
Dentro i laboratori che “leggono” le malattie: l’alleanza AITIC–Fondazione Alessandra Bono e la sfida di rilanciare l’Anatomia Patologica in Italia
Pressenza - Saturday, November 29, 2025C’è un luogo, nella medicina moderna, dove la diagnosi prende forma prima ancora che inizi la terapia: è il laboratorio di Anatomia Patologica. Un crocevia silenzioso, spesso invisibile agli occhi del grande pubblico, ma decisivo per stabilire se una cura sarà efficace o se un tumore potrà essere intercettato in tempo.
Ed è proprio da qui, da questo “dietro le quinte” della sanità, che nasce l’alleanza strategica tra AITIC (Associazione Italiana Tecnici di Istologia e Citologia) e la Fondazione Alessandra Bono, presentata a Corte Franca il 28 novembre. Un progetto che unisce formazione, ricerca e divulgazione per restituire centralità a una disciplina tanto complessa quanto cruciale.
L’anatomia invisibile che guida le cure
Quando un paziente si sottopone a una biopsia o a un intervento chirurgico, il percorso non si esaurisce in sala operatoria. Quel frammento di tessuto finisce nelle mani di tecnici specializzati e anatomo-patologi, professionisti che – attraverso microscopia, colorazioni, citologia e oggi anche test molecolari – decodificano la malattia.
In un’epoca di terapie personalizzate, sono loro a individuare biomarcatori e mutazioni che orientano oncologi e chirurghi nelle scelte terapeutiche. Senza un laboratorio efficiente, la medicina di precisione resta una promessa incompiuta.
Eppure, raccontano gli addetti ai lavori, questo settore soffre ancora di una scarsa visibilità. «È una disciplina in continua evoluzione – ricorda il professor P. Luigi Poliani, direttore dell’Anatomia Patologica degli Spedali Civili di Brescia – ma poco conosciuta dai giovani, che spesso ignorano quanto sia centrale per la medicina moderna».

Quando scienza e comunità si incontrano
È qui che interviene la collaborazione AITIC–Fondazione Alessandra Bono, decisa a colmare un vuoto culturale e a investire sulle nuove generazioni.
I progetti avviati negli ultimi anni parlano chiaro: laboratori aperti agli studenti degli istituti superiori, concorsi artistici nati dall’elaborazione di immagini microscopiche, mostre itineranti e strumenti digitali divulgativi. Un modo per raccontare la scienza fuori dalle aule universitarie, rendendola accessibile e attraente.
Ma la divulgazione non basta. Serve anche sostenere chi nei laboratori ci lavora ogni giorno. Per questo nel 2026 partirà un bando nazionale rivolto ai Tecnici di Laboratorio under 35 iscritti a Master in ambito anatomo-patologico: fondi dedicati e la possibilità di presentare le tesi al Congresso Nazionale AITIC. «Un investimento concreto nella crescita professionale», sottolinea Massimo Bonardi, vicepresidente AITIC.
Dai laboratori pilota a una rete nazionale
La partnership ha già prodotto risultati tangibili. Il Progetto Multicentrico, avviato nel 2022 con sei laboratori, oggi coinvolge 18 centri in dieci regioni. L’obiettivo è ambizioso: standardizzare protocolli, migliorare la qualità pre-analitica e fotografare lo stato dell’arte dell’Anatomia Patologica italiana. Un documento condiviso verrà pubblicato nella primavera 2026.
Intanto cresce anche l’offerta formativa: i “Mercoledì Accademici” sono passati da quattro a sei appuntamenti annuali, con oltre 150 iscritti nel 2025, mentre prosegue il Premio Studio Alessandra Bono, dedicato ai neolaureati che scelgono di specializzarsi in un ambito ancora considerato “di nicchia”.

Una scommessa sulla cura del futuro
«Per migliorare la sopravvivenza nelle malattie oncologiche servono laboratori d’eccellenza e risorse umane altamente qualificate», afferma Laura Ferrari, vicepresidente della Fondazione Alessandra Bono. Parole che riassumono il senso ultimo di questa alleanza: riportare attenzione su un settore che, pur lavorando lontano dai riflettori, determina la qualità dell’intero sistema sanitario.
Dietro ogni vetrino, dietro ogni immagine microscopica, c’è una diagnosi che cambia la vita di un paziente. Rafforzare l’Anatomia Patologica significa, in ultima analisi, rafforzare il diritto alla cura. Ed è su questo terreno – tecnico, umano e politico insieme – che AITIC e la Fondazione Alessandra Bono hanno scelto di investire. Una scelta che parla di futuro, non solo della medicina, ma della comunità intera.
Per approfondimenti: https://www.fondazionealessandrabono.it/ e https://www.aitic.it/