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Urgent appeal: “Free Antonio Mazzeo and the crew of the Handala!”
During the night between 26 and 27 July, in international waters, the humanitarian ship Handala of the Freedom Flotilla was stopped by the Israeli armed forces. We would like to remind you that our comrade, friend and activist of the Observatory against the militarisation of schools and universities, Antonio Mezzo, was arrested last night along with other activists. We appeal to everyone to: go to this website Newscord.org, enter a few details and wait a few seconds, and an email bombing campaign will be launched to all relevant bodies, calling for the release of the Handala volunteers with the following text: To the kind attention of the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, and for information to the Italian Embassy in Israel, I am writing to you as an Italian citizen deeply concerned about what has happened in the last few hours to the humanitarian ship Handala, which was stopped in international waters by Israeli armed forces (IDF), who boarded the ship with weapons, intimidating and allegedly detaining civilians on board who were engaged in a peaceful mission of solidarity with the people of Gaza. This is a serious violation of international law, the right to freedom of navigation in international waters and the fundamental human rights of those involved. I ask the Ministry to: • Take immediate action to verify the condition of the crew and passengers on board, • Demand the immediate and unconditional release of all those detained, • Publicly condemn the act committed by the IDF, which is incompatible with the principles of international and humanitarian law. Italy cannot remain silent in the face of an act of force against a civilian and peaceful mission. We ask you to act with the utmost urgency and transparency. Let’s put pressure on the authorities to secure the release of Antonio and the crew!
Appello urgente: “Liberate Antonio Mazzeo e l’equipaggio della nave Handala!”
La notte tra il 26 e col 27 luglio, in acque internazionali la nave umanitaria Handala della Freedom Flottiglia, è stata fermata dalle forze armate israeliane(qui il VIDEO). Ricordiamo la presenza sulla nave del nostro compagno, amico e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Antonio Mazzeo arrestato stanotte insieme agli altri attivisti. Ci appelliamo a tutte e tutti invitandovi a: su questo sito Newscord.org inserendo pochi dati e aspettando qualche secondo, parte un mail bombing a tutti gli organi pertinenti, per il rilascio dei volontari della Handala con questo testo: Alla cortese attenzione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e per conoscenza all’Ambasciata d’Italia in Israele, Mi rivolgo a voi in qualità di cittadino/cittadina italiana profondamente preoccupato/a per quanto accaduto in queste ore alla nave umanitaria Handala, fermata in acque internazionali da forze armate israeliane (IDF), che sono salite a bordo con le armi, intimidendo e presumibilmente trattenendo civili a bordo impegnati in una missione pacifica e di solidarietà verso la popolazione di Gaza. Si tratta di una grave violazione del diritto internazionale, del diritto alla libera navigazione in acque internazionali e dei diritti umani fondamentali delle persone coinvolte. Chiedo al Ministero di: • Attivarsi immediatamente per verificare le condizioni dell’equipaggio e dei passeggeri a bordo, • Pretendere il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone detenute, • Condannare pubblicamente l’atto compiuto da parte dell’IDF, incompatibile con i principi del diritto internazionale e umanitario. L’Italia non può tacere davanti a un atto di forza contro una missione civile e pacifica. Vi chiediamo di agire con la massima urgenza e trasparenza. Facciamo pressione perché Antonio e l’equipaggio vengano liberati!
