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Roma. Nein zur wehrpflicht – No alla leva militare!
Solidarietà agli studenti tedeschi in sciopero contro la leva militare! Italienische Studierende senden ihre Solidarität an die deutschen Studierenden, die gegen die Wehrpflicht streiken. Die europäische Jugend will keine Zukunft des Krieges! Italian students send their solidarity to German students on strike against military conscription. European youth doesn’t want its […] L'articolo Roma. Nein zur wehrpflicht – No alla leva militare! su Contropiano.
Roma. Fuori i fascisti dai nostri quartieri. Sabato in piazza a Tor Pignattara
La sicurezza non si costruisce con ronde, paura e discriminazione. La sicurezza è investimenti pubblici, spesa sociale e servizi di qualità nei quartieri popolari, dignità per tutte e tutti. Per questo sabato 6 dicembre alle 17 saremo in strada a Torpignattara (Parco Sangalli) con le altre realtà anti-fasciste del territorio […] L'articolo Roma. Fuori i fascisti dai nostri quartieri. Sabato in piazza a Tor Pignattara su Contropiano.
Roma. Manifestazione in Campidoglio chiede convocazione di un Consiglio comunale aperto alla città
Le più di trenta realtà che hanno firmato la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale Aperto, si sono ritrovate ieri al Campidoglio per pretendere che venisse accolta la richiesta e aprissero il Consiglio in corso. In piazza erano presenti le realtà, organizzazioni e comitati che ogni giorno lottano contro […] L'articolo Roma. Manifestazione in Campidoglio chiede convocazione di un Consiglio comunale aperto alla città su Contropiano.
Giù le mani dalla Red Star Press! Fuori i fascisti dalle fiere e dalla storia!
Giù le mani dalla Red Star Press Fuori i fascisti dalle fiere, dall’Italia, dalla storia. No Pasaran! Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà alla Red Star Press, al centro di un tentativo di campagna denigratoria da parte dei fascisti con la penna della redazione del Primato nazionale. La Red Star […] L'articolo Giù le mani dalla Red Star Press! Fuori i fascisti dalle fiere e dalla storia! su Contropiano.
Roma. Sabato presidio antifascista a Tor Pignattara
Sta circolando la notizia che per sabato 6 dicembre alle 18, al Parco Sangalli di Torpignattara, Forza Nuova ha convocato una manifestazione con il solito pretesto della “difesa di Roma”: una narrazione tossica, costruita per alimentare paura, razzismo e divisioni, come già visto in altre loro iniziative, comprese quelle legate […] L'articolo Roma. Sabato presidio antifascista a Tor Pignattara su Contropiano.
Roma. Sui fatti della Sinagoga a Monteverde facciamo chiarezza
Il 30 novembre si è svolto il corteo contro le aggressioni sioniste nel nostro quartiere e il genocidio in Palestina, indetto dall’assemblea di Monteverde Antifascista e dalle realtà del quadrante di Roma Sud. Un corteo partecipato da tantissime giovani, realtà sociali e persone del quartiere e non solo. Un corteo […] L'articolo Roma. Sui fatti della Sinagoga a Monteverde facciamo chiarezza su Contropiano.
“Pensare Migrante”: una tre giorni di talk, reportage, teatro, fumetto e musica
Baobab Experience compie 10 anni e festeggia con “Pensare Migrante” una tre giorni, dal 12 al 14 dicembre, alla Città dell’Altra Economia (Roma). «Una programmazione bellissima» – spiegano le attiviste – «che spazia dall’arte al giornalismo di inchiesta, dai numeri alle storie, al di fuori di tutto quello che avete già sentito sul tema della migrazione. Ribalteremo assieme tutti i dogmi per superare ogni barriera fisica e mentale!» PROGRAMMA Scarica in .pdf VENERDÌ 12 DICEMBRE 18:30 – Talk – 10 anni di migrazione. Cronaca di un continente che cambia rotta Cosa è successo  Annalisa Camilli, Giornalista di Internazionale; Gianfranco Schiavone, Presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà Cosa abbiamo fatto Eleonora Camilli, Giornalista de La Stampa; Marco Bertotto, Direttore Programmi di Medici Senza Frontiere Italia; Andrea Costa, Presidente Baobab Experience; Tiziano Rossetti, Cofondatore TOM (Tutti gli Occhi sul Mediterraneo); Luca Faenzi, Ufficio