Lituania: educare bambini\e all’uso dell’intelligenza artificiale a fini di guerra

Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Tuesday, August 19, 2025

Le immagini dei bambini-soldato vengono accompagnate da note di biasimo e di condanna, da appelli a tutela della infanzia mantenendola lontano dagli scenari bellici. E solitamente assoldare bambini e ragazzi per la guerra è considerato riprovevole per la cultura occidentale e i suoi governi, ma questa distanza è più fittizia che reale, le milizie nel mondo vengono armate dai Paesi occidentali per spartirsi terre rare, metalli depredando le ricchezze di aree sconosciute al cittadino occidentale.

Detto ciò, bisogna ricordare l’incessante propaganda di guerra che avviene in molteplici forme anche con il semplice coinvolgimento di scolaresche in visite guidate alle basi militari o portandole alle esibizioni dell’aeronautica militare, facendo loro credere che le sole attività svolte sono quelle di natura umanitaria.

Il governo lituano ha recentemente annunciato un ambizioso programma di formazione rivolto anche a bambini\e di età tra gli 8 e i 10 anni al fine di insegnare loro a costruire e pilotare droni.

Tra l’imbracciare un fucile d’assalto e pilotare un drone verso obiettivi civili e militari esistono differenze sostanziali?

Ovviamente no, questi programmi sono destinati a moltiplicarsi nei prossimi mesi nell’ottica di potenziare le capacità di resistenza davanti a eventuali minacce esterne che si dà per scontato arrivino dalla Russia.

E a quanti obietteranno sulla militarizzazione delle scuole e il subdolo arruolamento dell’infanzia a fini di guerra è già pronta la replica  ossia che il nemico di turno (la Russia) è già avanti nel coinvolgimento dei giovani nella ideazione e costruzione di droni kamikaze.

La notizia non ha una fonte certa, non è detto che sia vera dacchè la propaganda di guerra è avvezza a produrre notizie sensazionali per accompagnare la pubblica opinione ad assumere le posizioni e gli orientamenti desiderati

La Lituania sta quindi allestendo sotto il vigile occhio di UE e NATO un grande laboratorio con veicoli aerei senza pilota, un grande piano di addestramento che non distingue tra civili e militari, tutti e tutte devono servire la patria.

E da qui l’arrivo di nuovi programmi di studio per diffondere conoscenze tecniche e abituare all’utilizzo della intelligenza artificiale indispensabile per le armi del futuro.

Formazione tecnica fin dall’infanzia tra aerodinamica, elettronica di base e lezioni di pilotaggio da remoto, ore di lezioni pratiche e manuali che faranno credere a piccoli studenti di vivere una esperienza esaltante, da protagonisti di un videogioco salvo poi scoprire presto di essere direttamente coinvolti in una guerra sanguinosa.

Parliamo delle competenze denominate STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), le materie da insegnare nelle scuole sono oggetto di profonda revisione, fin dalla tenera età dovremo fraternizzare e padroneggiare con la tecnica a fini militari, gli stessi libretti di istruzione dovranno adeguarsi a questo scopo utilizzando immagini accattivanti, linguaggi semplici e coinvolgenti. Da qui a tre anni si pensa di avere un centro di controllo per lanciare droni contro la Russia coinvolgendo direttamente la società civile sotto forma di progetti educativi e scolastici, di utilizzo delle tecnologie che si dimostreranno vitali anche a scopi civili.

Centri aperti alla partecipazione di cittadini, scolaresche e militari per partecipare attivamente a simulazioni di missioni reali con ampio ricorso alla tecnologia UAV, questa è la realtà della Lituania che da tempo ha allacciato rapporti con aziende e università capaci di fornire supporto continuo, processi di formazione e percorsi didattici: “Droni autonomi: la corsa alla guerra intelligente e le nuove sfide etiche globali”.

Siamo davanti a un modello che presto ritroveremo anche in altri Paesi, un grande processo di militarizzazione della società adducendo la motivazione che il Paese deve difendersi dal nemico russo e per farlo è indispensabile entrare in possesso di tecnologie per l’uso delle quali serve un piano di alfabetizzazione tecnologica di massa e di adeguamento culturale alla ideologia di guerra.

La piccola Lituania potrebbe essere il trampolino di lancio per la formazione dei cittadini all’uso della UAV ossia a una feroce militarizzazione della società per questo sono favorite le piccole start up attorno a progetti finanziati da USA, NATO e UE e dai Paesi che svolgono un ruolo dirimente nella produzione di droni (Israele e Turchia).

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Federico Giusti, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università