“Casa Comune”: a Napoli il primo co-housing per ragazzi con disabilità cognitive

Pressenza - Wednesday, May 28, 2025

Un posto tutto per loro, dove potranno vivere, sperimentare la loro autonomia e costruire relazioni, sotto gli occhi attenti di educatori qualificati. Da oggi, per la prima volta a Napoli, anche i ragazzi con disabilità cognitiva potranno sperimentare la vita in co-housing. Si chiama “Casa Comune”, ed è il primo spazio abitativo cittadino interamente dedicato a giovani con sindrome dello spettro autistico, sindrome di Down e altre difficoltà cognitive. Un luogo dove essere protagonisti, imparare, lavorare e accogliere.

La presentazione ufficiale del progetto si è tenuta martedì 27 nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, alla presenza, tra gli altri, degli assessori comunali Luca Fella Trapanese e Antonio De Iesu, e dei rappresentanti dei soggetti partner: FoQus – Fondazione Quartieri Spagnoli, il Comune di Napoli, Guber Banca, Enel Cuore e Fondazione Etica, con il supporto del Consorzio Co.Re e dell’Associazione AQS.

Il progetto si sviluppa su due sedi: una all’interno della Fondazione FoQus, in via Portacarrese a Montecalvario, e una in via del Formale, in un appartamento di 200 metri quadrati sequestrato alla camorra, ristrutturato grazie a un innovativo programma di finanziamento promosso da Guber Banca.

“Casa Comune” nasce dall’esperienza di FoQus, che da anni lavora per la rigenerazione sociale ed educativa dei Quartieri Spagnoli, e dal percorso già avviato con il Centro “Argo”, nato nel 2016 per valorizzare le capacità dei ragazzi con disabilità cognitive attraverso attività formative e professionali. Come ha spiegato Renato Quaglia, direttore di FoQus, il co-housing rappresenta una naturale evoluzione di questo lavoro: un luogo dove i ragazzi possono sperimentare concretamente l’autonomia, svolgere attività produttive, ospitare e accogliere, sviluppando nuove competenze e relazioni.

Ma cos’è esattamente il co-housing? È un modello abitativo che prevede la convivenza in spazi condivisi da parte di persone o famiglie autonome, con la possibilità di vivere insieme, supportarsi reciprocamente e gestire insieme attività e risorse comuni. Un modello che promuove solidarietà, inclusione e sostenibilità, molto diffuso in Danimarca, Paesi Bassi e Germania, dove esistono numerose esperienze di comunità solidali, soprattutto per anziani e giovani famiglie.

In Italia, invece, il co-housing è ancora poco diffuso, e le esperienze dedicate a persone con disabilità cognitiva, come Casa Comune, sono rarissime e di grande valore sociale. Questo rende il progetto napoletano un vero fiore all’occhiello: un modello che non solo offre ai ragazzi una casa, ma crea per loro opportunità di lavoro e inclusione in un contesto urbano, trasformando un bene confiscato alla camorra in un presidio di legalità e speranza.

L’arredamento delle due sedi è stato realizzato grazie alla disponibilità di arredatori volontari, coordinati da Enel Cuore. A rappresentare l’organizzazione, Viviana Scannicchio, Project Officer di Enel Cuore, ha sottolineato l’importanza di sostenere progetti come Casa Comune, capaci di generare impatto positivo e nuove opportunità per i ragazzi e per la comunità.

Francesca Bazoli, Presidente di Guber Banca, ha aggiunto: “Casa Comune è il frutto di una rete, di un’alleanza di cuori e competenze che si è costruita giorno dopo giorno. Non è solo una voce del nostro bilancio di sostenibilità, ma una testimonianza viva di rigenerazione sociale e civile. Un luogo che dà senso al nostro essere banca”. Un progetto che va oltre l’assistenza: “Casa Comune non è un centro diurno o una casa-famiglia, ma un’opportunità concreta di autonomia per i ragazzi, ha ribadito l’assessore al Welfare Luca Fella Trapanese. È un luogo dove vivere, dormire, condividere e imparare, perché il futuro è anche dare valore al territorio e alle sue storie”.

Alla fine del suo intervento, Luca Trapanese ha concluso sottolineando l’importanza della continuità tra i progetti già avviati e le nuove opportunità offerte da Casa Comune:

“L’anno scorso abbiamo inaugurato questa struttura al Capability, quest’anno la struttura ospiterà queste persone. I ragazzi lavoreranno qui con questa bella proposta di continuità, dove si farà la cioccolata, ma sarà anche un B&B. Quindi questo sarà il primo lavoro per loro.”

Dopo la conferenza, tutti i partner, gli operatori della comunicazione e i presenti sono stati invitati a visitare la Casa Comune di via del Formale. Ad accoglierli, gli educatori e i ragazzi stessi, che con entusiasmo e calore hanno aperto le porte della loro nuova casa.

Un’accoglienza sincera, fatta di sorrisi, racconti e un ricco buffet preparato dai ragazzi. Gli ospiti hanno potuto ammirare le camere, le sale comuni e i terrazzi con splendide vedute sui Quartieri Spagnoli e sulla città.

Nei loro sguardi si leggeva la soddisfazione, l’orgoglio e la gioia di chi sa di essere parte di qualcosa di grande. Una prova generale di quel che sarà: un luogo vivo, dove il diritto alla felicità prende forma concreta, ogni giorno.

E così, un bene confiscato alla criminalità, sottratto al degrado e all’ingiustizia, trova finalmente una vita nuova e degna: non più simbolo di violenza e potere, ma casa, lavoro e accoglienza per chi, spesso, è lasciato ai margini.

A questi ragazzi e a chi li sostiene, non possiamo che augurare di non fermarsi mai.

 

 

Le parole in video di Luca Fella Trapanese sono state raccolte da Lucia Montanaro.

 

Lucia Montanaro