
I minori stranieri non accompagnati (MSNA) nel sistema scolastico italiano
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Master in Diritto e Politiche delle Migrazioni dell’Università di Trento
I minori stranieri non accompagnati (MSNA) nel sistema scolastico italiano
Tesi di Laura Agostani
Scarica l’elaboratoIntroduzione
Negli ultimi anni la presenza di migranti di giovanissima età è sempre più evidente, si tratta sovente di minori alle soglie della maggiore età, i dati parlano di una percentuale attorno al 75% di minori stranieri non accompagnati tra i sedici e i diciassette anni.
Pur essendo da considerarsi come giovani adulti, che hanno affrontato sfide ed esperienze non proprie dell’infanzia e dell’adolescenza, essi sono ancora sottoposti alle normative internazionali e nazionali relative ai fanciulli, primo fra tutti il principio del superiore interesse del minore, che vieta, tra le altre cose, la loro espulsione e che, insieme con le norme costituzionali (art. 34) impone la frequenza scolastica e il godimento del diritto all’istruzione.
Nella trattazione viene analizzato il diritto allo studio e il suo godimento da parte dei MSNA, che si trovano ad interfacciarsi con un sistema scolastico non progettato per includerli, nonostante alcune utili normative e buone prassi che si riscontrano localmente.
Vengono analizzate le difficoltà dei minori maggiori di sedici anni, considerati ormai “troppo grandi” per l’inserimento nella scuola dell’obbligo, che pare adatta solo agli infra-quattordicenni.
Tuttavia, anche per i più giovani si profilano problematiche importanti, ne è un esempio il ritardo scolastico, raramente infatti i minori in questione sono inseriti nelle classi corrispondenti alla loro età anagrafica e, se questo può essere positivo da un lato per dare loro più tempo per l’apprendimento della lingua italiana, dall’altro lato comporta sovente una scarsa inclusione nel gruppo classe che può portare a episodi di discriminazione.
Accanto ad esso la dispersione scolastica dei MSNA risulta ad oggi alquanto elevata, secondo i dati, infatti, solo il 32% di loro ha portato a termine il percorso scolastico intrapreso in Italia.
Risulta evidente, dunque, la necessità di un ripensamento delle prassi ormai consolidate che caratterizzano la scuola italiana.
Alcuni istituiti, singolarmente, si sono attivati in tal senso proponendo progetti volti a un miglioramento nell’inserimento scolastico dei minori con background migratorio, con esempi di attività di supporto tra pari o doposcuola per il rafforzamento nell’apprendimento della lingua.
Nel tentativo di individuare un sistema che fosse maggiormente virtuoso nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, si è, da ultimo, effettuato un confronto con i sistemi educativi di alcuni Stati europei, dal quale, tuttavia, è emersa una difficoltà generalizzata nell’individuare un metodo (o un sistema) migliore degli altri, le problematiche riscontrate nel nostro Stato persistono e si sommano ad altre criticità tipiche dei diversi sistemi analizzati.