Notizie dal Medio Oriente

Pressenza - Monday, September 1, 2025

Gaza

Israele non vuole che i palestinesi salvi dai suoi bombardamenti possano ricevere cure.
Colpire gli ospedali costringe la popolazione allo sfollamento “volontario” (come sostiene senza vergogna uno degli scudi mediatici del genocidio).
È la ragione perché Israele continua a violare le norme internazionali di guerra, che vietano di prendere di mira gli ospedali.
Ieri, per l’ennesima volta, è stato bombardato l’ospedale Shifà a Gaza città. Anche l’ospedale di Shuhadaa Al-Aqsa a Deir Balah ha ricevuto bombe e missili che hanno distrutto alcuni reparti e il deposito di medicine.

L’altra misura volta alla deportazione della popolazione di Gaza città è la demolizione dei ruderi, di palazzi già colpiti in bombardamenti precedenti, con cariche esplosive trasportate su Robot.

Sono 88 le persone civili uccise nella giornata di ieri, fino a mezzogiorno, ora dell’emissione del rapporto giornaliero del ministero della sanità. 421 le persone ferite.
Il totale delle vittime: 63.459 persone uccise e 160.256 ferite.

Il Direttore di Medical Relief, Dr. Muhammad Abu Afash: “C’è una crescente diffusione di virus sconosciuti a Gaza.
La diagnosi è insufficiente a causa della mancanza di test e attrezzature mediche.
I casi in arrivo spesso presentano febbre, mal di testa, dolori articolari e diarrea. Si sospettava che si trattasse di una variante del COVID-19, ma non ci sono conferme scientifiche. La malnutrizione causa immunodeficienza e una maggiore suscettibilità alle malattie. Il sistema sanitario palestinese è sotto attacco e soffre di una carenza di antidolorifici e farmaci, aggravando la crisi”.

Giornalisti nel mirino

La giornalista palestinese Islam Abed è stata uccisa in un bombardamento mirato.
L’appartamento di Abed è stato centrato da un missile lanciato da un drone.
Sono stati uccisi insieme a lei il marito ed i tre figli.
Il numero dei giornalisti uccisi a Gaza è salito a 247.

Le istituzioni giornalistiche devono agire e far sentire la loro voce, in sostegno all’onore della professione.

150 testate giornalistiche internazionali di 50 paesi, tra le quali Anbamed, hanno deciso oggi di listare a lutto la prima pagina, chiedendo la fine degli eccidi dei giornalisti palestinesi e l’ammissione di reporter internazionali nella Striscia.
A Milano un corteo davanti alla RAI per protestare contro il silenzio mediatico sull’assassinio dei giornalisti a Gaza.

Trumpiate

Il Washington Post scrive che sul tavolo di Trump c’è un piano per il giorno dopo di Gaza.
Il piano statunitense prevede il controllo della Striscia per un decennio, per trasformarla in un resort turistico e centro industriale High Tech.
Il piano in 38 pagine prevede che la popolazione, 2 milioni di persone, dovrà essere deportata fuori dalla Striscia “volontariamente” oppure trasferita in campi all’interno.
Un piano criminale che dà il fianco al genocidio in corso compiuto dall’esercito israeliano.

Cisgiordania

A Khallat-Dhaba’, uno dei villaggi di Masafer Yatta, i coloni hanno aggredito una famiglia di agricoltori, causando ferite a marito e moglie, devastando la fattoria e rubando il fieno, trasportato su camion portati con loro apposta.
Un piano perfetto per la deportazione.
L’esercito di occupazione invece di arrestare gli aggressori, ha portato 3 persone del villaggio in commissariato.

Rastrellamenti continui dell’esercito nella provincia di Betlemme, con arresto di decine di attivisti in diversi villaggi.
Secondo l’agenzia Wafa, 32 palestinesi sono stati arrestati, ieri, in condizioni di detenzione amministrativa, senza accuse e senza processo.

