Cosa rende letale il missile ipersonico Fattah dell’Iran, utilizzato nell’Operazione True Promise IIITeheran – Press TV. Mercoledì mattina, nell’undicesima fase dell’Operazione True
Promise III, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) ha
annunciato che il missile supersonico avanzato Fattah è stato utilizzato contro
l’entità sionista con incredibile successo.
Il missile di prima generazione, ha affermato, ha penetrato con successo le
tanto pubblicizzate difese aeree israeliane e ha trasmesso un messaggio forte al
regime e ai suoi alleati occidentali guerrafondai.
L’IRGC ha descritto l’ultima fase dell’operazione su più fronti come un “punto
di svolta”, affermando che il dispiegamento dei missili Fattah di prima
generazione ha segnato “l’inizio della fine” per i “mitici” sistemi di difesa
missilistica di Israele.
“I potenti e altamente manovrabili missili Fattah hanno ripetutamente scosso i
rifugi dei codardi sionisti questa notte, inviando un chiaro messaggio della
forza dell’Iran all’alleato guerrafondaio di Tel Aviv, che continua a vivere in
illusioni e falsi presupposti”, ha osservato.
La dichiarazione ha aggiunto che il bombardamento missilistico ha dimostrato che
l’Iran detiene ora il dominio completo sui cieli dei territori occupati e che i
coloni israeliani rimangono completamente indifesi contro gli attacchi di
precisione della Repubblica Islamica.
Cos’è Fattah e quando è stato presentato?
Fattah, il primo missile balistico ipersonico di fabbricazione nazionale, è
stato presentato per la prima volta nel giugno 2023, aprendo la strada
all’ingresso dell’Iran in un piccolo ma potente club di quattro paesi che hanno
compiuto un’impresa così straordinaria.
Alla cerimonia di presentazione a Teheran hanno partecipato l’allora presidente
iraniano Ebrahim Raeisi e diversi alti ufficiali militari, tra cui
l’ex-comandante in capo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), il
maggiore generale Hossein Salami, e l’ex-comandante aerospaziale delle Guardie
della Rivoluzione Islamica (IRGC), il generale di brigata Amir Ali Hajizadeh,
entrambi caduti martiri il 13 giugno durante l’aggressione israeliana.
Fattah (letteralmente “l’apritore”) è stato battezzato così dalla Guida della
Rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Seyed Ali Khamenei in persona. Si tratta di un
razzo a due stadi a propellente solido con guida di precisione, con una gittata
di 1.400 km e una velocità massima di Mach 13-15.
Questa velocità, insieme agli ugelli mobili che consentono al missile di
manovrare in tutte le direzioni, sia dentro che fuori dall’atmosfera terrestre,
lo rende immune all’intercettazione da parte di tutti i sistemi antimissile
esistenti.
Descrivendo la produzione del missile di nuova generazione come un “passo da
gigante” nell’industria missilistica iraniana, il Generale di Brigata Hajizadeh,
durante la cerimonia di inaugurazione di due anni fa, ha affermato che il
missile ha superato tutti i test senza problemi.
Si è affrettato ad aggiungere che Fattah “non può essere distrutto” da alcun
sistema di difesa missilistica e che la sua gittata è stata determinata in 1.400
chilometri.
Prima dell’Iran, solo tre paesi avevano padroneggiato la tecnologia per produrre
missili ipersonici operativi: Russia, Cina e India. I loro modelli differiscono
per piattaforme di lancio, gittata, carico utile e tecnologia ipersonica stessa.
Pochissimi altri paesi, inclusi gli Stati Uniti, hanno programmi di sviluppo
ipersonici a lungo termine; tuttavia, a oggi, non hanno avuto successo né sono
stati implementati operativamente.
Ad esempio, il bilancio 2024 dell’Aeronautica militare statunitense includeva
solo stanziamenti per lo sviluppo tecnologico, ma non per l’acquisto o la messa
in servizio di missili ipersonici.
Tenendo conto del modello e delle specifiche presentati, il missile iraniano
Fattah differisce da tutti i missili ipersonici operativi o in fase di sviluppo
esistenti.
L’allora presidente Ebrahim Raeisi, intervenendo durante la cerimonia di
inaugurazione, ha elogiato i notevoli progressi del paese in ambito militare e
ha affermato che l’industria missilistica è diventata “autoctona” e non può
essere influenzata da minacce di guerra.
Ha inoltre osservato che il progresso militare è “fonte di sicurezza e pace” per
la regione.