Soldati israeliani nelle scuole del Chapas: reportage in italiano sulla militarizzazione
Pubblichiamo in italiano un reportage del giornalista indipendente Témoris Grecko realizzato a partire da una denuncia del Comité Acción Palestina Chiapas di San Cristóbal de Las Casas riguardo la presenza di veterani di guerra israeliani nelle scuole elementari del Chiapas. Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”. La loro presenza, intercettata, denunciata e respinta dai collettivi e dal sindacato dei maestri (CNTE) di San Cristóbal, è inquietante e apre a molte altre domande: “In quanti posti sono andati questi finti volontari a fare propaganda sionista prima di essere scoperti e denunciati in Chiapas?”; “Che ci fanno realmente in Messico (e in altre parti del mondo) questi soldati vincolati alle forze speciali?”; “Il governo messicano è informato e quindi complice delle infiltrazioni di quest’associazione?” La traduzione di questo reportage di Témoris Grecko (con la collaborazione di Leonardo Toledo) è un contributo al lavoro di contro-inchiesta dei compagni e delle compagne dei collettivi locali in appoggio alla resistenza palestinese e una denuncia dei lunghi tentacoli del sionismo in tutto il mondo. Leggi il reportage qui: https://nodosolidale.noblogs.org/2025/06/24/soldati-israeliani-chiapas/
Invito da parte di Global Women United for Peace Against NATO (GWUAN) e sostenitori
Cari amici della pace in tutto il mondo, Nei giorni che precedono il vertice della NATO all’Aia del 24 e 25 giugno 2025, gruppi da tutto il mondo si riuniranno dal 20 al 22 giugno per esprimere la loro opposizione e il loro disgusto nei confronti di questa organizzazione dotata di armi nucleari. GWUAN e le organizzazioni che la sostengono stanno organizzando un evento che includerà circa 35 messaggi di saluto contro la NATO da parte di donne forti provenienti da tutto il mondo. Alcune di noi saranno presenti di persona, altre si collegheranno tramite Zoom. Mostreremo anche la mostra fotografica 2 di GWUAN con circa 200 nuove foto di centinaia di donne contro la NATO. L’evento si intitola “In tutto il mondo le donne dicono no alla NATO”. Per favore registrati qui: Per la registrazione ONLINE clicca qui https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_dyN1iEBFR72na7MHZz-rCg Per le registrazioni DI PERSONA clicca qui – biglietti – registrati https://www.eventbrite.co.uk/e/1381638049599?aff=oddtdtcreator Gli organizzatori e i sostenitori di questo evento sono: GWUAN – Donne globali unite per la pace contro la NATO IWA – Alleanza Internazionale delle Donne – Europa UNAC – Coalizione Nazionale Unita contro la Guerra DiEM 25 – Movimento per la democrazia in Europa WILPF – Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà L’evento si terrà DOMENICA 22 giugno 2025 dalle 17:00 alle 21:00 (ora dell’Europa centrale) presso il Grand Café Utopie, a L’Aia. La location è in un’ottima posizione ed è facile da raggiungere. https://maps.app.goo.gl/1irU8oPUBnUHp2Tz8 Inserimenti confermati: Paesi Bassi , Coni Ledesma – Regno Unito/Stati Uniti, Pippa Bartolotti – Stati Uniti, Donna Denina – Paesi Bassi/Sudafrica , Lucille Cornelius – Germania , Heidi Meinzolt – Finlandia , Ulla Klötzer India, Anuradha Chenoy –Nuova Zelanda, Liz Remmerswaal –Australia, Dragana Zivancevic –Filippine,Clarice Palce –Pakistan, Azra Sayeed Kurdistan , Dilar Dirik – Afghanistan , Muzhda Ahmadi Sudan , Reem Abbas – Camerun , Cyrille Rolande Bechon Regno Unito, Sophie Bolt – Italia , Marinella Correggia – Germania, Isabelle Casel – Ungheria, Vera Zalka – Bielorussia/Lituania , Olga Karatch – Norvegia , Ingeborg Breines Venezuela , Lorena Gimenez – Messico , Daniela González – Costa Rica , Marcela Zamora – Argentina , Paola Gallo Canada, Cymry Gomery – Canada, Patricia Lisson – Canada , Tamara Lorincz – Stati Uniti , Ann Wirght – Stati Uniti , Ronda Ramiro – Stati Uniti , Margaret Kimberley Vi invitiamo calorosamente a partecipare alnostro incontro davvero globale! Ulla Klötzer – Donne per la Pace – Finlandia,attiva nel GWUAN Pippa Bartolotti – UNAC, attiva nel GWUAN Fusi orari per l’evento: continente africano/Sudafrica 17.00, Palestina 18.00, India/Delhi 20.30, Filippine 23.00, Australia/Canberra 01.00, USA/Washington 11.00, USA/San Francisco 08.00, Canada/Ottawa – 11.00, Messico/Città del Messico – 09.00 Sito web di GWUAN per maggiori informazioni: https://womenagainstnato.org/ Sito web del Grand Café Utopie https://www.utopie.nl/
