Tag - Lazio

Roma. La giunta Gualtieri è complice di Israele, terrorista e genocida
Il Campidoglio boccia la mozione in solidarietà al popolo palestinese. Noi bocciamo il PD, tutta la giunta Gualtieri e la loro politica complice di Israele terrorista e genocida. Il PD capitolino prima si astiene senza alcuna remora nella votazione per la mozione che chiedeva di esporre la bandiera palestinese al […] L'articolo Roma. La giunta Gualtieri è complice di Israele, terrorista e genocida su Contropiano.
Roma. L’equipaggio di terra della Global Sumud Flotilla attraversa i quartieri popolari!
LE TAPPE DELL’EQUIPAGGIO DI TERRA NEI QUARTIERI POPOLARI DI ROMA! ISRAELE ACCELERA IL GENOCIDIO: NOI SAREMO OVUNQUE PER FERMARE LA CITTÀ! Mentre Israele invade via terra Gaza City, il governo Meloni continua a inviare armi allo Stato sionista e terrorista di Israele e a essere complice del genocidio in Palestina. […] L'articolo Roma. L’equipaggio di terra della Global Sumud Flotilla attraversa i quartieri popolari! su Contropiano.
Roma. Aggressione dei fascisti contro i manifestanti per la Palestina
Alcuni giovanissimi manifestanti che rientravano dal corteo per la Palestina terminato a Largo Corrado Ricci sono stati aggrediti da una decina di fascisti davanti al Bar Carrè Monti all’incrocio tra Via Giovanni Lanza e Via Equizia e luogo di ritrovo dei fascisti di Casa Pound. Uno degli aggressori avrebbe sfoderato […] L'articolo Roma. Aggressione dei fascisti contro i manifestanti per la Palestina su Contropiano.
Parte il Media Point sulla Global Sumud Flotilla di Radio Città Aperta e Circolo GAP!
Parte il MEDIA POINT sulla missione della Global Sumud Flotilla in collaborazione tra Radio Città Aperta e il Circolo GAP! Tutti i giorni, a partire da mercoledì 17 settembre, dalle ore 18:00 in via dei Sabelli 23 (Roma) presso il Circolo GAP, informazioni e notizie sulla spedizione, collegamenti dal mare […] L'articolo Parte il Media Point sulla Global Sumud Flotilla di Radio Città Aperta e Circolo GAP! su Contropiano.
Lo spazio: orizzonte di gioco o campo di battaglia? Sulla militarizzazione dei territori
Nell’ambito della manifestazione “Frascatiscienza” è programmato per il 26 settembre 2025 un Open Day organizzato dall’ESRIN, il centro dell’Agenzia Spaziale Europea dedicato ai programmi di osservazione della Terra (https://www.frascatiscienza.it/fsapp/evento/1825/26). L’evento è inserito nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori e si presenta come una proposta volta a “sensibilizzare il pubblico sull’importanza della ricerca scientifica e alle missioni spaziali”, con attività destinate ad adulti e bambin3, accompagnati “in un viaggio attraverso il mondo dell’ESA, fatto di approfondimenti, talks ispirazionali e quiz interattivi pensati per mettere alla prova la curiosità e la voglia di esplorare”. Nel programma leggiamo che “I lanci di razzo-modelli saranno un’altra attrazione della serata, che porterà entusiasmo e stupore tra grandi e piccoli”. Il programma della giornata potrebbe apparire innocuo da un punto di vista ingenuo, ma è anche attraverso attività come queste che passa la strategia di diffusione della “cultura della difesa” che l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università si impegna a denunciare. É noto il ruolo dell’industria aerospaziale nell’ambito della filiera bellica italiana e non c’è bisogno di richiamare il peso di colossi come Leonardo e Thales Alenia Space in questo specifico ambito produttivo, in cui la foglia di fico del “dual use” offusca lo sguardo del pubblico sul peso che questo settore riveste oggi in ambito militare. La stessa ESRIN-ESA d’altra parte ha nella stessa Frascati, dove ha sede, ospitato il 12 settembre l’evento “Il Lazio hub europeo dell’aerospazio” (https://www.regione.lazio.it/notizie/Frascati-evento-Lazio-hub-europeo-Aerospazio), svoltosi nell’ambito degli Stati generali difesa, spazio e cybersecurity, tra i cui obiettivi dichiarati c’è “la  costituzione del nuovo Distretto industriale e tecnologico dell’Aerospazio e della Sicurezza, con l’obiettivo di attivare risorse pubbliche e private e favorire la collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni”. Il