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La Slovenia interrompe il commercio di armi con Israele. È il primo in Europa
“La Slovenia è il primo paese europeo a vietare l’importazione, l’esportazione e il transito di armi da e verso Israele“. L’annuncio del governo di Lubiana è arrivato nella serata di giovedì, 31 luglio. L’esecutivo ha spiegato la decisione con la volontà di adottare misure concrete rispetto al genocidio in corso […] L'articolo La Slovenia interrompe il commercio di armi con Israele. È il primo in Europa su Contropiano.
Genova, nuova vittoria dei portuali: nessuno sbarco per la nave carica di armamenti
Mobilitazione per la Palestina e contro la logistica delle armi. A Genova questa mattina i portuali del collettivo Calp, insieme al sindacato Usb, hanno annunciato che tre container contenenti materiale bellico, destinati a La Spezia e trasportati dalla nave Cosco Pisces, non verranno sbarcati né a Genova né a La Spezia. La compagnia Evergreen ha deciso di farli rientrare direttamente verso l’Estremo Oriente, dove erano stati inizialmente caricati. La decisione segue le ampie proteste portate avanti dai lavoratori portuali in questi mesi presso gli scali liguri: “Questa decisione rappresenta un risultato concreto dell’azione sindacale e della pressione esercitata da USB, che aveva proclamato 24 ore di astensione dal lavoro per il 5 agosto al terminal PSA Genova Prà”, scrivono i Calp che ribadiscono con forza: “Non lavoreremo per la guerra“. Redazione Italia
GENOVA: NUOVA VITTORIA DEI PORTUALI, NESSUNO SBARCO PER LA NAVE CARICA DI ARMAMENTI. RITIRATO LO SCIOPERO, “NON LAVORIAMO PER LA GUERRA”
Mobilitazione per la Palestina e contro la logistica delle armi. A Genova questa mattina i portuali del collettivo Calp, insieme al sindacato Usb, hanno annunciato che tre container contenenti materiale bellico, destinati a La Spezia e trasportati dalla nave Cosco Pisces, non verranno sbarcati nè a Genova nè a La Spezia. La compagnia Evergreen ha deciso di farli rientrare direttamente verso l’Estremo Oriente, dove erano stati inizialmente caricati. La decisione segue le ampie proteste portate avanti dai lavoratori portuali in questi mesi presso gli scali liguri: “questa decisione rappresenta un risultato concreto dell’azione sindacale e della pressione esercitata da USB, che aveva proclamato 24 ore di astensione dal lavoro per il 5 agosto al terminal PSA Genova Prà”, scrivono i Calp che ribadiscono con forza: “non lavoreremo per la guerra“. Da Genova Josè Nivoi, portuale dei Calp e di Usb. Ascolta o scarica.
Israele sequestra la Freedom Flotilla, i portuali italiani bloccano l’accesso di navi destinate a Israele
Venerdi notte le forze armate israeliane hanno sequestrato in acque internazionali l’equipaggio e la nave Handala della Freedom Flotilla diretta con aiuti umanitari a Gaza. Gli attivisti a bordo sono stati fermati ed espulsi. Ma l’arroganza israeliana sta incontrando nel mondo – e anche in Italia – pane per i […] L'articolo Israele sequestra la Freedom Flotilla, i portuali italiani bloccano l’accesso di navi destinate a Israele su Contropiano.
Il ruolo dei porti italiani nel traffico d’armi, la protesta di Donne in nero Piombino
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma del Coordinamento Donne in nero, Piombino sul coinvolgimento dell’Italia e dei suoi porti al centro delle rotte per il trasporto di armi e strumenti bellici, equipaggiamenti impiegati nelle guerre di tutto il mondo. “Da due giorni la nave ro-ro SEVERINE in arrivo da Monfalcone, è in attesa di entrare nel porto di Piombino ma a causa dell’intenso traffico turistico, resta al momento fuori. Questa tipologia di navi effettua continui carichi e scarichi di strumentazione bellica: dai carri armati, alle jeep, dai rifornimenti di ricambi per mitragliatrici a proiettili. Sono navi portatrici di morte ed attraccano anche nel nostro porto perché in esso trovano banchine disponibili alla movimentazione di tali materiali. Questo vogliamo che sia chiaro. In numerosi e importanti porti italiani, europei e non, grazie all’impegno e al sostegno di alcune sigle sindacali, i lavoratori si sono rifiutati di movimentare questa tipologia di carico. Si sono rifiutati a Livorno, Genova, Napoli, Barcellona, Sidney, e più recentemente a Marsiglia. Questo tipo di traffici, al limite della legalità (l’Italia ripudia la guerra e non può fornire armi a paesi in guerra) dimostra come il valore del denaro resti preponderante sulle scelte non solo dei governanti, ma anche di molte persone comuni. Di fronte al genocidio del popolo palestinese e alla guerra fra Ucraina e Russia che ha come teatro il cuore dell’Europa, non possiamo restare in silenzio. Il coinvolgimento militare del nostro territorio, ci rende parte attiva del conflitto in Medio Oriente come in Ucraina. Carichi d’armi verso paesi belligeranti sono già passati per il nostro porto. L’attracco nel porto di Piombino delle navi ro-ro Capucine e Severine pone il nostro Comune al centro delle responsabilità civili verso il massacro del popolo palestinese. Facciamo appello agli operatori portuali e a tutti le maestranze portuali affinchè navi di questo tipo non trovino braccia disposte a lavorare per loro, non solo per la tutela della pace, ma anche per la sicurezza di tutti e come incentivo alla pacificazione del commercio internazionale”. Coordinamento Donne in nero, Piombino.
