Dall’Italia una concreta proposta di pace per l’Ucraina

Pressenza - Thursday, July 3, 2025

Parte dall’Italia il primo tentativo di diplomazia “dal basso”. Di fronte all’inerzia dei governi alcuni cittadini e intellettuali volenterosi, guidati dal filosofo padovano Damiano Migliorini, hanno lanciato un’iniziativa che sta diventando virale nei social, tramite whatsapp ed email. Si tratta di una proposta diplomatica concreta di accordo di pace che segue un principio chiave della nonviolenza: di fronte allo stallo militare, vista l’inutile strage di militari e civili, per giungere a una pace si devono cercare dei compromessi che non siano umilianti per le parti in causa nel conflitto. Su chi ricada la responsabilità di una terribile invasione è chiaro a tutti, ma dopo anni di conflitto, le soluzioni massimaliste non sono possibili, da entrambe le parti. I politici propongono slogan, ma non idee: l’iniziativa si propone di far giungere alle orecchie dei “grandi” queste proposte concrete per intavolare un reale percorso negoziale. La proposta di pace è infatti molto concreta e si articola in 8 punti:

  1. Cessate il fuoco nell’attuale linea del fronte, restituzione dei caduti, dei prigionieri e dei bambini;

  2. I territori attualmente occupati (Crimea, parte di Kherson, parte di Zaporizhzhia, parte del Donetsk, Luhansk) dovranno essere demilitarizzati. Diventano temporaneamente autonomi, gestiti democraticamente sotto la sorveglianza di un contingente formato da militari degli attuali paesi BRICS (Russia esclusa), con mandato ONU. Questi territori, dopo adeguate bonifiche e ricostruzioni, saranno chiamati, tra 25-30 anni a un referendum libero e democratico, sorvegliato e gestito dall’ONU, per decidere se: (a) continuare ad essere autonomi; (b) tornare all’Ucraina in forma confederata. Per la Crimea è possibile eventualmente ipotizzare uno scenario istituzionale come quello Nord-Irlandese.

  3. Raggiunto il cessate il fuoco e sospesa la legge marziale, libere elezioni in Ucraina, rigidamente sorvegliate da ispettori internazionali.

  4. Gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte di un ente terzo, che si impegna a fornire energia sia ai nuovi territori autonomi, sia all’Ucraina.

  5. Adesione “territoriale” dell’Ucraina all’Unione Europea, con clausola di salvataggio (intervento delle nazioni europee) in caso di invasione esterna, tramite stipula di trattati integrati con i 27. Questi trattati si configurano come “garanzie di sicurezza” rispetto all’inviolabilità futura del territorio ucraino. Per l’adesione economica e giuridica all’UE, si adotteranno in seguito le procedure standard (ma velocizzate) previste per l’ingresso dei Paesi nell’UE.

  6. Non adesione dell’Ucraina alla Nato (in cambio del punto 5.) ma possibilità di sviluppare il proprio esercito in collaborazione con i partner Occidentali.

  7. Dichiarazione di neutralità (armata) dell’Ucraina sul modello finlandese (pre-adesione Nato). Inserimento in Costituzione di un articolo simile all’Art. 11 della Costituzione italiana.

  8. Riconoscimento del russo come seconda lingua ufficiale in Ucraina; sul modello di altre nazioni europee bilingue.

Questa proposta, si trova scritto nel sito che la promuove

(https://peaceagreementukraine.wordpress.com/), non è di qualcuno in particolare. È firmata idealmente da tutte le persone che la stanno condividendo con ogni mezzo disponibile sui social, email, whatsapp. Tutto gratuitamente, nessuno vuole guadagnarci nulla. L’unico obiettivo è una pace giusta per le future generazioni. Ciascuno può contribuire visitando il sito e facendo conoscere l’iniziativa.

P.A.F.U.

Redazione Italia