
Ponte di Messina, manca “solo” il progetto esecutivo
Pressenza - Wednesday, August 20, 2025Una diffida al sindaco di Messina è stata preparata dal Comitato No Ponte Capo Peloro, affinché “quale primo responsabile per la tutela della salute pubblica in città” si astenga dall’adottare qualsiasi ulteriore atto volto alla realizzazione del progetto del Ponte sullo Stretto. In caso contrario i firmatari agiranno per “ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali (inclusi biologici e morali).”
Da domenica 7 agosto è in corso la raccolta delle firme presso “Casa Cariddi” (Qui il testo integrale). L’ultima iniziativa messa in campo dal Comitato insieme ai cittadini di Messina che non si rassegnano a vedere la propria città devastata dai numerosi cantieri che potrebbero presto essere avviati. Cantieri che stravolgerebbero la città e la vita dei suoi abitanti senza nessuna garanzia che il Ponte sia davvero realizzabile.
Che l’opera, pubblicizzata dal ministro Salvini e dall’intero governo come una “struttura vitale per il Sud, per l’Italia e per l’Europa”, non sia affatto urgente e che sia inutile per i residenti e per tutti coloro che devono transitare giornalmente tra Sicilia e Calabria, è presto detto. Per loro non sarebbe vantaggioso, né più rapido, attraversare un ponte collocato in alto per raggiungere il quale dovrebbero percorrere decine di chilometri di strada in pendenza, prima in salita, poi in discesa.
Resterebbe più veloce e più pratico utilizzare un traghetto, soprattutto se il sistema (il cosiddetto “collegamento dinamico” tra Messina e Reggio/Villa) venisse ottimizzato con navi e aliscafi nuovi e con punti di attracco più efficienti. Una soluzione che, adeguatamente studiata e con traghetti progettatati sulle dimensioni dei nuovi treni ad alta velocità, potrebbe soddisfare anche l’esigenza dell’attraversamento ferroviario, con una spesa incomparabilemnte più bassa di quella del Ponte e con un bassissimo impatto ambientale. Ma di tutto questo non si parla più, è stata anzi annullata, senza alcuna motivazione, una gara già indetta per la costruzione di due nuovi traghetti. Proprio in concomitanza con il riavvio dell’attuale progetto di ponte sospeso.
LE QUESTIONI IRRISOLTE SONO ANCORA TANTE
C’è il parere reiterato dell’ANAC, l’Autorità che vigila sul contrasto alla corruzione, che fin dall’inizio ha ritenuto necessaria una nuova gara, ritenendo l’appalto “sbilanciato a favore dei privati”
Manca il parere dell’Unione Europea sul mancato rispetto delle direttive ambientali comunitarie di cui abbiamo già detto. E c’è un nuovo reclamo all’UE presentato all’inizio di agosto da Wwf e Legambiente, Greenpeace e Lipu. Ci sono i ricorsi pendenti al Tar del Lazio, o gli esposti depositati presso le Procure di Roma, Reggio Calabria e Messina su alcune illegittimità dell’iter procedurale
Di questo percorso accidentato del progetto del Ponte, ancora non concluso, troviamo una sintesi nella parte iniziale della diffida di cui abbiamo parlato all’inizio. Una diffida al sindaco – e, per conoscenza, al presidente della Regione Siciliana – sarà inviata, a conclusione della raccolta delle firme, da: Comitato No Ponte, CGIL, AVS, Pd e M5S.