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Contestato Salvini e il convegno farsa della destra del partito unico degli affari!
 Sala, Salvini stesso modello! Dopo aver chiesto in piazza le dimissioni di Sala sotto a Palazzo Marino mentre in consiglio comunale andava in scena la levata di scudi del modello milano, oggi abbiamo contestato il convegno di Salvini dicendo chiaro e tondo che lui e Sala sono due facce dello […] L'articolo Contestato Salvini e il convegno farsa della destra del partito unico degli affari! su Contropiano.
Milano. No alla “Fase 2” della Giunta Sala, Si a Milano Città Pubblica!
L’inchiesta urbanistica che ha travolto Milano nell’ultima settimana sta facendo emergere un modello di città che le forze politiche, sociali, sindacali e di movimento più coerenti, non imbrigliate nelle maglie dei poteri locali, denunciano da tempo: Milano è diventata, a pieno titolo, un parco giochi per ricchi, al servizio di […] L'articolo Milano. No alla “Fase 2” della Giunta Sala, Si a Milano Città Pubblica! su Contropiano.
MILANO: DOPO L’INTERVENTO DI SALA IN CONSIGLIO COMUNALE, TUTTO RESTA COME PRIMA
Lunedì è stato il giorno del discorso del sindaco di Milano Giuseppe Sala in consiglio comunale e delle dimissioni dell’assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi. Entrambi sono indagati nell’inchiesta della Procura di Milano sull’urbanistica, per il secondo sono stati anche chiesti gli arresti, una richiesta motivata anche dal fatto che se fosse rimasto al suo posto Tancredi avrebbe potuto inquinare le prove. In consiglio comunale la maggioranza a sostegno di Sala è stata confermata, in particolare dal Partito Democratico. Il consigliere comunale dei Verdi Carlo Monguzzi, molto critico in questi mesi sulle speculazioni e sulla direzione presa dall’amministrazione comunale, non ha potuto intervenire, perché il suo tempo è stato “rubato” dai suoi colleghi nel gruppo consigliare che hanno esaurito tutto quello a disposizione anziché spartirlo equamente. Ascoltiamolo ai microfoni Ascolta o scarica Nel frattempo, fuori dall’aula del consiglio comunale, bloccato la manifestazione con decine di esponenti di Cambiare Rotta, Potere al Popolo, Cub, Rifondazione comunista che avrebbero voluto entrare in consiglio comunale. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, le considerazioni sul discorso di Sala e le dimissioni di Tancredi anche da un compagno del collettivo Off Topic Ascolta o scarica
Scandalo urbanistica a Milano. Sul mattone campo larghissimo
L’altra mattina a Radio Popolare sono andate in onda soltanto interviste ad esponenti milanesi del Partito Democratico (ti pareva) i quali, mentre i cementificatori si mangiavano Milano facendo schizzare i prezzi degli immobili alle stelle, tra una dormita e l’altra, hanno votato ogni porcheria possibile. Ora che sono partiti arresti […] L'articolo Scandalo urbanistica a Milano. Sul mattone campo larghissimo su Contropiano.
