Esiste un’unica specie umana

Pressenza - Monday, June 30, 2025

Si dice che l’ipocrisia sia l’omaggio che il vizio rende alla virtù.

L’Europa, che con le sue ex colonie Usa ed Australia forma il cosiddetto Occidente, che con il suo suprematismo bianco ha sempre oscillato tra ipocrisia e aperta rivendicazione del razzismo.
È legittimo utilizzare il termine razzismo, non perché esistano razze umane ma perché esistono i razzisti.

Esiste infatti un’unica specie umana, l’homo sapiens, con migliaia e migliaia, se non miliardi, di varianti individuali tra le quali il colore degli occhi, dei capelli e della pelle, elementi assolutamente secondari, costituiscono la bellezza della nostra specie.

Gli individui di una specie animale (tali siamo) possono per definizione scientifica, l’unica valida, accoppiarsi tra loro non per questo generando “meticci” ma altri esseri della stessa specie.
Vale per i cani e vale per gli umani.

Consapevoli di questo, i razzisti vietano i cosiddetti matrimoni misti per generare artificialmente razze (canine o umane) pure, che altro non sono se non una creazione paranoica umana.

Gli unici esseri viventi geneticamente puri sono, ad esempio, le amebe, che riproducendosi per scissione cellulare danno vita ad altri esseri perfettamente identici.
Pertanto il cervello di un razzista è da ameba.

Il suprematismo bianco, dal tempo dei greci, che distinguevano l’umanità in greci e barbari ha una storia molto antica.
I tanti declamati greci erano suprematisti, misogini, xenofobi ed inventarono un simulacro di democrazia che escludeva dalla cittadinanza schiavi, donne e stranieri che tali erano considerati anche se nati ad Atene se i loro genitori non erano Ateniesi doc.

Peraltro amiamo così tanto la civiltà greca, (che ha dato indubbiamente un contributo fondamentale alla civiltà europea rendendo, ad esempio, meno rozzi e incivili i Romani), che l’Unione Europea ha ridotto in miseria le sue classi popolari, riducendo d’autorità salari e pensioni, ha espropriato con metodi neocoloniali le sue strutture pubbliche, ha distrutto il suo sistema sanitario e fatto strame della sua democrazia irridendo il referendum che aveva rifiutato il folle progetto di Austerity ultra liberista e costretto alle dimissioni un vero europeista, il ministro dell’economia Janis Varufakis (come è mostrato nell’ultimo film del grande Regista anti Fascista Costa Gavras “Adults Room”).

L’ipocrisia europea nasce dopo l’affermazione del Cristianesimo come religione di stato con l’editto di Teodosio del 380 d.C : i Cristiani da obiettori di Coscienza diventano legionari e da perseguitati diventano feroci persecutori di Pagani, vedi il massacro della filosofa, matematica e astronomia ellenista Ipazia ad Alessandria d’Egitto nel 415 d.C,

I principi del cristianesimo sono intrinsecamente antirazzisti: siamo tutti fratelli poiché figli di dio, ma la società romana, pur non essendo apertamente razzista, era imperialista, guerrafondaia patriarcale, misogina e schiavista… allora si arrampicarono sui vetri per legittimare il proprio suprematismo senza negare i principi, scritti nero su bianco (anzi bianco sopra nero).

Da duemila anni il suprematismo bianco è fondamentalmente ipocrita tra valori enunciati e realtà.
Come non ce ne si renda conto, come si possa tenere insieme il Cristianesimo e le crociate, il Cristianesimo con la schiavitù, le guerre di conquista, il colonialismo e addirittura il genocidio dei natiivi americani, operato in nome di Dio, é frutto questa doppiezza dell’Occidente che anche nel linguaggio popolare identifica cristiano con essere umano… da qui nasce il disprezzo verso ebrei, musulmani e zingari.

Società patriarcale, nonostante gli insegnamenti di Cristo, ha sempre considerato inferiori le donne e avuto in odio gli omosessuali.

Si badi bene, non nel medioevo ma nell’IItalia di Mussolini, nella Spagna di Franco, nel Portogallo di Salazar e nell’Argentina di Videla, Massera e camerati, il “Cristianesimo” nella sua versione cattolica è stato pilastro ideologico del fascismo stragista (basta ricordare il nunzio apostolico Pio laghi e le sue artite di Tennis con l’ammiraglio Massera, mentre Enrique Ángel Angelelli Carletti vescovo cattolico argentino venne assassinato il 4 agosto del 1976 dagli sgherri del regime.