stampa Sea-Watch; Collettivo Rotte Balcaniche; Pietro Gorza, Presidente di On Borders (in collegamento dalla frontiera USA-Messico) 21:30 – Concerto Senegal Drum Ensemble Permormance live di Tamburi di Gorée e Tam Tam Morola SABATO 13 DICEMBRE 11:30 – Proiezione del Reportage “Trafficanti di uomini” realizzato da PresaDiretta segue Talk IL TRAFFICO DI ESSERI UMANI: UN AFFARE TRA STATI Riccardo Iacona, autore e conduttore di PresaDiretta, Rai3; Pablo Castellani, giornalista e filmmaker; Nancy Porsia, giornalista freelance e producer esperta di Medio Oriente e Nord Africa; Lam Magok, attivista di Refugees in Libya; Alice Basiglini, responsabile comunicazione e campagne di Baobab Experience; Sarita Fratini, fondatrice di JLProject 14:30 – Proiezione del Documentario: “This Jungo Life” segue Talk PRIMA PERSONA PLURALE LA PAROLA A CHI ATTRAVERSA, CHI RESTA, CHI PARLA Il regista David Fedele dialoga con Hasan Adam, Baobab Experience, e Mahamat Daoud, Refugees in Libya 16:00 – Talk INTERSEZIONALITÀ DELLE LOTTE COME SI TENGONO INSIEME I FRONTI DEL PRESENTE Giulio Cavalli, scrittore, giornalista e regista teatrale; Francesca Mannocchi, giornalista e documentarista; Fatima Idris, attivista per le donne vittime di tratta; Lorenzo D’Agostino, giornalista indipendente; Francesco Cancellato, Direttore di Fanpage 17.30 – Live recording PUNTATA LIVE DI SCANNER: IL PODCAST DI VALERIO NICOLOSI Valerio Nicolosi, giornalista di FanPage; Alice Basiglini, responsabile comunicazione e campagne di Baobab Experience 18:30 – Presentazione libro RACCONTARE IL REALE: GRAPHIC JOURNALISM E FUMETTO COME FORMA DI ATTIVISMO Alessio Trabacchini, editor presso Coconino Press – Fandango, Course Leader del Triennio in Comics & Visual Storytelling presso Naba Roma; Lorenzo Palloni, fumettista, co-fondatore della rivista La Revue; Mauro Biani, vignettista, illustratore e blogger; Harry Greb, street artist e attivista; Rebecca Valente, illustratrice e fumettista e docente del Master di Illustrazione e Graphic Novel della Scuola Internazionale di Comics di Torino; Maria Cristina Fortuna, illustratrice e attivista di Baobab Experience Lə autorə e lə protagonistə delle storie di “Tu sai cosa mi è successo”, l’antologia a fumetti sulle testimonianze raccolte da Baobab Experience in questi dieci anni 20.30 – Talk PROPAGANDA BAOBAB Diego Bianchi, conduttore di Propaganda Live; Andrea Costa, Presidente di Baobab Experience 21.30 – Spettacolo teatrale “IL SECOLO È MOBILE” DI GABRIELE DEL GRANDE DOMENICA 14 DICEMBRE 10:30 – Talk L’ITALIA ILLEGALE VIOLENZE ISTITUZIONALI E ABUSI CONTRO LE PERSONE MIGRANTI Francesco Ferri, redattore del progetto Melting Pot Europa; Giuseppe De Marzo, coordinatore di Rete dei Numeri Pari e Direttore Scuola Giustizia ecologica e ambientale; Marco Omizzolo, Sociologo e docente di Sociopolitologia delle migrazioni all’Università La Sapienza; Yasmine Accardo, attivista in LasciateCIEentrare e Mem.Med – Memoria Mediterranea; Alberto Barbieri, Coordinatore generale di MEDU; Ilaria Cucchi, senatrice di AVS  12:00 – Talk SIAMO FATTI DI MEDITERRANEO: ITALIANI METICCI Luca Misculin, giornalista de Il Post, scrittore e autore del libro Mare Aperto; Alessia Candito, giornalista de La Repubblica 14:30 – Talk MIGRAZIONE: LA GRANDE SMENTITA Donata Columbro, giornalista e divulgatrice della cultura statistica; Ginevra Demaio, Ricercatrice di Centro Studi e Ricerche Idos; Mariachiara Fortuna, statistica e attivista di Baobab Experience 15.30 – Talk IMPERIALISMO BIANCO E RESISTENZA Igiaba Scego, scrittrice e ricercatrice indipendente; Marta Ciccolari Micaldi, curatrice del Progetto McMusa, autrice e guida letteraria specializzata in American Studies e critica letteraria; Miguel Mellino, Professore associato e docente di studi postcoloniali e relazioni interetniche all’Università di Napoli “L’Orientale”; Djarah Kan, scrittrice e attivista femminista e culturale (TBC); David Yambio, presidente di Refugees in Libya DOMENICA 14 DICEMBRE (HACIENDA VIA DEI CLUNIACENSI, 68, ROMA) dalle 19:00 a Mezzanotte Maria Violenza Mai Mai Mai Giovanni Truppi iosonouncane
Roma. Basta case vuote e gente per strada!
