Blackout in Spagna e Portogallo: oltre le strumentalizzazioni e le ricostruzioni fasulleIl 28 aprile, alle ore 12:33, si è verificato un black-out dell’intero sistema
elettrico della penisola Iberica, una “caduta a zero” della tensione elettrica.
Questo evento storico ha lasciato Spagna e Portogallo (ad eccezione degli
arcipelaghi e di quei territori fuori dalla penisola che hanno poca connessione
con la parte continentale della rete) senza elettricità per oltre mezza
giornata. Centinaia di persone sono rimaste bloccate in treno o in ascensore ed
i soccorsi hanno tardato fino a 12 ore ad arrivare; fuori dai negozi si sono
subito create lunghe code per procurarsi candele ed il necessario per affrontare
un’emergenza che in principio non si sapeva quanto sarebbe durata; internet non
funzionava così come i sistemi di pagamento con carta di credito, lasciando
molte persone senza la possibilità di comprare beni di emergenza;
Si è impiegato tra le 12 e le 24 ore per ripristinare le condizioni
improvvisamente interrotte dall’emergenza. Il dibattito pubblico che in un primo
momento sembrava destinato a schiacciarsi sull’ipotesi del cyber-attacco (con
ovvie conseguenze sulle paranoie belliciste generali) si è poi spostato su
questioni come la gestione privata dell’energia ed il ruolo di rinnovabili e
nucleare.
In particolare, sono emerse numerose notizie, molte delle quali sono mere
speculazioni e affermazioni personali. Alla luce di questa situazione,
pubblichiamo il comunicato di Ecologistas en Acción, una rete di movimenti
ecologisti molto importante in Spagna, che offre una riflessione cauta e
rigorosa, che contribuisce a chiarire la situazione e a mettere al riparo da
disinformazione e bufale.
COSA NON SAPPIAMO?
* Le cause che hanno dato il via al guasto della catena sono finora solo
speculazioni. Alcune sono state ufficialmente smentite, ma continuano a
circolare sui social network.
* Le decisioni operative prese da Red Eléctrica Española (REE), l’operatore di
distribuzione del paese, durante, prima e dopo l’interruzione.
In questa situazione, Ecologistas en Acción raccomanda cautela, calma e di non
condividere informazioni di cui non si conosce l’origine e la veridicità.
COSA SAPPIAMO?
* Il funzionamento della rete elettrica richiede non solo la produzione di
energia, ma anche che questa sia mantenuta entro specifici parametri di
frequenza e tensione. Affinché questi parametri siano mantenuti, è
necessario, tra l’altro, che la produzione e il consumo di energia elettrica
rimangano più o meno bilanciati, cioè che venga prodotta la stessa quantità
di energia che viene consumata.
* Secondo REE e Moncloa, il blackout è iniziato dopo “un’oscillazione molto
forte dei flussi di energia”. Poi, per cinque secondi, l’equivalente del 60%
del consumo (circa 15 GW) è scomparso dalla produzione, causando un calo
generalizzato della tensione elettrica che ha portato a un guasto totale del
sistema.
* I protocolli REE prevedono che la rete sia progettata per resistere al guasto
di due grandi impianti di produzione contemporaneamente. Il calo di
produzione sperimentato è stato molto più elevato di quello dimensionato.
* Dalle interconnessioni francesi e marocchine, oltre alle centrali
idroelettriche e a ciclo combinato, l’alimentazione elettrica del territorio
è stata ripotenziata linea per linea.
* Come per la pandemia e le inondazioni a Valencia, la risposta della società è
stata di solidarietà. Molti volontari sono scesi in strada per aiutare i
bisognosi. Invece del panico, le strade si sono riempite di persone che
condividevano la loro vita e commentavano le informazioni che arrivavano via
radio, senza dimenticare coloro che sono rimasti intrappolati dal black-out e
non hanno potuto scambiare dubbi, preoccupazioni e incertezze con nessuno.
