il corteo dell’altro ieri è stata chiuso proprio a Piazza del Parlamento dove si è tenuto un presidio in forma di concerto dal titolo paradigmatico: La musica contro il silenzio. La finalità dell’iniziativa evidentemente era quella di « denunciare il vuoto politico delle istituzioni e riaffermare la voce della solidarietà », nel tentativo di sensibilizzare governo e assemblea legislativa della regione « a prendere le distanze da tutto questo e interrompere le collaborazioni con Israele ».
Insomma ci è sembra sempre più palpabile la vocazione pacifista delle moltitudini siciliane, un sentimento comune che ha unito, sia nelle strade delle città metropolitane delle ultime iniziative isolane sia nel corteo di domenica a Palermo, manifestanti e la cittadinanza. Pertanto ferma si è sollevata la voce per chiedere che le basi NATO di Sigonella e del MUOS vanno smilitarizzate. Stop agli accordi, fermiamo il genocidio!