Come ha reagito il mondo a Fattah?
Negli ultimi anni, i successi tecnologici iraniani sono stati accolti con
disapprovazione o scherno dai media occidentali. Tuttavia, le reazioni sono
state molto più misurate ed equilibrate quando il missile Fattah è stato
presentato nel giugno 2023.
I droni iraniani, un tempo descritti come “giocattoli inutili” dai media
occidentali e dai cosiddetti esperti militari, oggi sono diventati fonte di
costernazione per l’Occidente, con gli Stati Uniti che hanno imposto una serie
di sanzioni all’Iran.
Anche i radar e i sistemi antiaerei iraniani di produzione nazionale sono stati
oggetto di scherno fino a giugno 2019, quando il più sofisticato drone di
sorveglianza statunitense RQ-4A Global Hawk è stato abbattuto dal terzo sistema
Khordad. La risposta degli Stati Uniti è stata anche l’imposizione di ulteriori
sanzioni.
In risposta alla presentazione di Fattah, il Dipartimento del Tesoro
statunitense ha sanzionato una rete di sette individui e sei entità in Iran,
Cina e Hong Kong, citando i legami con il programma missilistico balistico
iraniano.
L’allora ministro degli Affari militari del regime israeliano, Yoav Gallant, ha
cercato di minimizzare l’importanza di Fattah, sostenendo che “Israele avrebbe
sempre avuto una soluzione per contrastarlo”.
Radio Free Europe, un’emittente di propaganda occidentale, ha citato un
“esperto” che affermava che Fattah “non sembra essere sofisticato quanto i
missili ipersonici sviluppati da Stati Uniti e Cina”.
Il rapporto citava un altro “esperto” che affermava che ci sono “dubbi sulla sua
reale capacità di colpire con precisione il bersaglio all’altissima velocità
dichiarata”.
Gli strateghi militari con cui ha parlato il sito web di Press TV hanno
affermato che questi cosiddetti “commenti degli esperti” sul primo missile
ipersonico iraniano “dimostrano che alcuni occidentali continuano a negare” la
potenza militare dell’Iran, che è “cresciuta enormemente nonostante le
sanzioni”.
A che punto è l’industria missilistica e dei droni iraniana?
Nonostante sanzioni draconiane e illegali per decenni, l’esercito iraniano ha
compiuto progressi notevoli, producendo internamente droni, missili e aerei da
combattimento di livello mondiale in grado di colpire obiettivi distanti con
precisione chirurgica.
È importante sottolineare che la Repubblica Islamica dell’Iran non ha mai
avviato un attacco contro alcun paese. Il suo formidabile arsenale è
rigorosamente mantenuto a scopo difensivo.
Per le operazioni di ritorsione, l’Iran possiede una gamma diversificata e
sofisticata di tecnologie militari progettate per attacchi precisi a lungo
raggio, la cui efficacia è stata dimostrata ovunque siano schierate. L’Iran
possiede uno dei più grandi arsenali missilistici al mondo e il più grande della
regione, composto da missili balistici, quasi-balistici, da crociera e
ipersonici sviluppati sotto sanzioni ed embarghi.
A differenza della maggior parte dei paesi che fanno largo uso della potenza
aerea, negli ultimi decenni l’Iran ha concentrato le sue capacità militari a
lungo raggio sulla tecnologia dei missili balistici.
Sebbene la tecnologia ipersonica sia estremamente sofisticata, in quanto prevede
motori a razzo avanzati, materiali resistenti alle alte temperature e una guida
complessa, è evidente dalle dichiarazioni e dalle reazioni che non vi è
scetticismo sulle capacità del Fattah.
L’Iran ha presentato anche il modello migliorato, il Fattah-2. Mentre il primo
stadio rimane lo stesso della versione iniziale, il secondo stadio presenta un
design della testata diverso.
Il booster a combustibile solido del Fattah-2 è dotato di una testata planante,
creando una nuova classificazione in questo campo: Hypersonic Cruise Glide
Vehicle (HCGV).
Il Fattah-2 ha una gittata di 1.400 km, una lunghezza di circa 12 metri e un
peso fino a 4.100 chilogrammi, con un secondo stadio del peso di 500 kg, di cui
200 kg di carica esplosiva.
L’Iran vanta una notevole esperienza con i missili balistici ad alta precisione,
collaudata nella pratica contro basi terroristiche in Iraq e Siria, nonché
contro obiettivi mobili nel Golfo Persico.
Traduzione per InfoPal di F.L.