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Dall’Olanda: Lettera dal Nuovo Movimento per la Pace all’Osservatorio contro la militarizzazione
PUBBLICHIAMO CON PIACERE UNA LETTERA (CON RELATIVA TRADUZIONE) ARRIVATA ALLA EMAIL DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E ELLE UNIVERSITÀ DALLE REFERENTI DI UN’ANALOGA ASSOCIAZIONE OLANDESE, DAL NOME NIEUWE VREDEBEWEGING, INTENZIONATE A CREARE UN LEGAME SINERGICO PER OPPORSI A LIVELLO EUROPEO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DILAGANTE, CHE SI STA MANIFESTANDO ANCHE CON L’INTRODUZIONE DELLA LEVA OBBLIGATORIO IN MOLTI STATI EUROPEI. DA PARTE NOSTRA, OVVIAMENTE, ABBIAMO MOSTRATO IL MASSIMO INTERESSE A COLLABORARE PER UN COMUNE INTERESSE: L’OPPOSIZIONE ALLA GUERRA NELLA QUALE GLI IMPRENDITORI DELLA MORTE CI STANNO TRASCINANDO. Cari colleghi dell’Osservatorio contro la Militarizzazione Siamo un gruppo di insegnanti olandesi che, come voi, sono molto preoccupati per la militarizzazione delle nostre scuole, università e società. Abbiamo recentemente pubblicato una lettera aperta e creato un sito web.  Una delle persone che ha commentato sul nostro sito web ci ha parlato dell’iniziativa in Italia. Ha partecipato a una conferenza a Palermo nell’ottobre 2025. Ci siamo scambiati un’email con uno dei contatti in Italia. Oggi abbiamo visitato il vostro sito web e ho notato che avete anche una pagina internazionale e che mancano i Paesi Bassi. Bene, ora i Paesi Bassi ci sono :))) Vorremmo collaborare, rimanere in contatto, scambiarci informazioni, supportarci a vicenda Questo è il nostro sito web. Il nostro piano è di tradurre solo “chi siamo” e “perché questa pagina” > Home Grazie per il vostro ottimo lavoro. Per noi significa molto che siate presenti anche voi. Cordiali saluti Ivana Balen (anche a nome di Bart, Anne, Sigrid, Pieter e altri) -------------------------------------------------------------------------------- Dear colleagues from Osservatorio contro la Militarizzazione, We are a group of teachers from the Netherlands who are, like you, very worried about the militarisation of our schools, universities and societies. We have recently published an Open letter and created a website. One of the persons who reacted on our website told us about the initiative in Italy. He visited a conference in Palermo in October 2025. We exchanged an email with one of the contacts in Italy. Today I visited your website and noticed that you also have an international page and that the Netherlands is missing. Well, now the Netherlands is here :))) We would like to cooperate, stay in touch, exchange information, support each other. This is our website. My plan is to translate just the ‘who we are’ and ‘why this page’. > Home Thank you for doing your great work. It means a lot to us that you are there as well. All the best Ivana Balen (also on behalf of Bart, Anne, Sigrid, Pieter and others)
DIE ZEIT: Sciopero Nazionale Studentesco contro la Leva Obbligatoria in Germania
PUBBLICHIAMO UN ARTICOLO DAL SITO TEDESCO DIE ZEIT, CON INTRODUZIONE ANCHE IN INGLESE, SULLO SCIOPERO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE IN GERMANIA CONTRO LA LEVA OBBLIGATORIA, ARGOMENTO SUL QUALE ABBIAMO ANCHE SCRITTO UN EDITORIALE A FIRMA DI SERENA TUSINI (CLICCA QUI). DIE ZEIT – December 2, 2025 – Youth organization calls for strike and protests against conscription The School Strike Against Conscription alliance is organizing protests in several cities on Friday. The Bundestag (German Parliament) will vote on the new conscription law that day. Youth and student organizations have called for a nationwide day of protest against the federal government’s conscription plans on Friday. The Bundestag will vote on the proposed conscription law that day. Two school strikes against conscription are planned in Berlin. According to a police spokesperson, a total