‘Dalla Russia con un altro punto di vista’: incontro con Vincenzo Lorusso insieme ad Andrea Lucidi e Stefano Orsi

Pressenza - Friday, November 14, 2025

Sabato 15 novembre pomeriggio a Casale Monferrato l’autore di De russophobia, la cui presentazione è stata censurata a Torino, interverrà da remoto all’iniziativa a cui partecipano il corrispondente di guerra e l’analista militare collaboratori di International Reportes.

I promotori sono, insieme al Collettivo Antimperialismo per il Multipolarismo di Casale Monferrato, l’associazione CLN-Resistenza di Torino e il gruppo Contro Narrazione di Genova.

Come quello a Torino con lo storico Angelo D’Orsi, anche l’incontro a Casale Monferrato ha subito un cambiamento di programma: gli organizzatori riferiscono che ieri sera il gestore del salone messo a disposizione è stato contattato dalle autorità locali e sconsigliato di concederne l’utilizzo per tale iniziativa…

… chiarito ogni dubbio e sospetto, e confermata l’autorizzazione, è stato trovato e concesso un altro spazio ideneo.

La ‘pietra dello scandalo’ è De russophobia (Sulla russofobia in latino), scritto da Vincenzo Lorusso, giornalista del gruppo di corrispondenti dalla Russia International Reporters e fondatore del canale Telegram Donbass-Italia,  con la prefazione di Alberto Fazolo, la postfazione di Andrea Lucidi e l’introduzione del Direttore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli esteri della Russia, Marija Zakharova, pubbblicato quest’anno da 4 Punte Edizioni nella collana Le Rocce:

Nient’affatto un libro di “propaganda filorussa”, è una campana “stonata” tra le tante ascoltate nei TG e lette sui giornali: il conflitto tra Russia e Ucraina situato in un contesto che non ci viene mai raccontato. Una breve cronistoria dei tanti casi di russofobia subiti da artisti, personaggi pubblici, semplici cittadini o addirittura gatti. Un viaggio nel mondo della censura e della manipolazione delle informazioni con l’obiettivo di contrastare conferenze, dibattiti, proiezioni e petizioni non conformi alla narrativa dominante. Il libro culmina con la petizione – firmata da migliaia di cittadini italiani e consegnata alle Istituzioni russe – nella quale viene ribadita l’amicizia storica tra i due popoli.

Per tutta la settimana non ancora conclusa l’attenzione si è focalizzata sulla vicenda della conferenza intitolata Russofobia, russofilia, verità che a Torino è stata cancellata dai programmi del Polo 900 e che aveva coinvolto l’autore di De russophobia insieme allo storico Stefano D’Orsi, che sulla questione è intervenuto anche su PRESSENZA l’altroieri con una propria dichiarazione e ieri, rispondendo alle domande dell’intervista di Cesare Manachino, osservando:

Noi non possiamo concepire un’identità europea che escluda Tolstoj, Dostoevskij, Cechov, o tutto ciò che la Russia ha prodotto nei secoli perché è parte intrinseca della nostra identità europea. La russofobia poi invece ha prevalso negli anni della guerra fredda e, dopo la fine dell’URSS, da quando Putin è salito al potere … [in passato] i russi sono stati presentati non solo come [europei] orientali, ma come barbari, diversi da noi, sono un altro da noi che noi non interessa conoscere, con il quale non ci interessa dialogare … [adesso] i media hanno cominciato di nuovo a spargere una russofobia veramente estrema, anche grottesca, ridicola, di cui noi siamo ancora vittime.

Contemporaneamente, nei giorni scorsi PRESSENZA riferiva della presentazione di Media di guerra e media di pace sulla guerra in Ucraina. Promemoria e istruzioni per il futuro il cui autore, Andrea Cozzo, ex-professore di lingua e letteratura greca all’Università degli Studi di Palermo, ha analizzato filologicamente il linguaggio con cui i media italiani – giornali, telegiornali e talk show con opinionisti e intellettuali – descrive e narra il conflitto militare. La sua ricerca dimostra che la guerra è deflagrata e perdura, mietendo vittime sul campo di battaglia sia tra gli eserciti che tra i civili, anche per effetto delle campagne propagandistiche che la infiammano.

Redazione Piemonte Orientale