
Appello urgente in supporto alla banca dei semi di Palestina
Pressenza - Wednesday, December 3, 2025Il 1° dicembre, le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione alla banca dei semi palestinesi di Hebron in Cisgiordania, distruggendo le scorte di semi antichi (baladii), patrimonio genetico vegetale della Palestina e dell’umanità intera.
La scorsa settimana, nell’articolo “Gaza e noi: coltivare la resistenza”, ho scritto:
“I semi baladii palestinesi contengono la storia di quella terra da prima dell’occupazione, la memoria di com’era prima.”
Ed è seguendo le logiche dell’occupazione, pulizia etnica ed ecocidio, che le forze israeliane hanno distrutto tutto. Lunedì 1° dicembre, hanno fatto irruzione negli uffici amministrativi della banca dei semi, sia ad Hebron che a Ramallah, umiliando e aggredendo il personale, sfondando porte, distruggendo mobili, confiscando file, documenti e attrezzature. Hanno perquisito violentemente tutto e tutti, sigillato l’intera area bloccando tutti gli accessi e arrestato i membri dello staff.
Noi, attivisti, contadini, madri, padri e figli della Terra non ci stiamo, no, perché salvare la biodiversità non è un crimine.
La viacampesina.org, partner della banca dei semi di Palestina, ha lanciato un appello urgente a tutte le organizzazioni contadine e ai movimenti sociali affinché chiedano l’intervento dei rispettivi governi per il rilascio immediato e incondizionato di tutti i detenuti e dei lavoratori agricoli coinvolti e garanzie contro maltrattamenti, coercizione e ulteriori intimidazioni, richiedendo un’indagine indipendente e affinché si comunichi chiaramente, attraverso i canali diplomatici, che la repressione delle organizzazioni della società civile legittima è inaccettabile.
Le associazioni interessate ad aderire all’appello, possono farlo scrivendo a segreteria@assorurale.it, indicando in oggetto: ADESIONE APPELLO PALESTINA e specificando il nome dell’associazione di riferimento.
Ma tutti e tutte abbiamo la possibilità di diffondere l’appello e condannare fermamente questo attacco, l’imprigionamento dei leader contadini e degli agricoltori resistenti.
Perché anche se la forza della repressione stringe e incalza, il nostro impegno per l’autodeterminazione e la liberazione del popolo palestinese rinforza. Sempre Sumud.