* La continuità dei servizi pubblici è stata garantita. Ieri il settore
pubblico si è rafforzato grazie alle persone che hanno sostenuto con
professionalità, senso civico e solidarietà il caos causato dal blackout. Se
c’è qualcosa su cui investire, sono le infrastrutture civili e pubbliche,
risorse che sostengono le persone. Né un aumento delle spese militari né la
privatizzazione.
* Ecologistas en Acción ricorda che questa situazione è temporanea per la
maggior parte della popolazione, ma ci sono quartieri come Cañada Real
(Madrid), Padre Pío, Amate o Su Eminencia (Siviglia) che devono affrontare
questi tagli in modo permanente o frequente.
* Non bisogna dimenticare che in altri Paesi e territori queste situazioni si
verificano regolarmente a causa della mancanza di stabilità della rete, della
mancanza di forniture energetiche dovute a tensioni geopolitiche (Pakistan) o
addirittura utilizzate come arma di guerra (Gaza o Ucraina).
* Ieri si è diffusa più che mai la consapevolezza dell’importanza dell’energia
nella nostra vita. L’accesso all’energia è un diritto fondamentale per vivere
una vita dignitosa ed è sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti
umani emergenti. Dovrebbe quindi essere una realtà per tutte le persone ed
essere considerato un servizio essenziale.
COSA DOBBIAMO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE?
* Da mesi, il sistema elettrico iberico viene gestito attraverso una rete
elettrica in cui la produzione di energia rinnovabile nelle ore centrali
della giornata è molto importante. Il 16 aprile 2025 è stato raggiunto il
100% di energia rinnovabile per alcune ore, replicando il successo del 16
maggio 2023, quando è stato mantenuto per nove ore. Una grande quantità di
energia rinnovabile nel sistema non è la causa del blackout; anzi, è una
buona notizia perché tale penetrazione consente di evitare tonnellate di
emissioni.
* Le energie rinnovabili presentano ulteriori sfide nella gestione della rete,
come la necessità di stoccaggio, una corretta pianificazione in termini di
tecnologie da installare o la necessità di stabilire tecnologie e misure
aggiuntive per mantenere la frequenza e la tensione o rimuovere la reattanza
dalla rete. Ma ci sono soluzioni sufficienti per raggiungere una rete
elettrica al 100% rinnovabile.
* Le centrali nucleari sono state tra le prime a spegnersi e ci vuole molto
tempo prima che le centrali possano aumentare o ridurre la loro produzione.
Puntare sulla continuità del nucleare come misura per affrontare crisi di
questo tipo è fallace, opportunistico e autoreferenziale.
* Ecologistas en Acción chiede una pianificazione urgente della rete elettrica.
La caduta a zero è un campanello d’allarme che dovrebbe portare a una
corretta pianificazione del sistema. Attualmente, la liberalizzazione del
settore e della Red Eléctrica Española ha lasciato la localizzazione e il
dimensionamento della produzione rinnovabile nelle mani del profitto e del
mercato. Invece di pianificare un mix energetico equilibrato di solare,
eolico, idroelettrico e tecnologie di stoccaggio, la localizzazione di questi
progetti è lasciata alla volontà delle grandi aziende. Ciò significa che in
alcune regioni ci si concentra sull’energia solare o eolica, il che
indebolisce la capacità di rispondere alle fluttuazioni della fornitura di
elettricità.
* Un sistema più decentrato, basato sulle microgrid, potrebbe rendere il
sistema elettrico più resistente a questo tipo di eventi. È prioritario
avvicinare la produzione ai punti di consumo e impegnarsi per un autoconsumo
rinnovabile che non dipenda dalla connessione alla rete. Ciò non implica la
rinuncia alla trasmissione dell’energia, in quanto potrebbe essere
indispensabile un back-up esterno per queste reti.
Immagini di copertina da WikiCommon
Pubblicato su ecologistasenaccion.org, traduzione in italiano a cura di Aniello
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