Solidarietà e sostegno dell’Osservatorio alla Global March to Gaza, bloccata in Egitto
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università esprime tutta la sua solidarietà alle migliaia di cittadini e cittadine provenienti da tutto il mondo, fra i quali anche Stefano Bertoldi nostro collaboratore, che sono stati bloccati in Egitto, maltrattati e privati di libertà individuali. Ma la Global March to Gaza, il cui intento nobile era quello di portare aiuti alla popolazione palestinese fino a Gaza, continuerà in altre forme. Auguriamo a tutte le volontarie e i volontari che hanno partecipato all’iniziativa di tornare sane e salvi nei loro rispettivi Paesi per continuare a lottare per la liberazione di Gaza. Stupisce come dopo gli aventi malcapitati alla Freedom Flotilla, che aveva provato l’accesso via mare, anche nel caso del tentativo via terra attraverso il passo di Rafah, siano sempre dei semplici cittadini e cittadine ad arrivare fino a lì, mentre è assordante il silenzio delle nazioni, che potrebbero avere mezzi e risorse ben più cospicui per intervenire negli aiuti a Gaza (clicca qui per ulteriori dettagli). Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
PALESTINA: INTERVISTA DA LONDRA A SAM WEINSTEIN DELLA RETE EBRAICA ANTISIONISTA INTERNAZIONALE
L’International Jewish Anti-Zionist Network è una rete attiva in diversi paesi, tra i quali Stati Uniti, Argentina, Regno Unito, Spagna, Canada e Francia. A Londra organizza azioni e manifestazioni per sostenere il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, condannando il genocidio in corso e chiedendo “la distruzione dello Stato sionista”. Nell’intervista abbiamo chiesto a Sam di raccontarci in che modo lo Stato di Israele tradisce la lunga storia della lotta ebraica per la liberazione e l’emancipazione dei popoli. Sam ci ha anche spiegato come Israele, e chi lo sostiene incondizionatamente, stia di fatto svuotando il significato della parola antisemitismo. Abbiamo infine chiesto a Sam un commento rispetto alle tenue sanzioni imposte dalla Gran Bretagna ai ministri israeliani Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich per le loro posizioni su Gaza e la Cisgiordania. L’intervista completa con Sam Weinstein della Rete Ebraica AntiSionista Internazionale. Ascolta o scarica
Staffetta per Gaza. Appello a supporto della Global March to Gaza e alla Carovana Sudoum
In questi tempi bui stringiamoci più forte. Questo è un appello a mostrare il nostro supporto al popolo palestinese, alla Global March to Gaza, alla Carovana Sudoum, agli attivisti della Madleen sequestrati dal governo israeliano e ad alzare la nostra voce per i diritti umani calpestati. Non sentiamoci inutili, non lo siamo, ogni gesto adesso è necessario,ogni nostra parola deve ritornare ad avere peso. Oggi più che mai! Quando: in qualunque momento, a partire dal 13 giugno fino alla fine effettiva del blocco agli aiuti umanitari a Gaza. Dove: ovunque si possa camminare. Lungo qualsiasi tratto di passeggiata a mare, perché il Mar Mediterraneo – oggi strumento di abusi, isolamento e confine – torni ad essere via di unione, fratellanza e cooperazione tra popoli in cammino verso l’autodeterminazione. Nelle città e nei paesi lontani dal mare, la staffetta sarà nelle aree pedonali centrali Chi può partecipare: chiunque e in qualunque momento. Cammina, tutto qui. Cammina per strada – vicino al mare o in città – indossando un simbolo visibile: una kefiah, una bandiera palestinese, un cartello con una frase di solidarietà, una fascia bianca al braccio con i due hashtag: #ALL EYES ON GAZA #ALL EYES ON HUMAN RIGHTS. Fai una foto, pubblicala sulla tua pagina Instagram taggando la pagina IG di Global March to Gaza, aggiungi due hashtag #ALL EYES ON GAZA #ALL EYES ON HUMAN RIGHTS. Ogni passo, anche in momenti e luoghi diversi, sarà parte di un’unica marcia collettiva. Staffetta nautica: hai una barca a motore , a vela, un windsurf, un canotto, Una canoa, un pattino? Partecipa alla staffetta in mare di solidarietà per Gaza e per i diritti umani. Naviga, sotto costa o in mare aperto, in solitaria o in compagnia, sventolando una bandiera bianca con i due hashtag #All eyes on Gaza #ALL EYES ON HUMAN RIGHTS. Gaza ci mostra come sia facile cancellare i diritti umani. Lottare per Gaza significa lottare per noi stessi.