of 3,000 participants are expected there. According to Deutschlandfunk, the organizing School Strike Against Conscription alliance is supported by, among others, peace organizations, the education union GEW, and the BSW. The organizers report that there are already around 90 strike committees in several cities, including Berlin, Hamburg, Munich, Cologne, Leipzig, Magdeburg, Münster, and Rostock. … https://www.zeit.de/gesellschaft/zeitgeschehen/2025-12/wehrdienst-gesetz-jugendorganisation-protest-schulstreik DIE ZEIT – 2. Dezember 2025 – Jugendorganisation ruft zu Streik und Protesten gegen Wehrdienst auf Das Bündnis Schulstreik gegen Wehrdienst organisiert für Freitag Proteste in mehreren Städten. Der Bundestag stimmt an dem Tag über das neue Wehrdienstgesetz ab. Jugend- und Schülerorganisationen haben für Freitag zu einem bundesweiten Protesttag gegen die Wehrdienstpläne der Bundesregierung aufgerufen. An dem Tag wird im Bundestag über das geplante Wehrdienstgesetz abgestimmt. In Berlin sollen zwei Schulstreiks gegen die Wehrpflicht stattfinden. Nach Angaben eines Polizeisprechers werden dort insgesamt 3.000 Teilnehmende erwartet. Unterstützt wird das organisierende Bündnis Schulstreik gegen Wehrpflicht laut Deutschlandfunk unter anderem von Friedensorganisationen, der Bildungsgewerkschaft GEW und dem BSW. Nach Angaben der Organisatoren gibt es bereits rund 90 Streikkomitees in mehreren Städten, darunter außer in Berlin auch in Hamburg, München, Köln, Leipzig, Magdeburg, Münster und Rostock… -------------------------------------------------------------------------------- Se come associazioni o singoli volete sostenerci economicamente potete farlo donando su questo IBAN: IT06Z0501803400000020000668 oppure qui: FAI UNA DONAZIONE UNA TANTUM Grazie per la collaborazione. Apprezziamo il tuo contributo! Fai una donazione -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE MENSILMENTE Apprezziamo il tuo contributo. Dona mensilmente -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE ANNUALMENTE Apprezziamo il tuo contributo. Dona annualmente
Ottime notizie dalla Germania: sciopero studenti e studentesse contro la militarizzazione
Gli studenti e le studentesse tedesche si stanno preparando a uno sciopero della scuola per venerdì 5 dicembre, in contemporanea con il voto al Bundestag sulla riforma della leva. Sarà uno sciopero capillare con manifestazioni previste in ben 60 città della Germania (clicca qui per la notizia). La Germania punta a realizzare l’esercito più forte d’Europa e questo significa anche rinforzare in modo significativo il numero dei propri soldati; la legge che sarà discussa punta direttamente a questo e ciò che ha mobilitato i giovani tedeschi è la possibilità di procedere con una lotteria se non saranno sufficienti gli arruolamenti volontari. Il sistema della lotteria non è nuovo: oltre ad essere attualmente impiegato di Danimarca, è stato utilizzato anche dagli USA per la guerra del Vietnam, addirittura con diretta televisiva. I ministri tedeschi si sono affrettati a dichiarare che la lotteria non sarà presa in considerazione e sarà solamente l’ultima ratio di fronte a scenari bellici molto impegnativi, ma intanto si apprestano ad approvare il dispositivo legislativo che la renderà possibile. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università solidarizza con gli studenti e le studentesse tedesche e auspica che sappiano trovare, da subito, la forza per bloccare il loro governo e dare un esempio a tutti i giovani del continente; ci auguriamo che gli studenti non siano lasciati soli dalla società civile tedesca che deve capire come la loro lotta sia decisiva per allontanare la guerra dal loro paese e dall’Europa tutta. Serena Tusini, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Riunione Consiglio Supremo di Difesa del 17 novembre: ci prepariamo alla guerra?
