
Dalla Palestina al mondo. Sumud artfestival
Comune-info - Wednesday, May 14, 2025Un progetto autogestito per raccontare libertà e dignità con l’arte: un grande appuntamento di tre giorni in giugno a Roma

Sumud significa resistenza e la popolazione palestinese ha fatto e continua fare della resistenza la propria forma di vita. Ma Sumud significa dignità, libertà, bellezza e persino gioia che leggiamo ogni giorno negli occhi dei bambini, delle donne, dei sopravvissuti al massacro a Gaza e ai pogrom in Cisgiordania, al silenzio complice della parte di mondo in cui viviamo e alle stragi quotidiane che non fanno altro che fomentare il regime cosmico di guerra in cui è gettato il mondo.
Sumud Artfestival è un evento di tre giorni, dal 20 al 22 giugno prossimo, a Roma, presso lo spazio aperto del circolo ARCI “Concetto Marchesi” (Via del Frantoio 9c), con la presenza di artiste, gruppi, incontri, per documentare con l’arte e con la felicità creativa di una cultura antica e nuova le lotte per la libertà dei popoli e la lotta continua della vita contro le politiche di morte.
Organizzato dalla Rete Ecosocialista e da molte associazioni, Un Ponte Per, Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane, AssoPacePalestina, Cultura è Libertà, Circolo di San Lorenzo, BDS – Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni, Biblioteca Livio Maitan, Radio RES Network, il festival dedicato alla cultura, alla poesia e alla musica del popolo palestinese, è unico nel suo genere.
Propone tre giorni di racconti e solidarietà internazionale in un evento indipendente che sta prendendo forma dal basso e grazie al contributo di realtà solidali secondo due assi tematici: il ruolo delle donne nelle resistenze dei popoli oppressi e l’inchiesta sul “modello Israele “di stato bellicista paradigmatico della corsa al riarmo.
Dalla Palestina al Kurdistan, dall’Afghanistan all’Iran, le donne sono protagoniste nelle lotte di liberazione, portatrici di una resistenza che unisce emancipazione sociale, cultura e autodeterminazione. Il festival darà voce a queste esperienze attraverso testimonianze dirette e spazi di confronto.
Sarà anche un momento di riflessione critica sul razzismo di stato come riferimento globale per politiche di militarizzazione, controllo, repressione e tecnologie di guerra. Un modello esportato e adottato dalle democrazie occidentali nella gestione di confini, crisi sociali e sicurezza, con l’Europa sempre più avviata verso il riarmo permanente.
L’evento intende svelare le connessioni globali tra colonialismo, patriarcato, capitalismo e guerra; è un progetto autogestito, senza sponsor istituzionali o logiche commerciali, sostenuto da una rete ampia di associazioni, collettivi e realtà solidali impegnate nella difesa dei diritti e della giustizia internazionale. Molti sono i gruppi di lavoro che lo coordinano: comunicazione, sviluppo tematico, artisti, risorse, organizzazione e Logistica, Sumud radio, che accompagna la preparazione della 3 giorni con un podcast settimanale di Radio RES Network, con una rassegna stampa e diverse rubriche (qui il 1° podcast Spotify). Durante il festival Sumud Radio trasmetterà in diretta streaming non-stop: musica, dibattiti, voci di ospiti e pubblico, racconti e contributi live per chi non potrà essere presente fisicamente.
Per fare tutto questo, per coprire i costi tecnici e garantire una partecipazione libera e accessibile a tutt* è attiva una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso (qui https://sostieni.link/37761) da sostenere, come anche la promozione sulle pagine social dedicate: Facebook: fb.com/SumudArtFest | Instagram: @sumud_artfest.
Potremo dare conto di altri aggiornamenti per continuare a informare e dare voce e volto a chi oggi è costretto al silenzio e all’invisibilità.
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