Cyber Summer: come la Polizia di Stato “occupa” i centri estivi

Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Tuesday, August 12, 2025

Dalla pagina www.commissariatodips.it/notizie/articolo/parte-da-roma-la-seconda-edizione-di-cybersummer-la-polizia-di-stato-accanto-ai-giovani-per-una-re/index.htmldata apprendiamo che il 1° luglio 2025 è stata inaugurata a Roma la seconda edizione del progetto dal titolo “Cybersummer – La Polizia di Stato accanto ai giovani per una rete più sicura”.

Neanche in estate, dunque, il processo di penetrazione delle forze dell’ordine (in questo caso) nell’ambito educativo si ferma. Si legge infatti nella presentazione della campagna della Polizia Postale che essa è rivolta ai ragazzi e alle ragazze che “frequentano centri estivi e altri luoghi di aggregazione alternativi alla scuola, è stata ideata per stare accanto ai ragazzi durante l’estate, quando – liberi dagli impegni scolastici – trascorrono più tempo online”.

L’ennesimo spazio educativo viene dunque sottratto al personale civile competente per essere gestito da personale in divisa. Quando le scuole sono chiuse, ecco che sono i centri estivi il luogo in cui le e i giovanissim* vengono intercettat* tramite un progetto che chiaramente conquista consensi anche tra i genitori, sempre più preoccupati da pericoli in rete sicuramente esistenti, ma decisamente enfatizzati da chi si fa carico di contrastarli.

Il progetto è realizzato dalla PS attraverso la rete dei Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica ed è destinato a fare tappa in diverse città, toccando temi come “cyberbullismo, adescamento, furti di identità digitali, e più in generale i rischi connessi all’uso dei social e delle piattaforme”.

Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università abbiamo più volte denunciato l’intrusione di personale in divisa in ambito educativo e ribadiamo con forza che le questioni relative alla sicurezza (in questo caso in rete) deve essere affrontato in chiave pedagogica da chi ha gli adeguati strumenti, e non semplicemente utilizzando i rischi della rete come spauracchio a cui contrapporre una logica securitaria.

É evidente il nesso tra normalizzazione della presenza dei militari in contesti che dovrebbero essere estranei alle loro attività e quella “cultura della difesa” che procede sul “doppio binario” costituito dalla creazione di nemici esterni e interni che solo una logica bellicista da un lato e repressiva dall’altra sembra (questo è il messaggio della propaganda) poter sconfiggere.

L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università lavora anche per ricordare che la vera sicurezza si regge su due pilastri: la giustizia e la pace.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università