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OCHA: dalla prima metà di quest’anno, i coloni israeliani hanno lanciato circa 740 attacchi
Cisgiordania. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA) ha dichiarato che, nella prima metà di quest’anno, i coloni israeliani hanno lanciato circa 740 attacchi. Ha aggiunto che l’aumento della violenza dei coloni in Cisgiordania sta aggravando lo sfollamento dei palestinesi e ostacola il loro accesso agli aiuti umanitari. Gli attacchi hanno causato 340 feriti tra i palestinesi e danni materiali ingenti.
Colonialismo israeliano in Cisgiordania: devastazione e sfollamenti
Cisgiordania-InfoPal. Il colonialismo israeliano in Cisgiordania procede senza sosta in città e villaggio, distruggendo abitazioni e strutture, spianando terreni, e sfollando e arrestando la popolazione palestinese nativa. I coloni israeliani hanno attaccato il villaggio di Shallal Al-Auja, nel nord di Gerico/Ariha, aggredendone i residenti palestinesi. Le forze di occupazione israeliane hanno aperto pesantemente il fuoco nel campo profughi di Jenin. Le ruspe dell’esercito israeliano hanno abbattuto un edificio residenziale nell’ambito della campagna di demolizioni in corso nel campo profughi. Le forze di occupazione israeliane continuano la sistematica demolizione di edifici residenziali e case nel campo profughi di Jenin, che ha causato finora lo sfollamento di oltre 25.000 palestinesi. I coloni israeliani hanno sradicato 150 ulivi nei pressi del villaggio di Susya, a Masafer Yatta, nel sud di Hebron/al-Khalil. Gli attacchi sistematici dei coloni contro i palestinesi e le loro proprietà in Cisgiordania sono aumentati del 30% nel 2025 rispetto all’anno scorso. La Commissione per la Resistenza al Muro e agli Insediamenti ha affermato che gli attacchi dei coloni sono saliti a 5.000 dall’inizio della guerra. Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato un gran numero di palestinesi, tra cui donne, di Khirbet al-Rakeez a Masafer Yatta, dopo gli attacchi perpetrati questa mattina dalle forze di occupazione israeliane e dai coloni israeliani. Le forze di occupazione israeliane hanno demolito edifici residenziali, case e strutture agricole a Khirbet Al-Tawil, a est della città di Aqraba, a sud di Nablus. Le ruspe dell’occupazione israeliana continuano a distruggere le abitazioni palestinesi nel campo profughi di Tulkarm, a nord della Cisgiordania occupata. Le forze di occupazione israeliane hanno dato fuoco a un’abitazione nel campo profughi di Nour Shams a Tulkarem. Le riprese risaltano la violenza inflitta dalle forze di occupazione israeliane alle proprietà palestinesi, tra cui la distruzione di un pozzo d’acqua, nella città di Silwad, a nord-est di Ramallah. (Fonti: Quds News, PIC, Telegram).
Le IOF minacciano la demolizione di tre strutture e i coloni incitano contro 20 case in Cisgiordania
Cisgiordania – PIC. Lunedì, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno emesso ordini di demolizione e di sospensione dei lavori contro un’abitazione e due strutture agricole di proprietà di cittadini palestinesi a Qalqilya, mentre coloni estremisti hanno incitato l’esercito israeliano a demolire oltre 20 abitazioni a Nablus. Secondo fonti locali, le IOF hanno fatto irruzione nella città di Kafr Qaddum, nella parte orientale di Qalqilya, e hanno consegnato a un cittadino un’ordinanza militare che impone la demolizione della sua abitazione. Le IOF hanno inoltre emesso ordini di demolizione e di sospensione dei lavori contro strutture agricole di loro proprietà nella stessa città per due cittadini. In un altro episodio, un gruppo di coloni ha incitato l’esercito israeliano, sui social media, a demolire oltre 20 abitazioni palestinesi, nonché strutture e infrastrutture, ad al-Lubban ash-Sharqiya, un villaggio situato vicino alla strada principale che collega Nablus a Ramallah. Quei coloni hanno minacciato di organizzare raduni giornalieri alle 7:30 all’ingresso principale del villaggio finché l’esercito israeliano non deciderà di demolire le case. I coloni, che hanno chiuso l’ingresso del villaggio sette volte negli ultimi giorni, hanno anche incitato l’esercito israeliano contro i residenti locali e le scuole che si trovano sulla strada principale.
7 palestinesi feriti nel violento attacco dei coloni a Deir Dibwan, Ramallah
Ramallah. Almeno sette palestinesi sono rimasti feriti, mercoledì sera, a seguito di una violenta aggressione da parte di un gruppo di coloni ebrei al villaggio di Deir Dibwan, a est di Ramallah, nella Cisgiordania centrale. Secondo la Mezzaluna Rossa Palestinese, due dei feriti sono stati trasferiti in ospedale per ulteriori cure, mentre altri cinque hanno ricevuto assistenza medica presso il centro sanitario locale del villaggio. Fonti locali hanno riferito che coloni armati hanno assaltato il villaggio, attaccando i residenti e incendiando diverse abitazioni, veicoli, un allevamento di pecore, una stalla per cavalli e diverse strutture agricole. L’attacco ha lasciato molti abitanti del villaggio, inclusi bambini e donne, in uno stato di panico e paura, mentre ferite fisiche e danni materiali si sono aggiunti al trauma. Non si tratta di un episodio isolato: Deir Dibwan ha subito ripetute violenze da parte dei coloni negli ultimi giorni. Precedenti attacchi hanno preso di mira abitazioni e terreni agricoli, distruggendo raccolti, infrastrutture agricole e causando perdite materiali, con diversi feriti segnalati anche durante tali aggressioni. (Fonti: PIC, Quds News).