Il 17 novembre si è riunito, al Palazzo del Quirinale, il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Consiglio (legge n. 624/1950) esamina i problemi relativi alla difesa nazionale e, dal 1997 (legge n. 25), è stato stabilito che «è la sede nella quale, anche nei momenti di crisi, avviene l’informazione tempestiva e approfondita per il Presidente della Repubblica sulle scelte governative in materia di difesa per consentirgli la più celere ed equilibrata funzione di garanzia del rispetto dei fini, dei mezzi (in particolare dello strumento militare) e dei limiti previsti dalla Costituzione». Ricordiamo, inoltre, che secondo l’art. 87 della Costituzione, il Presidente della Repubblica: «ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere». Si tratta di un organismo che nel recente passato (Presidenti Cossiga, Scalfaro e Napolitano) ha contribuito alla subordinazione del nostro Paese alle politiche della NATO; ha sollecitato, nella crisi della ex Jugoslavia, la trasformazione del modello difensivo nazionale, privilegiando un ruolo militare attivo del nostro Paese, in contrasto con l’art. 11 della Costituzione; così come un analogo ruolo attivo (coerente con le politiche dell’Unione Europea) venne assunto rispetto alla crisi libica e, più in generale, nel Mediterraneo. Alla riunione hanno partecipato, oltre alla Presidente del Consiglio, i ministri dei cosiddetti settori strategici. Ovvero, Tajani (esteri); Piantedosi (interno); Crosetto (difesa); Giorgetti (economia); Urso (imprese) e il Capo di Stato maggiore della difesa, generale Portolano. È difficile, vedendo la tempistica e la composizione di questa riunione, non pensare ai tristemente famosi Gabinetti di Guerra: «organi ristretti di governo composti da un numero limitato di ministri e funzionari, creati in genere durante situazioni di crisi per prendere decisioni rapide e coordinate sulla strategia militare, diplomatica ed economica». Impressione suffragata dai temi affrontati e in particolare, come si può leggere in un comunicato della Presidenza della Repubblica, dalle seguenti affermazioni: «Il Consiglio ha confermato il pieno sostegno italiano all’Ucraina nella difesa della sua libertà. In questo senso si inquadra il dodicesimo decreto di aiuti militari. Fondamentale rimane la partecipazione alle iniziative dell’Unione Europea e della NATO di sostegno a Kiev e il lavoro per la futura ricostruzione del Paese. […] Il Consiglio ha espresso preoccupazione per la manipolazione dello spazio cognitivo, attraverso campagne di disinformazione, interferenze nei processi democratici, costruzione di narrazioni polarizzanti e sfruttamento delle piattaforme digitali per indebolire la fiducia nelle istituzioni e minare la coesione sociale». Temi, questi ultimi, purtroppo ampiamenti presenti nel dibattito europeo, basti ricordare le recenti affermazioni della Kallas (Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza): «la guerra della Russia all’Ucraina rappresenta una minaccia esistenziale per l’Unione Europea. Porre fine alla guerra in Ucraina in modo giusto e sostenibile è il primo passo di un lungo percorso per riscrivere l’equilibrio internazionale e farlo funzionare per ogni Paese […] La verità è che se si inizia a investire nella difesa quando ne abbiamo veramente bisogno è già troppo tardi. E lo è anche oggi. Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra». Del resto, il 16 novembre, il Presidente Mattarella, intervenendo al Reichstag a Berlino in occasione della Giornata del lutto nazionale, ha detto: «considero questa giornata anche un invito a riflettere, insieme, sul percorso straordinario che le nostre due Repubbliche hanno compiuto, fianco a fianco, per costruire – in questi ottant’anni – un mondo migliore, partendo dall’Europa. […] Abbiamo saputo dar vita a un’area di pace, di libertà, di prosperità, di rispetto dei diritti umani, che non ha precedenti nella storia». Ribadendo una supposta superiorità della “civiltà occidentale”, quella cui dobbiamo i due conflitti mondiali, oltre alle vergogne di cui si è