Lazio, definito come “uno dei più grandi ecosistemi aerospaziali in Europa”, si candida a “a giocare un ruolo fondamentale in tutte le articolazioni di un settore chiave per l’industria e la sovranità tecnologica europea”, attraendo investimenti e mobilitando risorse economiche e “umane” in grado di sostenere la trasformazione della regione in un vero e proprio “hub dell’aerospazio”. Come Osservatorio vorremmo evidenziare il fatto che per capire cosa si muove dietro a queste iniziative è sufficiente svolgere un piccolo lavoro di ricognizione delle notizie: siamo partiti dalla curiosità per il programma di “Frascatiscienza”, in cui compare esclusivamente il riferimento all’ESRIN-ESA; siamo risaliti alla notizia dell’evento del 12 settembre pubblicata sul portale di Regione Lazio, in cui l’industria aerospaziale è presentata come perno della crescita economica del territorio. Se però vogliamo farci un’idea più precisa dei partecipanti a questo incontro e facciamo un’ulteriore ricerca, arriviamo alla “foto di gruppo” dell’evento (https://www.esa.int/Space_in_Member_States/Italy/Stati_Generali_su_Difesa_Spazio_e_Cybersicurezza._Foto_di_gruppo) e solo qui appare evidente il nesso, denunciato dall’Osservatorio, tra attività “ludiche” proposte alla cittadinanza, industria bellica, Ministero della Difesa e Forze Armate, che a questo punto è inquadrato nel contesto internazionale: “Rappresentanti delle maggiori entità europee hanno discusso del futuro dell’Unione Europea, che sta affrontando sfide senza precedenti dal periodo del dopoguerra, in un contesto geopolitico sempre più complesso. I partecipanti hanno esaminato le necessità dell’Europa in materia di spazio, sicurezza informatica e difesa, nel quadro più ampio dell’Alleanza Atlantica”. Tra i partecipanti all’incontro leggiamo il nome dell’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Presidente del Comitato Militare della NATO, così come tra gli interventi è stato dato dalla stampa ampio risalto a quello di Andrius Kubilius, ex primo ministro della Lituania, è il commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, che ha dichiarato: “Lo spazio sta diventando un campo di battaglia. Nell’Unione europea siamo già sotto attacco” (clicca qui). Eravamo partiti da un’apparentemente innocente proposta per cittadini e famiglie, in cui si legge: “I più giovani potranno partecipare a divertenti laboratori didattici, pensati su misura per la loro età con l’obiettivo di avvicinarli alla scienza e allo spazio”. Non possiamo che concludere che l’obiettivo, come ormai da tempo l’Osservatorio denuncia, è proprio questo: avvicinare i giovani allo spazio, oggi, significa avvicinarli al campo di battaglia del presente e del futuro, e il reclutamento delle nuove leve avviene in modo subdolo e indiretto attraverso iniziative di cui non è sempre facile smascherare le intenzioni. L’Osservatorio lavora proprio per svolgere questo compito. Irene Carnazza, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Contro l’israelizzazione dell’Italia arriva “La conoscenza non marcia”
PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DELL’INIZIATIVA “LA CONOSCENZA NON MARCIA” PROMOSSA DA ANTROPOLOG@ PER LA PALESTINA, ALLA QUALE HA PARTECIPATO L’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ. OLTRE 30 REALTÀ PER DIRE “FUORI LA GUERRA DALL’ISTRUZIONE E DALLA RICERCA!” “NESSUNA COMPLICITÀ CON GUERRA E GENOCIDIO NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITÀ!” L’Assemblea Nazionale “La Conoscenza non marcia” tenutasi a Roma il 13 settembre alla facoltà di Ingegneria ha visto un’ampia partecipazione con più di una trentina di interventi durante le più di 4 ore di durata. Le realtà che l’hanno promossa esprimono la più ampia soddisfazione per il confronto avuto e l’assunzione di responsabilità rispetto alla campagna nazionale prospettata, che impatterà il mondo dell’istruzione, della formazione e ricerca universitaria, e più in generale il settore del lavoro intellettuale connesso al mondo della scuola in tutti i suoi profili: dagli studenti/studentesse al corpo docenti alle varie figure che lo compongono. Possiamo riassumere in cinque punti