Presidio in massa sotto le case chiuse destinate all’emergenza Siamo a Roma, in via di Tor Cervara, a due passi dalla Tiburtina. Qui, oltre 200 case da destinare all’emergenza abitativa sono vuote e inutilizzate. I lavori, in ritardo di anni sono fermi. Roma Capitale trarrebbe molto beneficio dall’ultimazione degli alloggi […] L'articolo Roma. Basta case vuote e gente per strada! su Contropiano.
Magliano Sabina (RI): student3 della scuola primaria portati alla cerimonia del 4 novembre
UNA SCELTA CHE APRE INTERROGATIVI SUL RUOLO EDUCATIVO DELLE SCUOLE Lo scorso 4 novembre, presso il Monumento ai Caduti in Viale XIII Giugno, si è svolta la cerimonia dedicata alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, come riportato nei comunicati ufficiali del Comune. L’amministrazione ha definito l’iniziativa “un momento di raccoglimento e memoria” e ha sottolineato come particolarmente significativa la partecipazione degli studenti e delle studentesse delle scuole del territorio. Questa informazione — l’unica confermata dalla fonte istituzionale — è sufficiente a sollevare alcune domande sul rapporto tra scuola ed educazione civica, e su come venga gestito il coinvolgimento dei bambini e delle bambine in celebrazioni dal carattere dichiaratamente militare. La presenza degli studenti e delle studentesse, infatti, viene presentata dal Comune come un elemento di valore, utile alla “trasmissione dei valori di unità, libertà e pace”. Ma senza ulteriori dettagli da parte della scuola, non è possibile sapere come sia stata introdotta e spiegata l’iniziativa agli alunni e alle alunne, né se agli/alle insegnanti sia stato richiesto un accompagnamento critico o solo una presenza formale. Resta il fatto — spesso ignorato nella narrazione pubblica — che il 4 novembre non è una festa nazionale non lavorativa. Non lo è dal 1977, quando venne eliminato dal calendario festivo per ragioni economiche e organizzative. Da allora, la ricorrenza è rimasta una giornata celebrativa dello Stato, ma senza obblighi di partecipazione civile, e soprattutto senza alcun vincolo per gli istituti scolastici. In altre parole: non è una festa, e tantomeno una ricorrenza che la scuola è tenuta a celebrare con uscite, rituali o presenze ufficiali. È proprio qui che nasce la questione educativa. Quando una scuola — o un’amministrazione — decide di inserire bambini, bambine e ragazzi, ragazze in cerimonie ufficiali legate alle Forze Armate, dovrebbe farlo con un progetto chiaro, condiviso, spiegato, che permetta agli studenti e alle studentesse di comprendere la complessità storica del 4 novembre: la fine della Prima guerra mondiale, le sue conseguenze, il dolore sociale che ne derivò. Senza un percorso formativo, il rischio è quello di trasformare la memoria storica in un gesto simbolico che schiaccia la comprensione critica a favore della ritualità. E soprattutto, ci si deve chiedere: è davvero compito della scuola “trasmettere valori” attraverso cerimonie militari? O il suo ruolo dovrebbe essere quello di formare cittadini capaci di leggere la storia e le istituzioni con consapevolezza, autonomia e spirito critico? Il Comune ha rivendicato con orgoglio la partecipazione degli studenti e studentesse. Ma finché non verranno chiariti modalità, obiettivi educativi e natura della loro presenza, rimane aperto un nodo centrale: la scuola deve accompagnare, spiegare e contestualizzare — non semplicemente esporre i bambini e le bambine a rituali istituzionali che possono essere percepiti, di fatto, come una forma di educazione militarizzata precoce. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Repressione ed insulti a scuola verso un attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione
Quando due anni fa in una scuola del litorale romano un docente-attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università girò per i corridoi della scuola incuriosendo soprattutto gli/le student3, lo slogan portato dal “docente-sandwich” era: «Fuori i militari dalla scuola, non farti fregare anche dietro una scrivania sarai sempre un militare». In quella occasione riuscimmo ad evitare l’assurdo incontro cosiddetto di orientamento che avrebbe visto entrare in azione con tutta la loro potenza di fuoco, gli artiglieri di Bracciano. Bisogna però sempre mantenere alta l’attenzione perché interventi meno appariscenti, ma direttamente riconducibili alla mobilitazione contro la cosiddetta e attualissima “guerra