Stamattina all’alba, l’esercito di occupazione ha assediato el-Khalil, chiudendo tutte le strade di ingresso e uscita dalla città.

Il governo israeliano ha discusso ieri le misure per l’annessione della Cisgiordania a Israele, e spiega che il passo diventa necessario, per rispondere al minacciato riconoscimento dello stato di Palestina da parte di alcuni paesi europei.
L’annessione è stata pianificata da tempo ed è nei fatti già realizzata.
Il passo è sostenuto dall’amministrazione Trump, ma non c’è ancora l’esplicito segnale verde: “Decidete cosa volete fare e poi vediamo”, avrebbe detto un diplomatico del dipartimento di stato USA a Netanyahu, secondo rivelazioni della stampa israeliana.
Dopo la riunione, il ministro fascista Smotrich ha dichiarato: “Abbiamo stracciato lo Stato di carta”.

Global Somoud Flotilla

Dopo mesi di lavoro di migliaia di volontari, sono partite ieri da Barcellona e Genova le navi della Global Somoud Flottiglia.
Momenti commuoventi che hanno segnato uno dei più alti livelli della solidarietà popolare con il popolo palestinese.
Il 4 settembre saranno raggiunte da altre decine di imbarcazioni e navi in partenza dai porti di Catania, Siracusa e Tunisi.
La vigilanza è alta contro atti di sabotaggi terroristici già in porto prima delle partenze, come avvenne a Catania nella precedente missione, Handala.
Obiettivo della missione è di forzare l’embargo criminale imposto da Israele alla Striscia che dura da 18 anni.

La notte prima della partenza davanti ad una folla di partecipanti, la sindaca di Genova, con la fascia tricolore, ha dato una lezione di “patriottismo” al governo dei falsi patrioti. “Garantite la salvezza della missione umanitaria!”.

Anche Napoli si è mobilitata per il sostegno alla Global Somoud Flotilla.
Migliaia di persone si sono radunate ieri mattina nei Giardini del Molosiglio, a pochi passi dal porto di Napoli, per partecipare a un presidio in sostegno della Global Somoud Flotilla per Gaza. L’iniziativa ha visto la presenza di attivisti di numerose sigle e associazioni che, in un clima dichiaratamente non violento, hanno inscenato simboliche partenze dal mare accompagnando il tutto con strumenti musicali.
Alcune imbarcazioni, adornate con drappi e scritte contro il genocidio, hanno preso il largo per poi rientrare dopo un breve giro, tra cori, canti e musica.
“Un gesto – spiegano gli organizzatori – per ribadire la vicinanza della città di Napoli alla popolazione della Striscia e per richiamare l’attenzione internazionale sul genocidio in corso”. Napoli

Solidarietà in Italia con la Palestina

In piccoli centri e grandi città, in tutta Italia, le mobilitazioni a fianco del popolo palestinese e contro il genocidio a Gaza sono diventate quotidiane.

Fiaccolate silenziose, marce chiassose con pentole e ogni altro strumento per fare rumore, flash-mob per sensibilizzare i passanti e molte altre forme di protesta per svegliare il governo delle destre dal suo lungo sonno.

Da Genova è salpata una prima imbarcazione con gli aiuti raccolti.
Da Catania e Siracusa il 4 settembre salperanno altre barche e navi per portare aiuti umanitari a Gaza.
Sono programmate una grande manifestazione il 3 pomeriggio e un raduno il 4 per salutare gli equipaggi.
Al porto di Genova nei giorni scorsi si è assistito ad una gara di solidarietà: migliaia di cittadini hanno portato aiuti in cibo e medicine, da caricare sulla nave della Global Somoud Flotilla. Sono state raccolte 250 tonnellate di cibo per Gaza.

Ogni giorno in piazza del Duomo di Milano, dal 16 giugno, si tiene un flash-mob silenzioso con lettura di poesie contro il genocidio compiuto da Israele a Gaza.

ANBAMED