Eastern sentry: blindare l’est europeo, finanziare le guerre, confondere tra aggredito e aggressore
PERCHÉ NASCE EASTERN SENTRY (SENTINELLA DELL’EST)? COME BLINDARE L’EST EUROPEO,
FINANZIARE LE INFRASTRUTTURE DI GUERRA E CREARE CONFUSIONE TRA AGGREDITO E
AGGRESSORE
“Eastern sentry“, Sentinella dell’est, è la nuova missione NATO in funzione
antirussa, è stata lanciata negli ultimi giorni, ma le premesse sono evidenti da
mesi, da quando l’Unione Europea aveva deciso di finanziare, con le prossime
manovre di bilancio, la grande rete infrastrutturale tra Polonia e Paesi
limitrofi aderenti alla NATO al fine di creare rapidi collegamenti per il
trasporto di armi e di truppe.
È possibile apparire all’opinione pubblica nel ruolo di vittime quando si è
invece responsabili del riarmo per deliberate politiche militariste. Le risorse
arriveranno dalla NATO e dai Paesi dell’UE, “tutti insieme” come affermando i
vertici NATO, del resto come affermava uno storico della Grecia classica
esistono cause reali e cause apparenti all’origine di ogni conflitto bellico.
La conferenza stampa del segretario generale della NATO merita di essere
ascoltata per trarre qualche idea del livello di guardia raggiunto: Nato, Rutte
annuncia l’iniziativa Sentinella orientale per difendere il fianco est
dell’Alleanza
Una fonte autorevole, e lontana dalle nostre posizioni, come Analisi Difesa
aiuta a capire gli scenari e a uscire dalla dicotomia aggredito e aggressore per
comprendere i reali scenari di guerra: “Secondo il direttore generale di
“Mechanical Protection Systems”, Dmitry Dorofeev, la Russia ha sviluppato un
metodo innovativo e a basso costo per proteggere oggetti e infrastrutture dagli
attacchi dei droni. Il sistema, denominato “Darwin”, consiste in una rete
protettiva espandibile in poliammide in grado di catturare i droni in volo. Il
sistema si basa su un processo a due fasi per neutralizzare le minacce: una
prima fase di riduzione dell’energia, dove nell’impatto, i fili di poliammide
della rete si allungano assorbendo così tra il 50% e il 100% dell’energia
cinetica del drone. La versatilità della rete la rende adatta alla protezione di
una vasta gamma di bersagli, dai nodi di controllo e centri dati a scuole,
ospedali e impianti industriali, comprese le industrie a rischio di esplosione o
incendio. L’autore dello sviluppo sottolinea l’importanza di trovare soluzioni
economiche e fisiche, in un contesto in cui, secondo lui, l’Ucraina e i Paesi
NATO hanno consegnato alle Forze armate ucraine oltre 1,3 milioni di droni nel
2024, con una previsione di 4 milioni nel 2025. Fonte: I russi producono una
nuova rete per la protezione contro i droni – Analisi Difesa
E la reazione NATO e UE arriva dopo l’annuncio del muro anti-drone evocato da
Ursula von der Leyen per fortificare il fianco est blindandolo militarmente
evocando la imminente aggressione Russa.
“Sentinella orientale” è, quindi la nuova, l’ennesima, missione NATO annunciata
da Mark Rutte e ne fanno parte alcuni dei Paesi che hanno accresciuto
maggiormente la spesa militare come Danimarca, Francia, Regno Unito e Germania,
altri ancora stanno invece per aderire come anticipato dalla Alleanza Atlantica.
L’occasione si presta utile per mettere a punto il nuovo sistema di produzione
militare, accelerare i processi di sinergia tra imprese belliche europee,
evitare la frammentazione dei sistemi d’arma in troppi modelli di cui parlano i
documenti ufficiali della Unione Europea che poi ricalcano le analisi redatte
dalle imprese strategiche nel settore ricerca e sviluppo. La UE vuole spendere
di più e meglio i propri soldi e non subire l’egemonia industrial-militare degli
USA e per questo promettono rapidi cambiamenti perché gli armamenti europei
costerebbero di più rispetto a quelli Usa avendo spazi di mercato decisamente
inferiori.
A prescindere dal giudizio sulla Russia, da parte nostra non certo benevolo, è
innegabile che in pasto all’opinione pubblica venga data una informazione
parziale che stride con i fatti reali e gli avvenimenti in corso, con gli
interessi della NATO e di quel vasto apparato industriale e militare per
l’ampliamento del quale (ipotizzato dalle imprese europee come nevralgico e
strategico) serve appunto una sentinella armata nell’est europeo.
Ma è proprio questa sentinella a soffiare sui venti di guerra, altro che
strategia difensiva come i servi sciocchi della stampa occidentale si affrettano
a scrivere.
Federico Giusti, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università