ibrida”. Gli interventi giustificati dalla presenza di questa guerra impalpabile a suon di algoritmi o di articoli tendenziosi volti a contrastare le fake-news del “nemico” di turno, oggi la Russia e la Cina, domani chissà, poggiano anche sul contrasto al cyberbullismo, come se il bullismo fosse un fenomeno in cui la rete e i social fossero il fulcro del problema, il medium che diventa il messaggio. Su questo aspetto il ministro Crosetto, il 17 novembre 2025, in occasione della discussione in seno all’ultima riunione del Consiglio Supremo di Sicurezza (clicca qui per l’articolo), sulle strategie per il contrasto alla guerra ibrida ha proposto una task-force dedicata di 5mila unità. Passati due anni sempre nella stessa scuola, pochi giorni fa, una pantera della Polizia di Stato parcheggiata davanti l’ingresso segnalava la presenza di agenti di PS all’interno. Due poliziotti in divisa e armati, infatti, parlavano di bullismo e cyber-bullismo, due vecchi cavalli da battaglia (è il caso di dirlo!) che da anni infestano le menti de3 nostri ragazz3  che in mancanza di una formazione adeguata da parte di psicologi, sociologi, responsabili di case di accoglienza o studiosi del  fenomeno, in una fase per definizione fragile, possono essere attratti più dalla figura rassicurante in divisa, con pistola nella fondina che da quella dello/a psicologo/a. Tutto ciò senza contare il percorso di vittimizzazione secondaria fatta di udienze nei tribunali, colloqui con testimoni, poliziotti/e e gli avvocati, lo “sbatti il mostro in prima pagina” dei mass-media che sguazzano in questo brodo di cultura panpenlista e repressivo. Forte di questo retroterra di studi e di impegno sincero in vista di una smilitarizzazione almeno dei processi di apprendimento, l’attivista entra per andare a salutare e chiedere al collega che aveva portato la propria classe davanti ai poliziotti se non ci fossero proprio alternative al figura impropria di un poliziotto che parla di questi temi. La domanda però non ha raggiunto il destinatario ma è stata rivolta in extremis a tutta la platea e ai due poliziotti, perché il responsabile del progetto di cosiddetto “orientamento” lo ha immediatamente apostrofato in pubblico con un “sei un imbecille, questo è il MIO progetto!” In una situazione di sano conflitto e di sana dialettica, la situazione si sarebbe raffreddata velocemente, ma forse la presenza dei poliziotti ha dato coraggio al collega violento che urlava come un ossesso davanti gli studenti e alle studentesse. I poliziotti sono, quindi, intervenuti con il solo modo in cui riescono ad intervenire, anche a “casa” d’altri, dove solo la preside avrebbe titolo ad intervenire ovvero col solito braccio intorno alla spalla del docente “contrastivo” con una leggera pressione in direzione della porta, a mo’ di semplice avvertimento di stampo paternalistico. Il docente poi si allontana, ma inaspettatamente si affaccia dalla finestra posta a piano terra e tra le risate festose di tutta la giovane platea, lancia un messaggio incentrato sul rispetto della persona e contemporaneamente di un collega insegnante come lui, nella stessa scuola, “comunque imbecille non si dice!”. Questo semplice episodio di disobbedienza civile, non-violenta forse un risultato lo ha ottenuto: una sorta di dissonanza cognitiva in tutta la platea presente tutta avvolta da un clima silenzioso di apparente concentrazione, complice la presenza delle divise armate, il loro tono paternalistico ed assertivo dei due relatori e i docenti in piedi in stile panopticon. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università più volte ha stigmatizzato queste presenze inopportune soprattutto in un momento storico come quello attuale, ma oltre al concetto di dissonanza cognitiva applicato all’attivismo sul campo, questo esempio ci riporta dritti dritti al concetto ormai storico di McLuhan secondo cui il medium è il messaggio: prossemica, tono della voce, setting dell’aula, modalità comunicative in un’andirivieni di toni, ora paternalistici, ora seduttivi, ora assertivi ed autoritari, si adattano alla perfezione di gran parte di questi interventi quando si è avuto modo di assistere come osservatori non partecipanti. Gli strumenti, quindi, ci sono anche dal punto di vista didattico e delle tecniche di comunicazione. Basta solo tenere gli occhi aperti e un pizzico di voglia di sperimentarsi sul campo! Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università