macchiato, negli altri continenti, il dominio coloniale, e dimenticando, come scrive Marco Travaglio «che nel 1999 il governo di cui Mattarella era vicepremier partecipò alla guerra d’aggressione della NATO (contro l’ONU) alla vicina Federazione Jugoslava, bombardando per 78 giorni le aree abitate piene di civili a Belgrado. Poi l’Italia e tutto l’Occidente riconobbero la secessione del Kosovo sebbene la risoluzione ONU 1244 vi avesse ribadito la sovranità jugoslava». Siamo, perciò, di fronte all’ennesimo tassello che fa crescere i pericoli di guerra, o meglio di un ulteriore allargamento dei conflitti in atto, che paghiamo con la progressiva riduzione del diritto di manifestare, l’aumento della repressione e una crisi economica sempre più grave, vista la crescita esponenziale degli investimenti e delle spese militari. È, quindi, fondamentale opporsi alla normalizzazione della guerra, alla retorica delle armi e del sacrificio, all’esaltazione delle politiche muscolari, consapevoli del fatto che se vogliamo la pace, c’è un’unica strada: preparare, e praticare, la pace. Nino De Cristofaro, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Catania
Lituania: educare bambini\e all’uso dell’intelligenza artificiale a fini di guerra
Le immagini dei bambini-soldato vengono accompagnate da note di biasimo e di condanna, da appelli a tutela della infanzia mantenendola lontano dagli scenari bellici. E solitamente assoldare bambini e ragazzi per la guerra è considerato riprovevole per la cultura occidentale e i suoi governi, ma questa distanza è più fittizia che reale, le milizie nel mondo vengono armate dai Paesi occidentali per spartirsi terre rare, metalli depredando le ricchezze di aree sconosciute al cittadino occidentale. Detto ciò, bisogna ricordare l’incessante propaganda di guerra che avviene in molteplici forme anche con il semplice coinvolgimento di scolaresche in visite guidate alle basi militari o portandole alle esibizioni dell’aeronautica militare, facendo loro credere che le sole attività svolte sono quelle di natura umanitaria. Il governo lituano ha recentemente annunciato un ambizioso programma di formazione rivolto anche a bambini\e di età tra gli 8 e i 10 anni al fine di insegnare loro a costruire e pilotare droni. Tra l’imbracciare un fucile d’assalto e pilotare un drone verso obiettivi civili e militari esistono differenze sostanziali? Ovviamente no, questi programmi sono destinati a moltiplicarsi nei prossimi mesi nell’ottica di potenziare le capacità di resistenza davanti a eventuali minacce esterne che si dà per scontato arrivino dalla Russia. E a quanti obietteranno sulla militarizzazione delle scuole e il subdolo arruolamento dell’infanzia a fini di guerra è già pronta la replica  ossia che il nemico di turno (la Russia) è già avanti nel coinvolgimento dei giovani nella ideazione e costruzione di droni kamikaze. La notizia non ha una fonte certa, non è detto che sia vera dacchè la propaganda di guerra è avvezza a produrre notizie sensazionali per accompagnare la pubblica opinione ad assumere le posizioni e gli orientamenti desiderati La Lituania sta quindi allestendo sotto il vigile occhio di UE e NATO un grande laboratorio con veicoli aerei senza pilota, un grande piano di addestramento che non distingue tra civili e militari, tutti e tutte devono servire la patria. E da qui l’arrivo di nuovi programmi di studio per diffondere conoscenze tecniche e abituare all’utilizzo della intelligenza artificiale indispensabile per le armi del futuro. Formazione tecnica fin dall’infanzia tra aerodinamica, elettronica di base e lezioni di pilotaggio da remoto, ore di lezioni pratiche e manuali che faranno credere a piccoli studenti di vivere una esperienza esaltante, da protagonisti di un videogioco salvo poi scoprire presto di essere direttamente coinvolti in una guerra sanguinosa. Parliamo delle competenze denominate STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), le materie da insegnare nelle scuole sono oggetto di profonda revisione, fin dalla tenera età dovremo fraternizzare