InternationalistStandpoint: The spectre of militarism is haunting Europe
BY MARCO VERUGGIO PUBLISHED ON WWW.INTERNATIONLISTSTANDPOIND.ORG ON MAY 29, 2025 Ospitiamo con piacere sul nostro sito l’interessante articolo pubblicato da Marco Veruggio sulla Rivista internazionale Internationalist Standapoint, il 29 maggio 2025 in cui viene ribadito quanto l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denuncia da due anni a questa parte, vale a dire un pericolosissimo processo di occupazione degli spazi del sapere e della formazione da parte delle Forze Armate e di strutture di controllo. «The Observatory against the Militarization of Schools and Universities, created by grassroots unions together with Pax Christi (a group of peace activists with a catholic background) after the invasion of Ukraine in 2022, has brought together hundreds of teachers and activists. It has been denouncing the intervention of the military in classrooms on a daily basis and promoting debates across Italy and has become an important point of reference for those fighting against militarist propaganda among the youth...continua a leggere su www.internationaliststandpoint.org.
Invito webinar internazionale 7 giugno sulla militarizzazione organizzato da Global Women
Sabato 7 giugno, alle 17:00 ora europea, si terrà un webinar internazionale organizzato da Global Women for Peace against Nato, in collaborazione con l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, dedicato alla militarizzazione dell’educazione in Europa.  Cinque relatrici, tra cui la nostra Alessandra Alberti, illustreranno sinteticamente la situazione in vari paesi: oltre che di Italia, si parlerà di Germania, Svezia, Ungheria, Lituania e Bielorussia.  Si tratta di una prima, interessante occasione per allargare gli orizzonti di conoscenza, nonché i legami che l’Osservatorio ha stretto da ormai due anni con questa rete internazionale femminile. Qui sotto il programma e il link per registrarsi. GWUAN invites you to join our next and final webinar before the actions and meetings in The Hague during June 21st – 23rd when we will highlight and protest the devastation and militarization by NATO of our communities. From a very young age to University. Saturday 7th June 5:00 p.m. CET Your registration link is here:  https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_9piTh8HJTCGssgaxKw26VA Moderator: Pippa Bartolotti Introduction  Alessandra Alberti  1. Olga Karatch – The militarisation of schools in Belarus and Lithuania (and what we can do to stop it. Olga Karatch is head of human rights Organisation “Our House”, member of WILPF, Peace activist  2. Heidi Meinzolt – Spaces for creative solutions, solidarity and cooperation sacrificed for militarism, law/order and profit. Heidi Meinzolt is a member of Women’s International League for Peace and Freedom Germany, and participates in GWUAN.  3. Alessandra Alberti- Ministry of Education and Ministry of defence: a long lasting and profitable alliance towards the militarisation of Italian schools Alessandra Alberti is member of the observatory against the militarisation of schools and universities Trade unionist. Member of the steering committee of Resist NATO coalition.  4. Vera Zalka – Militarization in a captured state, beyond irregular governance. Vera Zalka is part of the system critical society of Hungary, this has been articulated in several organizations since 1989 (ESZMÉLET periodical and friends, Karl Marx Society, WSF/ESF/PS2, IPA,IPB, GWUAN and connected PEACE movements)  5. Karin Utas Carlson  – Promoting a culture of peace by teaching conflict prevention and resolution. Karin Utas Carlsson, PhD in peace education, peace activist and member of No to Nato  and Women for Peace in Sweden  6. Pippa Bartolotti is an active member of GWUAN, UNAC, Resist NATO and the Palestine Solidarity Campaign. We plan to have a short Question and Answer session at the end. on behalf of Global Women United for Peace against NATO twitter: @nonatowomen facebook: Women Against NATO www.womenagainstnato.org
