‘Dalla Russia con un altro punto di vista’: incontro con Vincenzo Lorusso insieme ad Andrea Lucidi e Stefano Orsi
Sabato 15 novembre pomeriggio a Casale Monferrato l’autore di De russophobia, la
cui presentazione è stata censurata a Torino, interverrà da remoto
all’iniziativa a cui partecipano il corrispondente di guerra e l’analista
militare collaboratori di International Reportes.
I promotori sono, insieme al Collettivo Antimperialismo per il Multipolarismo di
Casale Monferrato, l’associazione CLN-Resistenza di Torino e il gruppo Contro
Narrazione di Genova.
Come quello a Torino con lo storico Angelo D’Orsi, anche l’incontro a Casale
Monferrato ha subito un cambiamento di programma: gli organizzatori riferiscono
che ieri sera il gestore del salone messo a disposizione è stato contattato
dalle autorità locali e sconsigliato di concederne l’utilizzo per tale
iniziativa…
… chiarito ogni dubbio e sospetto, e confermata l’autorizzazione, è stato
trovato e concesso un altro spazio ideneo.
La ‘pietra dello scandalo’ è De russophobia (Sulla russofobia in latino),
scritto da Vincenzo Lorusso, giornalista del gruppo di corrispondenti dalla
Russia International Reporters e fondatore del canale Telegram Donbass-Italia,
con la prefazione di Alberto Fazolo, la postfazione di Andrea Lucidi e
l’introduzione del Direttore del dipartimento informazione e stampa del
Ministero degli esteri della Russia, Marija Zakharova, pubbblicato quest’anno da
4 Punte Edizioni nella collana Le Rocce:
> Nient’affatto un libro di “propaganda filorussa”, è una campana “stonata” tra
> le tante ascoltate nei TG e lette sui giornali: il conflitto tra Russia e
> Ucraina situato in un contesto che non ci viene mai raccontato. Una breve
> cronistoria dei tanti casi di russofobia subiti da artisti, personaggi
> pubblici, semplici cittadini o addirittura gatti. Un viaggio nel mondo della
> censura e della manipolazione delle informazioni con l’obiettivo di
> contrastare conferenze, dibattiti, proiezioni e petizioni non conformi alla
> narrativa dominante. Il libro culmina con la petizione – firmata da migliaia
> di cittadini italiani e consegnata alle Istituzioni russe – nella quale viene
> ribadita l’amicizia storica tra i due popoli.
Per tutta la settimana non ancora conclusa l’attenzione si è focalizzata sulla
vicenda della conferenza intitolata Russofobia, russofilia, verità che a Torino
è stata cancellata dai programmi del Polo 900 e che aveva coinvolto l’autore di
De russophobia insieme allo storico Stefano D’Orsi, che sulla questione è
intervenuto anche su PRESSENZA l’altroieri con una propria dichiarazione e ieri,
rispondendo alle domande dell’intervista di Cesare Manachino, osservando:
> Noi non possiamo concepire un’identità europea che escluda Tolstoj,
> Dostoevskij, Cechov, o tutto ciò che la Russia ha prodotto nei secoli perché è
> parte intrinseca della nostra identità europea. La russofobia poi invece ha
> prevalso negli anni della guerra fredda e, dopo la fine dell’URSS, da quando
> Putin è salito al potere … [in passato] i russi sono stati presentati non solo
> come [europei] orientali, ma come barbari, diversi da noi, sono un altro da
> noi che noi non interessa conoscere, con il quale non ci interessa dialogare …
> [adesso] i media hanno cominciato di nuovo a spargere una russofobia veramente
> estrema, anche grottesca, ridicola, di cui noi siamo ancora vittime.
Contemporaneamente, nei giorni scorsi PRESSENZA riferiva della presentazione di
Media di guerra e media di pace sulla guerra in Ucraina. Promemoria e istruzioni
per il futuro il cui autore, Andrea Cozzo, ex-professore di lingua e letteratura
greca all’Università degli Studi di Palermo, ha analizzato filologicamente il
linguaggio con cui i media italiani – giornali, telegiornali e talk show con
opinionisti e intellettuali – descrive e narra il conflitto militare. La sua
ricerca dimostra che la guerra è deflagrata e perdura, mietendo vittime sul
campo di battaglia sia tra gli eserciti che tra i civili, anche per effetto
delle campagne propagandistiche che la infiammano.
Redazione Piemonte Orientale