Ponte di Messina, manca “solo” il progetto esecutivo
Una diffida al sindaco di Messina è stata preparata dal Comitato No Ponte Capo
Peloro, affinché “quale primo responsabile per la tutela della salute pubblica
in città” si astenga dall’adottare qualsiasi ulteriore atto volto alla
realizzazione del progetto del Ponte sullo Stretto. In caso contrario i
firmatari agiranno per “ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non
patrimoniali (inclusi biologici e morali).”
Da domenica 7 agosto è in corso la raccolta delle firme presso “Casa Cariddi”
(Qui il testo integrale). L’ultima iniziativa messa in campo dal Comitato
insieme ai cittadini di Messina che non si rassegnano a vedere la propria città
devastata dai numerosi cantieri che potrebbero presto essere avviati. Cantieri
che stravolgerebbero la città e la vita dei suoi abitanti senza nessuna garanzia
che il Ponte sia davvero realizzabile.
Che l’opera, pubblicizzata dal ministro Salvini e dall’intero governo come una
“struttura vitale per il Sud, per l’Italia e per l’Europa”, non sia affatto
urgente e che sia inutile per i residenti e per tutti coloro che devono
transitare giornalmente tra Sicilia e Calabria, è presto detto. Per loro non
sarebbe vantaggioso, né più rapido, attraversare un ponte collocato in alto per
raggiungere il quale dovrebbero percorrere decine di chilometri di strada in
pendenza, prima in salita, poi in discesa.
Resterebbe più veloce e più pratico utilizzare un traghetto, soprattutto se il
sistema (il cosiddetto “collegamento dinamico” tra Messina e Reggio/Villa)
venisse ottimizzato con navi e aliscafi nuovi e con punti di attracco più
efficienti. Una soluzione che, adeguatamente studiata e con traghetti
progettatati sulle dimensioni dei nuovi treni ad alta velocità, potrebbe
soddisfare anche l’esigenza dell’attraversamento ferroviario, con una spesa
incomparabilemnte più bassa di quella del Ponte e con un bassissimo impatto
ambientale. Ma di tutto questo non si parla più, è stata anzi annullata, senza
alcuna motivazione, una gara già indetta per la costruzione di due nuovi
traghetti. Proprio in concomitanza con il riavvio dell’attuale progetto di ponte
sospeso.
> LE QUESTIONI IRRISOLTE SONO ANCORA TANTE
>
> C’è il parere reiterato dell’ANAC, l’Autorità che vigila sul contrasto alla
> corruzione, che fin dall’inizio ha ritenuto necessaria una nuova gara,
> ritenendo l’appalto “sbilanciato a favore dei privati”
>
> Manca il parere dell’Unione Europea sul mancato rispetto delle direttive
> ambientali comunitarie di cui abbiamo già detto. E c’è un nuovo reclamo
> all’UE presentato all’inizio di agosto da Wwf e Legambiente, Greenpeace e
> Lipu. Ci sono i ricorsi pendenti al Tar del Lazio, o gli esposti depositati
> presso le Procure di Roma, Reggio Calabria e Messina su alcune illegittimità
> dell’iter procedurale
Di questo percorso accidentato del progetto del Ponte, ancora non concluso,
troviamo una sintesi nella parte iniziale della diffida di cui abbiamo parlato
all’inizio. Una diffida al sindaco – e, per conoscenza, al presidente della
Regione Siciliana – sarà inviata, a conclusione della raccolta delle firme, da:
Comitato No Ponte, CGIL, AVS, Pd e M5S.
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Redazione Sicilia