Addestramento militare nelle scuole della Polonia. Dal riarmo all’ideologia della guerra
Educazione alla sicurezza ed addestramento all’utilizzo delle armi nelle scuole a partire dal quattordicesimo anno di età. Tutto ciò avviene in Polonia, paese che nel 2024 ha aumentato le spese militari più di ogni altra Nazione UE, vicina agli USA e avamposto antirusso tra i paesi NATO. Educare alla guerra, educare al conflitto armato tra nazioni (non certo a quello sociale, perché militarismo e nazionalismo sono da sempre l’oppio dei popoli, provocando immani carneficine tra la popolazione civile) in un paese nel quale la spinta al riarmo è sempre più accentuata insieme a processi di militarizzazione della società Tra le materie e i programmi di studio figurano corsi e percorsi che vanno dall’addestramento al tiro all’utilizzo di vari armi fino alle classiche nozioni di disciplina militare, tanto per abituarci all’idea della guerra e alla cieca obbedienza, insomma un percorso di formazione che mette insieme pratica e teoria, con tanto di corsi obbligatori e indirizzi nelle scuole superiori che spingono verso la carriera militare. Di questo ci parla tanto Euronews quanto Orizzonte Scuola, due testate che documentano l’ingresso di militari nel ruolo di educatori e insegnanti con corsi da loro diretti e un addestramento militare vero e proprio accompagnato da lezioni teoriche e indottrinamento ideologico per abituare e preparare le giovani generazioni alla ineluttabilità della guerra. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università abbiamo da tempo denunciato questa deriva anche in Italia e il quadro delle segnalazioni che ci arrivano quotidianamente, insieme ai piani di riarmo europeo, sembra condurre il nostro Paese verso un destino molto analogo a quello della Polonia. A tal riguardo è utile riportare quanto scritto da OrizzonteScuola, oltre il quale ogni ulteriore nostro commento sarebbe superfluo: «Gli esperti di psicologia dell’età evolutiva sottolineano che l’adolescenza è una fase particolarmente delicata, in cui la personalità si sta ancora formando e la percezione del rischio, della paura e della responsabilità è in continua evoluzione. L’inserimento di esercitazioni di tiro, simulazioni di conflitto e lezioni di disciplina militare può generare, in alcuni casi, ansia, stress o senso di insicurezza, soprattutto nei ragazzi più sensibili o meno inclini a contesti competitivi e conflittuali. Alcuni psicologi avvertono che la normalizzazione di pratiche militari a scuola rischia di influenzare negativamente la visione della realtà, portando i giovani a percepire il mondo esterno come costantemente minaccioso e a sviluppare una mentalità difensiva o aggressiva». Inoltre, si afferma che: «Sul piano sociale, la presenza di corsi di addestramento militare può incidere sulle dinamiche di gruppo e sulle relazioni tra pari. Da un lato, la condivisione di esperienze intense e la necessità di collaborare in situazioni di simulazione possono rafforzare il senso di appartenenza e la coesione tra gli studenti. Dall’altro, però, esiste il rischio di esclusione o emarginazione per chi non si riconosce nei valori o nelle pratiche proposte, alimentando divisioni e tensioni all’interno della comunità scolastica. Le associazioni di genitori e alcuni pedagogisti chiedono quindi che tali programmi siano accompagnati da un attento supporto psicologico e da momenti di riflessione collettiva, per garantire che la formazione alla sicurezza non si trasformi in un fattore di disagio o di pressione eccessiva». Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università continuiamo ad opporci a tutte le iniziative che vedono il coinvolgimento dei militari nelle scuole e su questa strada possiamo constatare che anche genitori, studenti e società civile comincia a comprendere il disegno nefasto che abbiamo messo sotto i riflettori. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università