Milano: un sistema di governo
Alle volte arrivano segnali da piccoli accadimenti. Il 30 giugno scorso l’insegna rossa con la scritta bianca delle assicurazioni Generali posta sulla sommità della torre Hadid a CityLife è collassata. Il grattacielo che chiamano “lo storto”, insieme alla Torre Isozaki e alla Torre Libeskind, è uno dei simboli di Milano. Il simbolo ha dunque ceduto, per fortuna senza provocare vittime. La piazza sottostante è stata isolata, la fermata della metro M5 chiusa, l’intero edificio dichiarato inagibile e i duemila dipendenti tenuti a casa. La “Milano che non si ferma mai” è stata costretta a sospendere la sua frenesia, per quell’insegna fuori misura posta a un’altezza di 192 metri. > Quel cedimento è stato il simbolo del crollo in atto di un sistema di governo > del territorio basato su relazioni fra amministratori, società di > investimento, professionisti, sviluppatori, legati da una visione della > trasformazione urbana che costruisce una città a misura dei ricchi ed espelle > chi non è in grado di sostenere i costi del vivere a Milano. La procura in questi giorni ha messo sotto accusa l’intero modello Milano con ipotesi di reato che vanno dalla corruzione, al falso e induzione indebita a dare o promettere utilità. Sono indagati numerosi amministratori, compreso il sindaco Sala, e progettisti insieme all’amministratore delegato Manfredi Catella di Coima Sgr, il potente gruppo che si occupa di investimenti, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari. Fra i progetti più importanti il gruppo ha sviluppato e gestisce il quartiere Porta Nuova, sta realizzando il Villaggio Olimpico e Parco Romana. Il modello Milano inizia con l’Expo 2015 e la campagna mediatica che l’ha accompagnata. Un’operazione fallimentare per le finanze pubbliche si è dimostrata una miniera per gli investitori privati. Da allora con disinvoltura Milano si è trasformata. Le architetture della città, con le loro facciate essenziali, che avevano dato identità e forma a una borghesia cosmopolita, emancipata e laboriosa, costruite da professionisti colti milanesi sono state sostituite dai grattacieli di vanitose archistar che popolano i grandi progetti di trasformazione urbana, l’immagine di Milano è diventata quella di tutte le altre del circuito delle città globali, uguali e irriconoscibili. La rigenerazione diventa il mantra, agita da società finanziarie, da fondazioni culturali, da università, da banche, lasciate libere di imporre i propri progetti sulle aree pubbliche e private. > Si forma l’idea che il pubblico e il privato si equivalgano, ma di fatto tutta > l’operazione serve a privatizzare la città pubblica, allargando di fatto > l’estrazione del profitto a ogni aspetto della vita. Tutto avviene con una sostanziale  complicità dell’amministrazione che consente di ignorare le normative urbanistiche vigenti. Di fronte al disastro che si prefigura si tenta di far approvare la legge nota come “Salva Milano”.  Tentativo appoggiato in maniera trasversale in Parlamento, ma per ora fallito. In sostanza si tenta di affermare che la modalità di trasformazione urbana messa sotto accusa dalla magistratura era pienamente legittima  e che quindi lo diventerà in tutto il Paese. La legalità era infranta tanto da richiedere  una legge per salvare i 150 cantieri aperti al di fuori di ogni regola. > Non si può ridurre quello che è accaduto a un problema giudiziario, si tratta > invece di un modello di sviluppo voluto dal capitalismo finanziario. Pensare > che siano  “alcuni corrotti” il problema delle città consentirà di continuare > ad andare avanti come si è fatto finora. Occorre invece mettere a fuoco ogni progetto di quelli che hanno portato a questa  “incontrollata espansione edilizia”. E chiedere di bloccare i molti progetti che incombono minacciosi sul futuro di Milano. Bisogna sfruttare questo momento in cui tutti gli occhi sono puntati sullo “scandalo” per rivendicare la scrittura di nuove regole urbanistiche che garantiscano il diritto alla città per tutti e tutte e siano in grado di difendere il territorio dagli attacchi della finanza. Regole che nascano da un percorso orizzontale, aperto, dal basso in cui le persone possano rivendicare il diritto a una città più giusta. Le città non devono più essere fonte di reddito e investimento finanziario che produce profitti sempre più alti, sottoposte alle esigenze della rendita e alle fluttuazioni del mercato, secondo  logiche che rispondono al contesto globale e non hanno più riferimenti locali. Solo così si può rompere il sistema che governa le nostre città. l’immagine di copertina è tratta da WikiCommons SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Milano: un sistema di governo proviene da DINAMOpress.