gli obiettivi che sono stati ripresi nelle conclusioni: * appoggio e coinvolgimento diretto nelle prossime iniziative che toccano le tematiche al centro del dibattito odierno a cominciare dalla giornata di sciopero generale del 22 dicembre in supporto alla Global Sumud Flotilla, dalla manifestazione nazionale del 4 ottobre a sostegno della Resistenza Palestinese e la contestazione al match calcistico Italia-Israele del 14 ottobre, e l’interlocuzione di tutti gli appuntamenti con cui è utile e doveroso dialogare; * presentazione a livello territoriale urbi et orbi del documento di analisi che ha lanciato l’Assemblea nazionale coinvolgendo sia chi ha già aderito ed allargando la partecipazione, puntando in primis al mondo della scuola e dell’università, ma senza escludere il variegato mondo dell’attivismo su tematiche convergenti; * Attivazione di un gruppo di lavoro che elabori – insieme a giuristi solidali – l’ipotesi di una Legge di Iniziativa Popolare per la rottura di tutto il comparto con la filiera del complesso militare-industriale, per un scuola/università pubblica, decoloniale e de-militarizzata; * Promozione del boicottaggio di convegni accademici e organizzazione di contro-convegni, che ospitino rappresentanti israeliani che riconoscono l’Apertheid, la colonizzazione e il genocidio, e la politica bellicista dello Stato sionista o che danno impulso alla militarizzazione del comparto del sapere e alla collaborazione con il comparto difesa; * Attivazione di strumenti autonomi di comunicazione per promuovere la diffusione del documento e creare i presupposti per l’articolazione della Campagna Nazionale “La Conoscenza non marcia”. Qui alcuni scatti dell’Assemblea del 13 settembre 2025 a Roma. Tutte le realtà partecipanti all’Assemblea: Antropolog@ per la Palestina, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Accademiche palestinesi (Mijriam Abu Samra), CALP Portuali, Antonio Mazzeo, BDS Italia, USB Università, Comitato promotore ingegneria, UDAP, Docenti per Gaza, Rete antisionista e anticolonialista, SSB – Sindacato Sociale di Base, Usb Scuola, Coordinamento No NATO, Handala Ali – Napoli, Comunità Palestinese Roma- Lazio, Cobas varie sedi (intervento comune), Comitato di solidarietà con la Palestina in III, Coordinamento per il boicottaggio di Israele – Pisa, Studenti palestinesi, Rete dei comunisti, CUB SUR, Alessandro Ferretti, Sanitari per Gaza & Cittadini liberi per la Palestina, Movimento per il diritto all’abitare, Potere al popolo, Cuir Palermo, Ass. Geografi (Margherita Grazioli), OSA, Coordinamento Palestina Rieti e provincia, Comitato Siena per la Palestina, Giovanni Russo Spena, Collettivo studentesco Corto Circuito- Rieti, Sociologia di Posizione – Emancipatory Social Science, GKN.
Difendiamo il consultorio! Difendiamo Pietralata!
Appuntamento sabato 13 alle ore 16:00 davanti al Consultorio di via di Pietralata 497! A Pietralata si è verificato un episodio di estrema gravità. Nel mese di agosto, una donna che si era rivolta al consultorio per richiedere un’interruzione di gravidanza ne è uscita profondamente scossa, con pensieri suicidi. Il […] L'articolo Difendiamo il consultorio! Difendiamo Pietralata! su Contropiano.
Roma. Nuovo attentato sionista al centro sociale “La Strada”
Un ordigno esplosivo è esploso questa mattina di fronte all’ingresso del centro sociale ‘La Strada’, del quartiere Garbatella a Roma. I primi ad arrivare hanno ritrovato tracce di polvere da sparo e resti di un ordigno probabilmente mirato ad aprire la serranda del centro sociale. Sul muro uno striscione con su scritto “Di Battista […] L'articolo Roma. Nuovo attentato sionista al centro sociale “La Strada” su Contropiano.
Roma. Domenica confermata l’assemblea al cinema Aquila sulla Palestina
Dopo la conferenza stampa di lunedi 8 settembre davanti al Campidoglio, il Comune è stato costretto a fare un passo indietro: l’assemblea si terrà al Cinema Aquila! Questa è una vittoria importante, ma è solo l’inizio. Per questo, Il 14 settembre dobbiamo essere in tante e tanti: l’intero movimento, organizzazioni, […] L'articolo Roma. Domenica confermata l’assemblea al cinema Aquila sulla Palestina su Contropiano.
