Ponteradio: le facce della guerra totale, contributi di Tusini e Mazzeo per l’Osservatorio
Ponteradio è un bellissimo progetto di informazione condivisa tra sette radio
indipendenti Radio Blackout, Radio Onda Rossa, Radio Neanderthal, Radio
Eustachio, Radio Spore, Radio Wombat, Radio Quar. Il tema della trasmissione del
18 aprile è stato «contro la guerra totale» e per l’Osservatorio contro la
militarizzazione delle scuole e delle università sono intervenuti Serena Tusini
e Antonio Mazzeo.
La prima parte della puntata è stata dedicata a un corposo approfondimento
sull’industria dell’automobile, legata al comparto bellico già dalla sua
nascita, si prevede che con lo scellerato piano di riarmo europeo torni alla
produzione militare. Lo dimostra la nota di stretta attualità sullo stabilimento
Berco, tra Ferrara e Treviso. Compagnia produttrice di cingolati per macchine
agricole, secondo quanto scrivono alcuni giornali potrebbe passare a produrre
cingolati per carri armati. Così come si sta già riorganizzando la produzione di
Faber di Castelfranco dalle bombole di ossigeno a proiettili per l’artiglieria
pesante, e l’Iveco Defence di Vittorio Veneto ha visto aumentare le commesse di
mezzi corazzati e lince. (n.d.r.)
L’argomento successivo è stato quello che lega i colossi di internet Meta Google
e Amazon, Microsoft con la guerra e la sorveglianza. Si è parlato di algoritmo
dello sterminio sperimentato su Gaza, e delle aziende che esibiscono le
implicazioni militari dei loro prodotti all’interno di simposi esclusivi come
il Defense Tech Summit di Tel Aviv. Si è detto dei test dei sistemi d’arma
autonomi nei conflitti in Nagorno Karabakh e in Siria, e dell’Ucraina diventata
un poligono sperimentale. Infatti, il ministro della Difesa ucraino Oleksij
Reznikov in carica all’inizio del conflitto aveva apertamente invitato tutte le
industrie militari alleate a testare le nuove armi. Un mese fa è stata resa nota
l’acquisizione da parte della NATO di un sistema di intelligenza artificiale,
il Maven Smart System che prevede un’ampia gamma di applicazioni di intelligenza
artificiale ad uso bellico e che permetterebbe di ridurre il personale per
l’analisi dei dati da migliaia di militari a poche decine.
La testimonianza di una attivista di Genova ha ricordato il ruolo della
logistica e di come la guerra passi anche dai nostri territori. Lo spostamento
di merci, di uomini e strumentazioni militari, gli snodi commerciali, i porti e
le ferrovie possono diventare luoghi di conflitto. Contro il genocidio in corso
in Palestina varie città nel mondo hanno bloccato l’attività portuale all’arrivo
di navi israeliane che portavano materiale bellico.
Nel giugno 2024 a Genova più di mille persone hanno bloccato tre accessi al
porto, per dieci giorni. Il nuovo decreto sicurezza intende decisamente impedire
questo tipo di manifestazioni che hanno lunga tradizione nei movimenti e nei
sindacati di base.
Esiste un pacchetto di finanziamenti UE per la mobilità militare e l’uso
duale di ferrovie, strade e infrastrutture della viabilità italiane. Un
programma che dura da ormai qualche anno e partecipato da Leonardo. Tocca le
ferrovie liguri del comune di La Spezia, la stazione Sampierdarena che ha
aggiunto sette nuovi binari per collegare il porto di Genova alla viabilità
ferroviaria, e un tratto stradale tra Genova e Milano per il trasporto di mezzi
militari pesanti. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università aveva scritto a riguardo.
Si è parlato del corteo nazionale del 12 aprile a Milano per la Palestina,
contro il pacchetto sicurezza e contro il riarmo. Il corteo è stato attaccato da
ogni dove, diviso dalle cariche della polizia e attaccato da una campagna
mediatica molto aggressiva di costruzione del nemico pubblico. Si è cercato di
confondere la natura politica del corteo con altre situazioni, narrando tutto
come disordine. Nelle stesse ore ci sono state cariche al Derby a Roma e un
intervento della polizia in un rave in Piemonte. Intanto, sempre a Milano, via
chat il gruppo articolo 52 di chiara connotazione di estrema destra, per cui «
sacro dovere del cittadino è difendere la patria » si organizza per ronde e
pestaggi di senzatetto e immigrati, considerati molesti con la loro sola
presenza.
Serena Tusini, docente e attivista dell’Osservatorio ha descritto la
normalizzazione della presenza dei militari nelle scuole. Potete ascoltare il
suo contributo integrale qui.
Tra le tante cose riportate da Serena Tusini potete leggere della festa della
polizia in Piazza del Popolo a Roma qui e qui, che è solo l’ultimo evento
organizzato per celebrare le forze di polizia e attirare nello spirito della
propaganda famiglie e bambini.
C’è stato l’invito al presidio davanti la Collins Aerospace a Luserna San
Giovanni, il 24 aprile. Lo stabilimento produce sistemi di frenaggio e di
atterraggio per aerei, droni e satelliti ed è conosciuto nel panorama
dell’economia piemontese per le molte offerte di lavoro e la collaborazione con
l’università di Torino.
Successivamente si è parlato dei distretti industriali di un tempo,
dell’onnipresente Leonardo e del suo ecosistema di aziende partner, della città
dell’aerospazio a Torino, dell’industria militare tedesca Rheinmetall, delle
commesse israeliane nella zona di Ravenna, delle commesse per l’aerospazio e le
blindature leggere a Modena, un approfondimento a cura di Atlante delle
guerre e Weapon Watch.
Antonio Mazzeo ha parlato delle relazioni tra know how specialistico e
applicazioni militari. Qui potete ascoltare il suo contributo integrale.
Viene portato a modello il sistema razzista, sovranista e criminale di Israele
nel quale tutto, dalla finanza alla formazione di ogni soggetto, è finalizzato
alla guerra. Ha informato sulla mega esercitazione aeronavale in corso proprio
in questi giorni nelle acque del Mar Tirreno e nei poligoni militari della
Sardegna. Si chiama Mare Aperto 2025. Si tratta di un’esercitazione
multinazionale guidata dalla Marina militare italiana. Vi partecipano grandi
aziende dei paesi membri della NATO produttrici di nuovi sistemi tecnologici
avanzati e quasi un centinaio tra studenti, ricercatori e docenti universitari
italiani a fianco degli ammiragli e dei generali nella pianificazione delle
esercitazioni e nel miglioramento del know how. Ultimo tassello della
trasmissione ha riguardato il mondo della finanza. La Exor, holding finanziaria
olandese controllata dalla famiglia italiana Agnelli, vuole dare nuova vita alla
Iveco Defense, forse farla acquistare da Leonardo per un miliardo e mezzo.
Fincantieri sta acquisendo sempre più siti, a Livorno ha conquistato il business
dei sottomarini e intende sperimentare in essi piccoli reattori atomici per la
forza motrice.
Clicca qui per il contenuto integrale dell’intervista a Serena Tusini e Antonio
Mazzeo.
Maria Pastore, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università