ONU: la violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania è “ai massimi livelli”. Due statunitensi rapiti e torturati
Cisgiordania – Press TV. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) afferma che la violenza dei coloni israeliani contro i palestinesi è aumentata drasticamente nel 2025, con oltre 220 feriti registrati, una media di 44 al mese, segnando il più alto tasso di aggressioni mensili osservato negli ultimi 20 anni. Secondo l’ultimo rapporto settimanale dell’OCHA sulla situazione umanitaria in Cisgiordania, l’intera comunità beduina palestinese di Maghayer ad Deir, composta da circa 120 persone, è stata sfollata con la forza dopo che i coloni israeliani hanno stabilito un quarto avamposto non autorizzato vicino al loro villaggio. Nel frattempo, le restrizioni israeliane alla circolazione nel governatorato di Salfit hanno gravemente limitato l’accesso ai servizi essenziali, tra cui assistenza sanitaria, istruzione e mezzi di sussistenza, per quasi 90 mila palestinesi. Dall’inizio del 2025, le demolizioni punitive da parte delle forze israeliane hanno causato lo sfollamento di 80 persone. Solo a maggio, le demolizioni israeliane hanno distrutto 50 case nel campo profughi di Nur Shams, mentre i residenti del campo di Tulkarm hanno ricevuto solo tre ore di preavviso per evacuare 20 edifici. > Palestinian-American Ghassan Jaber and his brother Imad were kidnapped by > Israeli settlers in the village of Burqa and brutally tortured before being > released and rushed to the hospital. > > In this photo, Ghassan lies on a stretcher, holding his American passport in > his hand. pic.twitter.com/Wgb4DRdYDL > > — Ihab Hassan (@IhabHassane) June 1, 2025 Secondo l’UNRWA, oltre 33 mila palestinesi rimangono sfollati, impossibilitati a tornare alle proprie case nei campi profughi di Jenin, Nur Shams e Tulkarm. I coloni rapiscono due fratelli palestinesi-statunitensi in Cisgiordania. Nel frattempo, i coloni israeliani hanno rapito e torturato due fratelli palestinesi-statunitensi nel villaggio di Burqa, vicino a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA. Identificati come Ghassan e Imad Jaber, i fratelli sono stati aggrediti mentre erano in visita a dei parenti in un villaggio vicino a Ramallah. Dopo essere stati tenuti prigionieri, i fratelli sono stati infine rilasciati e trasferiti in un ospedale vicino per cure mediche, ha confermato il sindaco locale Sayel Canaan ai media arabi. Il regime ha intensificato la violenza in Cisgiordania dal 7 ottobre 2023, quando ha iniziato il suo genocidio a Gaza. Da allora, le forze armate e i coloni israeliani hanno ucciso circa mille palestinesi nei territori occupati. Migliaia di palestinesi hanno abbandonato le loro case a Jenin e nella vicina città di Tulkarm, nel nord-ovest, negli ultimi mesi. I palestinesi temono uno sgombero simile a quello di Gaza, mentre Israele schiaccia Jenin e altri campi profughi nella regione occupata. Lo scorso luglio, la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha dichiarato illegale la lunga occupazione israeliana dei territori palestinesi, esigendo l’evacuazione di tutte le colonie in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Traduzione per InfoPal di F.L.
I coloni hanno dato fuoco ad alberi e raccolti di proprietà palestinese a est di al-Khalil
Al-Khalil/Hebron – WAFA. Lunedì sera, coloni armati hanno incendiato alberi da frutto e colture agricole nella comunità palestinese di Khallet al-Furn, nel villaggio di Birin, a est di al-Khalil/Hebron, secondo quanto riportato da un funzionario locale. Farid Burqan, capo del Consiglio del villaggio di Birin, ha dichiarato a WAFA che coloni armati dell’avamposto coloniale di Adoraim hanno incendiato vigneti, mandorli, ulivi e agrumi nella zona. Ha aggiunto che le fiamme si sono estese a oltre 7 ettari di terreno coltivato a orzo, trifoglio e altre colture. I terreni sono di proprietà di diverse famiglie locali. Burqan ha osservato che i coloni, che si alternano con le forze di occupazione israeliane nell’attacco al villaggio, mirano a sfollare i residenti e ad espandere l’avamposto di Adoraim e la colonia di Bnei Hefer, entrambi costruiti illegalmente su terreni di proprietà di palestinesi locali vicino al villaggio. Ha invitato le istituzioni locali e internazionali ad agire con urgenza per proteggere i residenti e intervenire per fermare gli attacchi dei coloni. Secondo un rapporto della Commissione per la Resistenza alle colonie e al muro dell’Apartheid, le forze di occupazione israeliane e i coloni hanno effettuato un totale di 1.693 attacchi nel solo mese di aprile. Questi attacchi fanno parte di un modello di terrorismo in corso perpetrato dallo stato di occupazione contro il popolo palestinese, la sua terra e le sue proprietà. Il rapporto afferma che l’esercito israeliano è responsabile di 1.352 di questi incidenti, mentre i coloni ne hanno realizzati 341. La maggior parte delle violazioni si è verificata nei governatorati di al-Khalil/Hebron (292), Ramallah e al-Bireh (269) e Nablus (254).