e padroneggiare con la tecnica a fini militari, gli stessi libretti di istruzione dovranno adeguarsi a questo scopo utilizzando immagini accattivanti, linguaggi semplici e coinvolgenti. Da qui a tre anni si pensa di avere un centro di controllo per lanciare droni contro la Russia coinvolgendo direttamente la società civile sotto forma di progetti educativi e scolastici, di utilizzo delle tecnologie che si dimostreranno vitali anche a scopi civili. Centri aperti alla partecipazione di cittadini, scolaresche e militari per partecipare attivamente a simulazioni di missioni reali con ampio ricorso alla tecnologia UAV, questa è la realtà della Lituania che da tempo ha allacciato rapporti con aziende e università capaci di fornire supporto continuo, processi di formazione e percorsi didattici: “Droni autonomi: la corsa alla guerra intelligente e le nuove sfide etiche globali”. Siamo davanti a un modello che presto ritroveremo anche in altri Paesi, un grande processo di militarizzazione della società adducendo la motivazione che il Paese deve difendersi dal nemico russo e per farlo è indispensabile entrare in possesso di tecnologie per l’uso delle quali serve un piano di alfabetizzazione tecnologica di massa e di adeguamento culturale alla ideologia di guerra. La piccola Lituania potrebbe essere il trampolino di lancio per la formazione dei cittadini all’uso della UAV ossia a una feroce militarizzazione della società per questo sono favorite le piccole start up attorno a progetti finanziati da USA, NATO e UE e dai Paesi che svolgono un ruolo dirimente nella produzione di droni (Israele e Turchia). Lituania: corsi di droni anche per bambini per rafforzare la difesa civile | Drone Blog News Droni autonomi: la corsa alla guerra intelligente e le nuove sfide etiche globali | Drone Blog News Investimenti miliardari nei droni AI: Musk, Zuckerberg e altri rilanciano l’hard-tech | Drone Blog News Come i Droni DJI Rafforzano la Sicurezza Pubblica e l’Emergenza | Drone Blog News Federico Giusti, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Urgent appeal: “Free Antonio Mazzeo and the crew of the Handala!”
During the night between 26 and 27 July, in international waters, the humanitarian ship Handala of the Freedom Flotilla was stopped by the Israeli armed forces. We would like to remind you that our comrade, friend and activist of the Observatory against the militarisation of schools and universities, Antonio Mezzo, was arrested last night along with other activists. We appeal to everyone to: go to this website Newscord.org, enter a few details and wait a few seconds, and an email bombing campaign will be launched to all relevant bodies, calling for the release of the Handala volunteers with the following text: To the kind attention of the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, and for information to the Italian Embassy in Israel, I am writing to you as an Italian citizen deeply concerned about what has happened in the last few hours to the humanitarian ship Handala, which was stopped in international waters by Israeli armed forces (IDF), who boarded the ship with weapons, intimidating and allegedly detaining civilians on board who were engaged in a peaceful mission of solidarity with the people of Gaza. This is a serious violation of international law, the right to freedom of navigation in international waters and the fundamental human rights of those involved. I ask the Ministry to: • Take immediate action to verify the condition of the crew and passengers on board, • Demand the immediate and unconditional release of all those detained, • Publicly condemn the act committed by the IDF, which is incompatible with the principles of international and humanitarian law. Italy cannot remain silent in the face of an act of force against a civilian and peaceful mission. We ask you to act with the utmost urgency and transparency. Let’s put pressure on the authorities to secure the release of Antonio and the crew!
Appello urgente: “Liberate Antonio Mazzeo e l’equipaggio della nave Handala!”
