Attacco di droni contro la nave The Conscience della Freedom Flotilla
Nel cuore della notte tra giovedì 1° maggio e venerdì 2 maggio 2025, la nave
della Freedom Flotilla Coalition per Gaza è stata colpita da un attacco di
droni. La prua è stata colpita due volte. Le esplosioni hanno provocato un
incendio e hanno aperto una breccia nello scafo. Colpito in particolare il
generatore di corrente che alimenta l’imbarcazione. La nave, attraccata in acque
internazionali al largo di Malta, rischia di affondare e a bordo ci sono 30
attiviste e attivisti per i diritti umani. Al segnale di soccorso SOS da loro
inviato a diversi Paesi, soltanto Cipro del sud ha risposto inviando una nave in
loro soccorso. Nessun altro Paese ha risposto alla richiesta di aiuto. La
Freedom Flotilla era pronta a salpare per Gaza, carica di aiuti umanitari e
attrezzature mediche.
“Condanniamo fermamente questa azione criminale, terroristica, tendente a
impedire l’arrivo di aiuti alla popolazione di Gaza”, afferma il coordinatore di
Freedom Flotilla in Italia Zaher Darwish ai microfoni di Radio Onda d’Urto.
“Purtroppo ci sono molti Paesi che concorrono in vario modo ad agevolare le
azioni terroristiche israeliane, a partire dal governo italiano che conferma
ancora rapporti di collaborazione con Israele”, aggiunge Zaher Darwish.
Rispetto a questo attacco, il portavoce della Freedom Flotilla Coalition in
Italia spiega: “Sembrerebbe che ci sia un’alleanza del crimine trasversale, che
attraversa tutto l’Occidente e non soltanto: il regime turco di Erdogan ha
impedito all’imbarcazione di partire con gli aiuti per Gaza (eravamo pronti già
da mesi). Gli attivisti sono stati bloccati per mesi al porto di Istanbul e 9
attivisti sono stati arrestati per una decina di giorni. C’è un’alleanza
criminale che ha il centro in Israele e che attraversa gli Stati Uniti,
l’Occidente, ma anche la Turchia, finalizzata a impedire persino una solidarietà
umana alla popolazione di Gaza“.
Questo attacco poteva uccidere le persone a bordo. È andata bene perché i due
colpi hanno colpito la chiglia di punta. Se avessero colpito la parte centrale
avrebbero fatto una strage”, aggiunge sempre ai nostri microfoni Michele Borgia,
attivista del Media group di Freedom Flotilla, in contatto in queste ore con la
Coalizione internazionale della campagna.
Tutto questo accade mentre la Croce rossa internazionale fa sapere che
“l’intervento umanitario a Gaza è sull’orlo del collasso totale” e l’esercito
israeliano prosegue il genocidio: nelle ultime ore i bombardamenti su tutta la
Striscia hanno ucciso oltre 30 palestinesi. Uno di questi raid ha preso di mira
il campo profughi di al Bureij, uccidendo almeno sette persone in un solo
attacco.
Alle 14 arriva un aggiornamento: Malta sostiene che “l’incendio a bordo della
nave dell’Ong Freedom Flotilla Coalition è stato domato e non sono segnalate
vittime”. La Freedom Flotilla Coalition, ha ribadito che la nave The
Conscience è stata attaccata da droni non identificati alle 00:23. La stessa
Freedom Flotilla Coalition ha poi ribadito di aver pianificato di salpare per
Gaza e “sfidare l’assedio imposto da Israele” e ora chiede che “gli ambasciatori
israeliani siano convocati per rispondere delle violazioni del diritto
internazionale, tra cui il blocco in corso e il bombardamento della nostra nave
civile”, colpita in acque internazionali.
Redazione Italia