“La Conoscenza non marcia”: Conferenza Stampa 11 settembre 2025 Rettorato della Sapienza
ANNUNCIO DI CONFERENZA STAMPA DAVANTI AL RETTORATO SAPIENZA (AL PRESIDIO DI TENDE DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE DI CAMBIARE ROTTA), PER IL LANCIO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DE “LA CONOSCENZA NON MARCIA” DEL 13 SETTEMBRE. CONFERENZA STAMPA ORE 11 DEL 11 SETTEMBRE 2025 Il 13 settembre a Roma alle ore 10.30 nell’Aula I di San Pietro in Vincoli (Sapienza), una rete di organizzazioni del mondo dell’istruzione e della ricerca (docenti di scuola e università, student3, personale amministrativo) si riunisce unita per lanciare la campagna “La conoscenza non marcia” per ottenere MISURE NORMATIVE VOLTE A FERMARE IL PROCESSO DI MILITARIZZAZIONE DELLA SCUOLA E DELLE UNIVERSITA’ e di complicità con il genocidio del popolo palestinese. INVITIAMO TUTTE LE REALTÀ E LE PERSONE INTERESSATE A PARTECIPARE E A DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO PER LA PROMOZIONE DELLA CAMPAGNA.  La campagna si concentra sulla richiesta e sulla elaborazione di una Legge di Iniziativa Popolare, che parta dal basso e coinvolga l’intera società civile, in grado di premere sui governi per fermare la corsa al riarmo, il processo di militarizzazione dell’istruzione e della società, la pericolosa diffusione della cultura della difesa attraverso la minaccia militare e la guerra, le collaborazioni tra i luoghi della ricerca e della conoscenza con la filiera industriale bellica, e le collaborazioni tra Università e Israele] . Vogliamo ottenere una legge che, attraverso un confronto ampio e condiviso, imponga dei limiti chiari alle sempre più invadenti e opache ingerenze della filiera-militare industriale e del suo portato culturale di morte e violenza nel mondo dell’istruzione, della formazione e della ricerca. Puntiamo a una legge che impedisca in modo netto e inequivocabile i rapporti delle Università italiane con istituzioni rappresentative di paesi genocidiari come Israele. Di seguito una sintesi del documento che presenteremo il 13 settembre a Roma. Negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio processo di militarizzazione dei luoghi del sapere, sia sul fronte dell’istruzione sia nella ricerca. Scuole e Università sono state sottoposte ad una crescente invasione da parte della filiera militare industriale e del suo dispiegamento ideologico, che agisce per promuovere la “cultura della difesa” normalizzando la presenza della guerra nella società soprattutto verso i più giovani, e/o in vista del reclutamento degli stessi, oltre che per subordinare formazione e ricerca agli interessi delle imprese. Di recente, il documento per l’attuazione di REARM EUROPE individua nell’istruzione scolastica e universitaria un settore strategico per il processo di militarizzazione, già in atto da qualche anno ad opera delle istituzioni governative e militari del nostro Paese, ma anche di organizzazioni internazionali come la NATO e delle grandi multinazionali dell’industria bellica, come ad esempio Leonardo SpA, che entra nel mondo dell’istruzione anche attraverso le sue fondazioni: in particolare la Fondazione Med-Or, la quale annovera nel suo Comitato Scientifico non solo docenti universitari, ma anche Rettori di alcuni Atenei statali (erano 13 e ad oggi ne risultano 9). Le modalità con cui questo processo si dispiega in Italia riporta al modello di militarizzazione della società israeliana, dove sin dai primi gradi dell’istruzione, i bambini vengono immersi nella retorica e nella propaganda militarista e dove la militarizzazione è presente in tutti i gangli della società. È per tale motivo che si può parlare di “israelizzazione” della società anche nel nostro Paese: un processo di occupazione e colonizzazione cognitiva, ma anche fisica, dei luoghi e degli spazi del sapere, dell’istruzione e della ricerca. Le Scuole, le Università, la Ricerca Pubblica e la nostra società sono, analogamente alla Palestina, territori da colonizzare, occupare, depredare e trasformare per gli interessi particolari di chi sta promuovendo il processo di militarizzazione (Governo, lobby delle armi, NATO e filiera bellica). Tale processo, che nella fase attuale sta coinvolgendo anche il resto della società, è appunto iniziato nelle Scuole e nelle Università ed è per questa ragione che partiamo proprio dall’istruzione per portare avanti un percorso teso a denunciare lo stato delle cose e a liberare la formazione e la ricerca dalle logiche belliciste, ribadendo la nostra volontà di non contribuire alla militarizzazione, non essere complici del genocidio in atto e respingere il modello militarizzato della società israeliana. Per questa ragione la campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” si propone di intervenire direttamente nel rapporto strutturale che lega il progetto sionista, la militarizzazione della società e l’istruzione pubblica. Il definanziamento dell’Università italiana, connesso alla ripetuta introduzione di nuove forme contrattuali di precariato della ricerca e della docenza, spinge a rendere prassi normale il reperimento di risorse presso agenzie private e pubbliche che hanno come proprio core business l’intelligence e l’industria bellica. Fra le industrie belliche che hanno stretto collaborazioni con Università italiane ci sono anche grandi aziende israeliane come Elbit Systems o IAI – Israeli Aerospace Industries, ma anche l’Istituto di tecnologia Technion o l’Ariel University, che intervengono in vario modo anche nell’apartheid e nello scenario coloniale dei territori palestinesi: alcune università israeliane sono complici dirette nella costruzione di infrastrutture e nella colonizzazione israeliana del territorio palestinese, ma anche nella creazione di un’ ideologia pervasiva e razzista. Vista l’impossibilità ad individuare le collaborazioni con potenziale dual use, cioè con utilizzo militare oltre a quello civile, il principio di cautela suggerirebbe di evitare di stringere accordi e collaborare in progetti con le stesse, anche solo per una questione di opportunità. Infatti, il genocidio in atto potrebbe avere ricadute in termini di responsabilità anche per quelle Università che, tramite rapporti di collaborazione, potrebbero risultare complici di Israele nei gravissimi e ripetuti crimini di guerra che continuano ad essere perpetrati e per le sistematiche violazioni del diritto internazionale. Un esempio è quello della partnership con Leonardo, che fornisce molte tecnologie ed armi ad Israele. Negli ultimi anni è diventata sempre più evidente ed invasiva la presenza delle forze dell’ordine, delle forze armate e dell’industria militare nei luoghi della formazione: dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, fino agli Istituti Tecnici Superiori. Non solo nelle aule scolastiche, ma addirittura con visite in caserma, partecipazione a manifestazioni militari e stage in aziende della filiera bellica. Infine, occorre considerare la NATO, per il suo ruolo nei principali scenari bellici e dietro le politiche di riarmo. La NATO, oltre che con iniziative svolte in collaborazione con le scuole, è attiva soprattutto negli Atenei: ad esempio all’Università di Bologna col NATO Model Event oppure in circa 14 Atenei con l’esercitazione “Mare Aperto” tramite la Marina Militare italiana o ancora con il NATO SPS Programme. Al fine della smilitarizzazione dell’istruzione e della separazione netta tra spazio scolastico/universitario e ambito militare, la campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” CHIEDE MISURE NORMATIVE PER IMPEDIRE LE SEGUENTI INZIATIVE nel sistema dell’istruzione scolastica ed accademica: sviluppare progetti di didattica, ricerca e Terza missione in collaborazione con industrie della filiera bellica, con istituzioni, incluse le università, di Paesi che attuano sistematicamente politiche e pratiche genocidarie, di oppressione coloniale, di segregazione e pulizia etnica, come Israele, e con organizzazioni internazionali (ad es. la NATO), che intervengono direttamente ad alimentare gli scenari di guerra in corso e le politiche di riarmo; partecipare, da parte dei singoli docenti, a organizzazioni che abbiano finalità di tipo militare o che siano legate all’industria bellica (ad es. Med-Or); ricevere finanziamenti, stringere partnership con aziende della filiera bellica e con realtà produttive che collaborano con governi che non rispettano il diritto internazionale (crimini di guerra, occupazione militare illegale, discriminazione razziale e persecuzioni); sviluppare corsi, master, scuole di specializzazione, eventi e iniziative didattiche e di orientamento nelle università e nelle scuole di ogni ordine e grado in collaborazione con le forze armate e con le forze dell’ordine, le quali devono restare fuori dal sistema educativo. Abbiamo deciso di non marciare per le loro guerre. Abbiamo deciso di difendere i luoghi della conoscenza da quelle ingerenze governative e dagli interessi dell’industria bellica e delle istituzioni sioniste che corrompono e deteriorano il sapere. Lottiamo per garantire un’istruzione ed una ricerca sane, forti e indipendenti per demilitarizzare e decolonizzare la cultura, anche in una prospettiva internazionale. --------------------------------------------------------------------------------  [FZ1]non può andare in una legge la regolamentazione dei rapporti istituzionali con uno Stato.