La notte tra il 26 e col 27 luglio, in acque internazionali la nave umanitaria Handala della Freedom Flottiglia, è stata fermata dalle forze armate israeliane(qui il VIDEO). Ricordiamo la presenza sulla nave del nostro compagno, amico e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Antonio Mazzeo arrestato stanotte insieme agli altri attivisti. Ci appelliamo a tutte e tutti invitandovi a: su questo sito Newscord.org inserendo pochi dati e aspettando qualche secondo, parte un mail bombing a tutti gli organi pertinenti, per il rilascio dei volontari della Handala con questo testo: Alla cortese attenzione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e per conoscenza all’Ambasciata d’Italia in Israele, Mi rivolgo a voi in qualità di cittadino/cittadina italiana profondamente preoccupato/a per quanto accaduto in queste ore alla nave umanitaria Handala, fermata in acque internazionali da forze armate israeliane (IDF), che sono salite a bordo con le armi, intimidendo e presumibilmente trattenendo civili a bordo impegnati in una missione pacifica e di solidarietà verso la popolazione di Gaza. Si tratta di una grave violazione del diritto internazionale, del diritto alla libera navigazione in acque internazionali e dei diritti umani fondamentali delle persone coinvolte. Chiedo al Ministero di: • Attivarsi immediatamente per verificare le condizioni dell’equipaggio e dei passeggeri a bordo, • Pretendere il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone detenute, • Condannare pubblicamente l’atto compiuto da parte dell’IDF, incompatibile con i principi del diritto internazionale e umanitario. L’Italia non può tacere davanti a un atto di forza contro una missione civile e pacifica. Vi chiediamo di agire con la massima urgenza e trasparenza. Facciamo pressione perché Antonio e l’equipaggio vengano liberati!
Soldati israeliani nelle scuole del Chapas: reportage in italiano sulla militarizzazione
Pubblichiamo in italiano un reportage del giornalista indipendente Témoris Grecko realizzato a partire da una denuncia del Comité Acción Palestina Chiapas di San Cristóbal de Las Casas riguardo la presenza di veterani di guerra israeliani nelle scuole elementari del Chiapas. Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”. La loro presenza, intercettata, denunciata e respinta dai collettivi e dal sindacato dei maestri (CNTE) di San Cristóbal, è inquietante e apre a molte altre domande: “In quanti posti sono andati questi finti volontari a fare propaganda sionista prima di essere scoperti e denunciati in Chiapas?”; “Che ci fanno realmente in Messico (e in altre parti del mondo) questi soldati vincolati alle forze speciali?”; “Il governo messicano è informato e quindi complice delle infiltrazioni di quest’associazione?” La traduzione di questo reportage di Témoris Grecko (con la collaborazione di Leonardo Toledo) è un contributo al lavoro di contro-inchiesta dei compagni e delle compagne dei collettivi locali in appoggio alla resistenza palestinese e una denuncia dei lunghi tentacoli del sionismo in tutto il mondo. Leggi il reportage qui: https://nodosolidale.noblogs.org/2025/06/24/soldati-israeliani-chiapas/
Invito da parte di Global Women United for Peace Against NATO (GWUAN) e sostenitori