Portuali di Genova: “Noi non lavoriamo per la guerra!”
Porti liguri chiusi alla filiera bellica e al genocidio: 25 luglio presidio al Comune di Genova, USB pronta allo sciopero per operazioni di carico e scarico. Dopo aver assistito al blocco da parte dei portuali del sindacato Enedep/Pame del Pireo allo scarico di acciaio destinato all’uso di guerra dalla nave Cosco Pisces diretta in Israele, abbiamo appreso che la stessa nave è diretta ai porti de La Spezia prima, dove è prevista arrivare il 25 luglio prossimo, e successivamente a Genova, per poi continuare il suo viaggio in altri porti del Mediterraneo. Sulla base di queste informazioni disponibili, che oramai si appoggiano su una rete di solidarietà tra portuali sempre più attiva in tutto il Mediterraneo, stiamo monitorando costantemente le possibili attività della nave. Al momento in cui scriviamo, non risultano attività di scarico previste dei container incriminati, né altre attività di carico di altro materiale bellico nei due porti liguri, ma seguiremo con la massima attenzione l’evoluzione delle operazioni. Nel caso la situazione dovesse cambiare e risultasse il coinvolgimento di portuali nelle operazioni di carico e scarico di questo materiale, USB Mare e Porti è pronto a dichiarare immediato sciopero rispetto a queste attività, chiamando alle mobilitazioni lavoratori e cittadini coerentemente con i principi del manifesto “Il lavoro ripudia la guerra”, preparato insieme a Ceing e sottoscritto in queste ore da molte associazioni, costituzionalisti, giuristi, avvocati ed esponenti di movimenti per la pace. La mattina del 25 luglio saremo comunque in presidio davanti alla sede del Comune di Genova: il nostro porto deve essere dichiarato off limits per le navi dirette o provenienti da Israele, affiancandoci in questa battaglia di pace e di civiltà contro il genocidio in Palestina, così come per qualsiasi altro luogo di guerra. Nel pomeriggio invece è convocata un’assemblea cittadina per denunciare il progetto di trasformare la diga foranea in un’enorme infrastruttura di guerra grazie ai soldi stanziati per il riarmo e sottratti ai servizi essenziali. Oramai il ruolo dei porti nel nuovo contesto internazionale di folle riarmo e di guerra assume un rilievo sempre maggiore: per questo USB, affiliato al WFTU/FSM, ha lanciato per il 25 settembre prossimo a Genova l’assemblea internazionale delle sigle sindacali dei portuali europei che vogliono schierarsi contro la guerra. L’obiettivo è di consolidare la rete di solidarietà e lanciare la prima giornata di iniziativa internazionale dei portuali europei contro la guerra. Noi non lavoriamo per la guerra! USB Porto di Genova Unione Sindacale di Base
Dalla guerra per le grandi opere alle grandi opere per la guerra
Se il Ponte sullo stretto diventa spesa NATO, l’aeroporto di Firenze serve l’Hub della Guerra ? Gli ultimi 20 anni sono stati profondamente segnati dalle Grandi Opere. Cantieri costosissimi della durata decennale i cui risultati sono spesso lontani dall’essere visti. … Leggi tutto L'articolo Dalla guerra per le grandi opere alle grandi opere per la guerra sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Atene: No dei portuali al Pireo alle armi del Israele
"Non scaricheremo nemmeno un centimetro di questo carico omicida. I lavoratori portuali del Pireo non saranno complici quindi non scaricheremo acciaio militare dall'Ever Golden. Il porto del Pireo non è un avamposto avanzato degli Stati Uniti, della Nato, dell'Unione Europea o dei profittatori della guerra. Ci rifiutiamo di essere strumenti degli Stati Uniti, della Nato, dell'Unione Europea, di Israele, che usano le infrastrutture del nostro Paese per rimodellare il mondo ridisegnando i confini con il sangue delle nazioni e del popolo palestinese. No al coinvolgimento della Grecia. Libertà per la Palestina." Questo è il comunicato dei portuali del Pireo (Atene) che lunedì 14 luglio hanno bloccato l'Ever Golden, una nave portacontainer carica di acciaio militare destinata a Israele. Con un compagno del Sì cobas di Napoli ricostruiamo l'azione nel quadro delle mobilitazioni di portuali di molti porti europei tra cui Marsiglia, Genova e Salerno.                                
Da un piccolo aeroporto decolla una grande lotta
Una forte mobilitazione oscurata Si è svolta a Brescia, presso il palazzo della Prefettura, nel pomeriggio del 17 luglio, la forte mobilitazione a sostegno di Luigi Borrelli, delegato sindacale USB (Unione Sindacale di Base), nonché RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) presso l’ Aeroporto Civile di Montichiari, nel quale […] L'articolo Da un piccolo aeroporto decolla una grande lotta su Contropiano.
L’Occidente soffia ancora sulla destabilizzazione dei Balcani
Dalla frantumazione della Jugoslavia, i Balcani non hanno mai smesso di rappresentare il simbolo di quel dividi et impera di Romana memoria che ha guidato gli imperialismi occidentali all’imposizione dei propri interessi in giro per il mondo.  Ancora oggi, la situazione nella penisola è incandescente, con continue tensioni dove la […] L'articolo L’Occidente soffia ancora sulla destabilizzazione dei Balcani  su Contropiano.