Lo Yemen lancia attacchi con droni e missili contro siti israeliani “sensibili”
Sana’a – Presstv. Le Forze armate yemenite (YAF) hanno condotto tre operazioni
militari “riuscite” contro siti israeliani “sensibili” in ritorsione all’attacco
del regime contro lo Yemen e in sostegno ai palestinesi sottoposti da quasi due
anni a una guerra genocida.
In una dichiarazione di giovedì, il portavoce militare yemenita, generale di
brigata Yahya Saree, ha annunciato che il suo paese ha condotto un’operazione
militare “qualitativa” contro un “obiettivo militare sensibile” a Yaffa occupata
(Tel Aviv), usando un missile balistico ipersonico chiamato “Palestina 2”.
“L’operazione ha raggiunto con successo il suo obiettivo”, ha detto,
costringendo milioni di coloni a fuggire nei rifugi e portando alla chiusura
dello spazio aereo sui territori occupati.
Le Forze armate yemenite hanno anche condotto un’operazione contro diversi
obiettivi nella città di Umm Rashrash, conosciuta anche come Eilat, utilizzando
tre droni, secondo il comunicato.
Un altro drone ha colpito un “obiettivo sensibile” a Beer al-Sabe (Be’er Sheva).
Il portavoce ha promesso che Umm Rashrash continuerà a essere un obiettivo
principale delle operazioni di ritorsione yemenite.
“Gli eventi e gli sviluppi hanno dimostrato che questo nemico criminale
rappresenta una minaccia per la regione, che colpisce sia i paesi che i popoli,
e il suo pericolo non è limitato alla geografia della Palestina occupata. Questo
richiede che tutti si assumano la responsabilità”.
La dichiarazione ha ribadito che le operazioni pro-Palestina dello Yemen
continueranno fino a quando l’aggressione israeliana contro Gaza non finirà e
l’assedio non sarà revocato.
L’operazione yemenita è avvenuta dopo che, martedì, Israele aveva lanciato 12
attacchi aerei contro la città portuale yemenita di Hudaydah. Alla fine di
agosto, un attacco israeliano aveva anche ucciso Ahmed al-Rahawi, che serviva
come primo ministro nell’amministrazione guidata dagli Houthi a Sanaa.
L’attacco di giovedì è avvenuto solo quattro giorni dopo i raid israeliani sulla
capitale e sulla provincia settentrionale di al-Jawf, che avevano ucciso più di
40 persone.
Dall’inizio del genocidio, nell’ottobre 2023, le forze yemenite hanno condotto
decine di operazioni a sostegno dei gazawi colpiti dalla guerra, colpendo
obiettivi in tutti i territori palestinesi occupati, oltre a prendere di mira
navi israeliane o imbarcazioni dirette verso i porti dei territori.
Il regime ha lanciato la guerra dopo che i combattenti della resistenza di Gaza
hanno condotto a sorpresa l’Operazione Al-Aqsa Flood contro l’entità sionista,
in risposta alla decennale campagna di massacri e devastazioni del regime contro
i palestinesi.
La sanguinosa offensiva del regime contro Gaza ha finora ucciso almeno 65.141
palestinesi, per lo più donne e bambini.