Certamente spesso e volentieri contro il potere si sono levate le voci di cristiani coerenti da Pietro Valdo (1140 – 1218) a Francesco d’Assisi (morto ne 1226) che ha scampato il rogo finendo sugli altari poi hè la Chiesa ha preferito annacquare dopo la sua morte il suo messaggio di cui resta la portata rivoluzionaria del suo tentativo di Riforma della Chiesa e soprattutto della società umana.

Non sarebbe generoso non ricordare che queste voci coerenti per fortunate congiunture storiche sono arrivate persino al soglio di Pietro e mi vengono in mente Celestino V (1215 – 1296) il papa pacifista Benedetto XV (1854 -1922), che chiamò la prima guerra mondiale “inutile strage”, Giovanni XXIII (1871 -1963), che convocò il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo.

Ultimo solo per ordine cronologico papà Francesco (1936 – 1925), che recuperò la memoria di Lorenzo Milani, fece Santo Oscar Arnulfo Romero, riammise al sacerdozio l’ex europarlamentare demoproletario Eugenio Melandri, ricevette in udienza privata Bernie Sanders e successivamente due Giovani Comunisti del Prc, aprì il suo cuore ai fratelli gay, mandò il suo elemosiniere a riattaccare la Corrente elettrica al centro sociale Spin Time di Roma,assunse le originali elaborazioni della Teologia della Liberazione e infine fece invitare gli studenti di OSA al giubileo dei Giovani dove a pochi giorni dalla sua morte furono accolti con un loro banchetto per la cogliere firme contro il riarmo… insomma un vero diavolo per i clerico-fascisti di tutto il mondo.

Di questa ipocrisia non sono state esenti i grandi del pensiero laico: né i filosofi illuministi né i rivoluzionari francesi del 1789, tranne singole personalità e, peggio mi sento, né (te pareva) i rivoluzionari Statunitensi del 1775, che riuscirono a conciliare la dichiarazione dei diritti umani con la schiavitù e il genocidio dei nativi.

La rivoluzione Comunista del 1917 (la Russia è Europa anche se spesso lo dimentichiamo) venne tragicamente tradita dal feroce disumano regime stalinista, che mandò a morire in Siberia una intera generazione di rivoluzionari, di bolscevichi e tra questi non pochi comunisti italiani di cui andrebbe onorata la memoria ( mi vengono in mente il giovanissimo Emilio Guanaschelli e Edmondo Peluso uno dei fondatori del Partito Comunista d’Italia e dell’Internazionale Comunista, stessa sorte toccò durante le Grandi Purghe staliniane ad oltre 209 comunisti italiani.

L’attuale doppio standard la dice lunga sulla ipocrisia dei Paesi dell’Occidente reale.

D’altro canto spesso riaffiora la tentazione Nazista di una compiuta coerenza suprematista apertamente anticristiana, razzista, guerrafondaia, totalitaria, visceralmente anti egualitaria ed antidemocratica.

Queste coerenti ideologie suprematiste non hanno il pudore dell’ ipocrisia rispetto ai presunti valori occidentali e alle presunte radici ebraico-cristiane europee (che non sono europee ma, dovremmo ammettere, venire dal Vicino Oriente).

Sono pessimista?
Assolutamente no.

Le nuove generazioni che tornano a protestare in piazza in tutte le capitali dell’Occidente contro la guerra, il razzismo, la omolesboitransfobia, contro il riarmo , l’austerity neoliberista, il capitalismo, il migranticidio e in fraterna solidarietà con i popoli extraeuropei oppressi sfruttati e massacrati da guerre dittature, fame disastri climatici la cui responsabilità è in gran parte occidentale, dimostra che un altro Occidente è possibile.

Un altro Occidente è possibile solo assumendo e universalizzando i nostri valori migliori, comprendendo che non siamo superiori ma che moltissimo abbiamo da imparare da tutti i popoli del globo e soprattutto dai popoli di civiltà native non ancora contaminate dalla nostra civiltà, dal nostro modello economico e dal nostro stile di vita.

Un’altro Occidente è possibile solo se consideriamo il mondo intero come la nostra Patria e Matria (la terra de nostri padri e delle nostre madri) e se iniziamo a considerare come nostro Popolo l’intera Umanità e infine a rispettare la natura come nostra madre ed ogni essere vivente come sorella e fratello (pure le zanzare?… sì, li mortacci loro).

Mauro Carlo Zanella