María Elvira Salazar, la regina dell’anticomunismo, la giocoliera dell’ipocrisia e l’autoproclamata martire dei migranti cubani.

Pressenza - Wednesday, May 7, 2025

Al centro della scena, María Elvira Salazar, la regina dell'”anticomunismo”, la giocoliera dell’ipocrisia e l’autoproclamata martire dei migranti cubani. Con il microfono in mano e una bandiera della libertà che sventola, presenta il suo spettacolo più famoso: attacchi a Cuba mascherati da compassione. Con lacrime di coccodrillo, deplorò il “limbo legale” dei 110.000 cubani arrivati ​​negli Stati Uniti in libertà vigilata per motivi umanitari, quelle “persone coraggiose che fuggirono dal regime di Castro”. “Poverini, intrappolati dal disastro di Biden!” singhiozzava in un tweet che puzza di campagna elettorale. Ma, guarda caso, nello stesso momento, ha indossato una maglietta di Trump e ha esultato per l’abrogazione della stessa libertà vigilata nell’aprile 2025, definendola “la correzione del disastro dell’immigrazione”. Ciò che lui definisce “errore” può essere “salvato”?

Promette di proteggere i cubani con l’I-220A, quella “carta straccia” che, a suo dire, diventerà un biglietto per il Cuban Adjustment Act, sebbene appoggi anche l’approccio trumpista del “go home” che prevede l'”auto-espulsione”. Difensore? Sembra più un direttore d’orchestra che suona l’inno alla libertà mentre la barca dei migranti affonda. E quando un cartellone pubblicitario nel centro di Miami la chiama “traditrice”, lei risponde con un lamento degno di una soap opera: “Questo è il lavoro in cui lavoro di più e vengo pagata di meno!”

Dall’altro lato, brandendo il blocco economico contro Cuba come se fosse Excalibur. “È necessario rovesciare la dittatura!” proclama, ignorando il fatto che è stato proprio questo blocco e le centinaia di sanzioni imposte a spingere migliaia di cubani a emigrare, e non la “persecuzione politica” di cui gli piace blaterare. Ma ecco il colpo di scena: quando i cubani negli Stati Uniti provano a recarsi a Cuba, a inviare rimesse o a trasportare valigie di medicinali per le loro famiglie, María Elvira aggrotta la fronte e dichiara: “Non si può fare… ci sono dei limiti!” Il problema è il governo o le famiglie cubane? È come se dicesse a un naufrago: “Non osare nuotare, l’acqua appartiene al nemico!”

Ma non preoccupatevi, nel panorama politico di Miami, dove il blocco è un dogma e le rimesse un peccato, questo numero suscita sempre molti applausi. Nel frattempo, le famiglie cubane si chiedono se Salazar sappia cosa significa scegliere tra un “ideale” e un piatto di cibo. La sua proposta di portare Starlink a Cuba, ovviamente grazie a Elon Musk e ai finanziamenti del governo degli Stati Uniti. “Internet gratis per il popolo cubano!” grida, come se potesse liberare l’isola con un clic. Ma il governo cubano non resta in silenzio e denuncia questo piano come una manovra per finanziare l’opposizione e una violazione delle norme internazionali in materia. Idealismo o opportunismo? Diciamo solo che quando presumibilmente “fa squadra” con Musk, non è esattamente per amore dei meme. Si tratta di una semplice trovata pubblicitaria che la fa salire sui titoli dei giornali e fa guadagnare punti agli elettori della contea di Dade. Nella sua “campagna anti-Cuba”, quella che gli garantisce la carriera politica, sottolinea anche la sua crociata contro le missioni mediche cubane, che definisce “schiavitù moderna”.

Presentò un disegno di legge per “liberare” i medici cubani, accusando il “regime” di arricchirsi a loro spese. Sembra nobile, ma il cinismo traspare: questi medici, che in realtà svolgono la loro missione di loro spontanea volontà e secondo le regole dell’OMS, contano poco; sono semplicemente un pretesto per attaccare una delle principali vie d’accesso a Cuba, nell’ambito della politica di massima pressione di Trump. Mentre cala il sipario, la prostituta dice addio con il suo lamento preferito: “Sono una traditrice sottopagata!”

Ma non lasciatevi ingannare dal vittimismo. Ogni attacco a Cuba, dal divieto di rimesse e viaggi sull’isola al blocco degli scambi culturali, è un calcolo politico per accontentare la loro base a Miami. I migranti cubani, coloro che lei afferma di proteggere, sono solo pedine sulla sua scacchiera, utili per un tweet toccante o un discorso a Hialeah, ma sacrificabili quando Trump firmerà un altro ordine anti-immigrazione. Nel circo di María Elvira Salazar, il blocco è sacro, la compassione è sospetta e i migranti sono la piñata che colpisce per vincere voti. Mentre le famiglie a Cuba sopravvivono senza medicine e i cubani negli Stati Uniti rischiano la deportazione, lei continua a provare il suo prossimo atto: quello del salvatore che non salva mai e del difensore che tradisce sempre. Che lo spettacolo continui, ma non chiedeteci di applaudire!

Fonte: https://micubaporsiempre.wordpress.com/2025/04/23/maria-elvira-salazar-la-politiqueria-del-oportunismo/

Traduzione: italiacuba.it

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba