“Casa Comune”: a Napoli il primo co-housing per ragazzi con disabilità cognitiveUn posto tutto per loro, dove potranno vivere, sperimentare la loro autonomia e
costruire relazioni, sotto gli occhi attenti di educatori qualificati. Da oggi,
per la prima volta a Napoli, anche i ragazzi con disabilità cognitiva potranno
sperimentare la vita in co-housing. Si chiama “Casa Comune”, ed è il primo
spazio abitativo cittadino interamente dedicato a giovani con sindrome dello
spettro autistico, sindrome di Down e altre difficoltà cognitive. Un luogo dove
essere protagonisti, imparare, lavorare e accogliere.
La presentazione ufficiale del progetto si è tenuta martedì 27 nella Sala Giunta
di Palazzo San Giacomo, alla presenza, tra gli altri, degli assessori comunali
Luca Fella Trapanese e Antonio De Iesu, e dei rappresentanti dei soggetti
partner: FoQus – Fondazione Quartieri Spagnoli, il Comune di Napoli, Guber
Banca, Enel Cuore e Fondazione Etica, con il supporto del Consorzio Co.Re e
dell’Associazione AQS.
Il progetto si sviluppa su due sedi: una all’interno della Fondazione FoQus, in
via Portacarrese a Montecalvario, e una in via del Formale, in un appartamento
di 200 metri quadrati sequestrato alla camorra, ristrutturato grazie a un
innovativo programma di finanziamento promosso da Guber Banca.
“Casa Comune” nasce dall’esperienza di FoQus, che da anni lavora per la
rigenerazione sociale ed educativa dei Quartieri Spagnoli, e dal percorso già
avviato con il Centro “Argo”, nato nel 2016 per valorizzare le capacità dei
ragazzi con disabilità cognitive attraverso attività formative e professionali.
Come ha spiegato Renato Quaglia, direttore di FoQus, il co-housing rappresenta
una naturale evoluzione di questo lavoro: un luogo dove i ragazzi possono
sperimentare concretamente l’autonomia, svolgere attività produttive, ospitare e
accogliere, sviluppando nuove competenze e relazioni.
Ma cos’è esattamente il co-housing? È un modello abitativo che prevede la
convivenza in spazi condivisi da parte di persone o famiglie autonome, con la
possibilità di vivere insieme, supportarsi reciprocamente e gestire insieme
attività e risorse comuni. Un modello che promuove solidarietà, inclusione e
sostenibilità, molto diffuso in Danimarca, Paesi Bassi e Germania, dove esistono
numerose esperienze di comunità solidali, soprattutto per anziani e giovani
famiglie.
In Italia, invece, il co-housing è ancora poco diffuso, e le esperienze dedicate
a persone con disabilità cognitiva, come Casa Comune, sono rarissime e di grande
valore sociale. Questo rende il progetto napoletano un vero fiore all’occhiello:
un modello che non solo offre ai ragazzi una casa, ma crea per loro opportunità
di lavoro e inclusione in un contesto urbano, trasformando un bene confiscato
alla camorra in un presidio di legalità e speranza.
L’arredamento delle due sedi è stato realizzato grazie alla disponibilità di
arredatori volontari, coordinati da Enel Cuore. A rappresentare
l’organizzazione, Viviana Scannicchio, Project Officer di Enel Cuore, ha
sottolineato l’importanza di sostenere progetti come Casa Comune, capaci di
generare impatto positivo e nuove opportunità per i ragazzi e per la comunità.
Francesca Bazoli, Presidente di Guber Banca, ha aggiunto: “Casa Comune è il
frutto di una rete, di un’alleanza di cuori e competenze che si è costruita
giorno dopo giorno. Non è solo una voce del nostro bilancio di sostenibilità, ma
una testimonianza viva di rigenerazione sociale e civile. Un luogo che dà senso
al nostro essere banca”. Un progetto che va oltre l’assistenza: “Casa Comune non
è un centro diurno o una casa-famiglia, ma un’opportunità concreta di autonomia
per i ragazzi, ha ribadito l’assessore al Welfare Luca Fella Trapanese. È un
luogo dove vivere, dormire, condividere e imparare, perché il futuro è anche
dare valore al territorio e alle sue storie”.
Alla fine del suo intervento, Luca Trapanese ha concluso sottolineando
l’importanza della continuità tra i progetti già avviati e le nuove opportunità
offerte da Casa Comune:
“L’anno scorso abbiamo inaugurato questa struttura al Capability, quest’anno la
struttura ospiterà queste persone. I ragazzi lavoreranno qui con questa bella
proposta di continuità, dove si farà la cioccolata, ma sarà anche un B&B. Quindi
questo sarà il primo lavoro per loro.”
Dopo la conferenza, tutti i partner, gli operatori della comunicazione e i
presenti sono stati invitati a visitare la Casa Comune di via del Formale. Ad
accoglierli, gli educatori e i ragazzi stessi, che con entusiasmo e calore hanno
aperto le porte della loro nuova casa.
Un’accoglienza sincera, fatta di sorrisi, racconti e un ricco buffet preparato
dai ragazzi. Gli ospiti hanno potuto ammirare le camere, le sale comuni e i
terrazzi con splendide vedute sui Quartieri Spagnoli e sulla città.
Nei loro sguardi si leggeva la soddisfazione, l’orgoglio e la gioia di chi sa di
essere parte di qualcosa di grande. Una prova generale di quel che sarà: un
luogo vivo, dove il diritto alla felicità prende forma concreta, ogni giorno.
E così, un bene confiscato alla criminalità, sottratto al degrado e
all’ingiustizia, trova finalmente una vita nuova e degna: non più simbolo di
violenza e potere, ma casa, lavoro e accoglienza per chi, spesso, è lasciato ai
margini.
A questi ragazzi e a chi li sostiene, non possiamo che augurare di non fermarsi
mai.
Le parole in video di Luca Fella Trapanese sono state raccolte da Lucia
Montanaro.
Lucia Montanaro