Cari amici della pace in tutto il mondo, Nei giorni che precedono il vertice della NATO all’Aia del 24 e 25 giugno 2025, gruppi da tutto il mondo si riuniranno dal 20 al 22 giugno per esprimere la loro opposizione e il loro disgusto nei confronti di questa organizzazione dotata di armi nucleari. GWUAN e le organizzazioni che la sostengono stanno organizzando un evento che includerà circa 35 messaggi di saluto contro la NATO da parte di donne forti provenienti da tutto il mondo. Alcune di noi saranno presenti di persona, altre si collegheranno tramite Zoom. Mostreremo anche la mostra fotografica 2 di GWUAN con circa 200 nuove foto di centinaia di donne contro la NATO. L’evento si intitola “In tutto il mondo le donne dicono no alla NATO”. Per favore registrati qui: Per la registrazione ONLINE clicca qui https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_dyN1iEBFR72na7MHZz-rCg Per le registrazioni DI PERSONA clicca qui – biglietti – registrati https://www.eventbrite.co.uk/e/1381638049599?aff=oddtdtcreator Gli organizzatori e i sostenitori di questo evento sono: GWUAN – Donne globali unite per la pace contro la NATO IWA – Alleanza Internazionale delle Donne – Europa UNAC – Coalizione Nazionale Unita contro la Guerra DiEM 25 – Movimento per la democrazia in Europa WILPF – Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà L’evento si terrà DOMENICA 22 giugno 2025 dalle 17:00 alle 21:00 (ora dell’Europa centrale) presso il Grand Café Utopie, a L’Aia. La location è in un’ottima posizione ed è facile da raggiungere. https://maps.app.goo.gl/1irU8oPUBnUHp2Tz8 Inserimenti confermati: Paesi Bassi , Coni Ledesma – Regno Unito/Stati Uniti, Pippa Bartolotti – Stati Uniti, Donna Denina – Paesi Bassi/Sudafrica , Lucille Cornelius – Germania , Heidi Meinzolt – Finlandia , Ulla Klötzer India, Anuradha Chenoy –Nuova Zelanda, Liz Remmerswaal –Australia, Dragana Zivancevic –Filippine,Clarice Palce –Pakistan, Azra Sayeed Kurdistan , Dilar Dirik – Afghanistan , Muzhda Ahmadi Sudan , Reem Abbas – Camerun , Cyrille Rolande Bechon Regno Unito, Sophie Bolt – Italia , Marinella Correggia – Germania, Isabelle Casel – Ungheria, Vera Zalka – Bielorussia/Lituania , Olga Karatch – Norvegia , Ingeborg Breines Venezuela , Lorena Gimenez – Messico , Daniela González – Costa Rica , Marcela Zamora – Argentina , Paola Gallo Canada, Cymry Gomery – Canada, Patricia Lisson – Canada , Tamara Lorincz – Stati Uniti , Ann Wirght – Stati Uniti , Ronda Ramiro – Stati Uniti , Margaret Kimberley Vi invitiamo calorosamente a partecipare alnostro incontro davvero globale! Ulla Klötzer – Donne per la Pace – Finlandia,attiva nel GWUAN Pippa Bartolotti – UNAC, attiva nel GWUAN Fusi orari per l’evento: continente africano/Sudafrica 17.00, Palestina 18.00, India/Delhi 20.30, Filippine 23.00, Australia/Canberra 01.00, USA/Washington 11.00, USA/San Francisco 08.00, Canada/Ottawa – 11.00, Messico/Città del Messico – 09.00 Sito web di GWUAN per maggiori informazioni: https://womenagainstnato.org/ Sito web del Grand Café Utopie https://www.utopie.nl/
Solidarietà e sostegno dell’Osservatorio alla Global March to Gaza, bloccata in Egitto
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università esprime tutta la sua solidarietà alle migliaia di cittadini e cittadine provenienti da tutto il mondo, fra i quali anche Stefano Bertoldi nostro collaboratore, che sono stati bloccati in Egitto, maltrattati e privati di libertà individuali. Ma la Global March to Gaza, il cui intento nobile era quello di portare aiuti alla popolazione palestinese fino a Gaza, continuerà in altre forme. Auguriamo a tutte le volontarie e i volontari che hanno partecipato all’iniziativa di tornare sane e salvi nei loro rispettivi Paesi per continuare a lottare per la liberazione di Gaza. Stupisce come dopo gli aventi malcapitati alla Freedom Flotilla, che aveva provato l’accesso via mare, anche nel caso del tentativo via terra attraverso il passo di Rafah, siano sempre dei semplici cittadini e cittadine ad arrivare fino a lì, mentre è assordante il silenzio delle nazioni, che potrebbero avere mezzi e risorse ben più cospicui per intervenire negli aiuti a Gaza (clicca qui per ulteriori dettagli). Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università