Palazzinari bastardi
Milano è letteralmente incandescente. Le temperature percepite dai suoi abitanti sono elevatissime, soprattutto dove le colate di cemento hanno sfigurato diversi angoli della città. Sì, perchè da più di 10 anni molte piazze sono state spianate, sono comparsi nuovi palazzi, diversi quartieri hanno cambiato volto; col risultato che, di fatto, spostarsi a Milano significa fare uno slalom tra i cantieri edili, significa rimanere imbottigliato nel traffico di strade deviate o, nel peggiore dei casi, rischiare di essere investiti da un mezzo di lavoro, come betoniere o tir che si spostano per la piccola città. > In quest’ennesimo luglio infuocato, la magistratura milanese ha aperto > un’inchiesta sul sistema corruttivo legato ai permessi edilizi accelerati, che > dal 2015 – anno dell’Expo – fino a oggi ha portato alla crescita incontrollata > del mercato immobiliare nei progetti più grandi di Milano, oltre che alla > gentrificazione marcia della città. L’inchiesta ha portato a sei richieste di misure restrittive: domiciliari per alcuni dirigenti pubblici e immobiliaristi “di grido” (tra cui l’assessore Giancarlo Tancredi e il CEO di Coima, Manfredi Catella), e carcere per altri (come l’architetto Giuseppe Marinoni e altre figure legate alla Commissione Paesaggio). Sono comunque di più le denunce e i processi hanno colpito i movimenti che hanno denunciato più volte questo sistema, anticipando i tribunali di almeno 15 anni, prendendo di mira non solo Expo2015 ma la distruzione di aree verdi, la privatizzazione di luoghi pubblici, le problematiche legate agli affitti brevi e molto altro, fino ad arrivare alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Questa inchiesta ufficializza le intuizioni che le realtà sociali milanesi hanno trasformato in azioni concrete di lotta negli anni e che oggi confermano che lo scandalo urbanistico a Milano ha aggravato il problema degli affitti insostenibili, contribuendo al peggioramento della qualità e dei costi della vita e marginalizzando le famiglie normali. Se qualcuno qui si chiede che cosa sia la normalità familiare, meglio precisare che si sta parlando di condizioni economiche, quindi di nuclei (o anche singoli soggetti) che per pagarsi le spese di vita si basano solo ed esclusivamente sulle proprie forze. Con lo stipendio, quei pochi sussidi e qualche lavoretto in nero, come si possono pagare 1.400 euro per un monolocale (o 400 euro per un posto letto, o 800 euro per una stanza) riuscendo anche a coprire altri bisogni? > Insomma, a Milano è stato fatto tutto alla luce del sole che oggi è cocente, e > non ci voleva un tribunale per sapere che Porta Romana ma anche Corvetto, > Lambrate o Dergano, sono zone in cui diversi progetti edilizi autorizzati > negli ultimi anni, hanno aumentato il valore percepito delle aree coinvolte, > innescando una bolla speculativa che non ha fatto altro che allargarsi. Gli immobili nuovi o riqualificati sono stati immessi sul mercato a canoni da lusso, anche nei quartieri popolari, creando un effetto che ai più attenti crea quasi fastidio agli occhi. Come al quartiere oggi rinominato NoLo, ma che in realtà è zona Loreto, dove hanno talmente tanto voluto cambiargli la facciata, che anche cambiargli il nome è risultato utile per aumentare esponenzialmente i prezzi delle case. Ed ecco che dopo una decina di anni, un quartiere popolare caloroso, pieno di gente e storico di Milano è stato reso asettico, ridotto a freddi annunci online in stile «100 euro per una notte nel cuore di NoLo – North of Loreto». Che schifo! > Questa edilizia residenziale di pregio, spesso destinata al mercato degli > affitti brevi (es. Airbnb), sta letteralmente spingendo fuori dai quartieri (e > dalla città) le persone con le fasce di reddito più basse, le uniche vere > vittime di questo sistema speculativo. Farsi carico di un problema di vitale importanza vuol dire anche assumersi la responsabilità di aver agito per il benessere di pochi, non solo per quanto riguarda le scelte dirette che hanno portato a questo sistema di corruzione intorno al tema dell’edilizia nella città, ma anche e soprattutto perchè qualsiasi sforzo di cambiare il volto di Milano è finalizzato a un imbellettamento che ha il solo scopo di mostrarla come una metropol che non è. Che cosa è Milano non lo può sapere chi usa questa città per grandi guadagni personali, ma chi in questo luogo attraversa gli anfratti più controversi, chi conosce le strade e si accorge del loro stravolgimento, chi nel proprio quartiere si accorge che aumentano gli sfratti e gli sgomberi; che cos’è Milano non lo sanno i broker, i grandi imprenditori, non lo sa neanche il sindaco che ha più cura della sua immagine che dell’epidemia di legionella nel quartiere a Crescenzago (dove, tra l’altro, si possono trovare due esempi dell’attenzione speculativa che ha ricevuto il quartiere). Che cos’è Milano lo sa chi la vive tutti i giorni, anche quando è luglio, si scioglie l’asfalto e le piscine comunali sono quasi tutte chiuse e lasciate marcire. E l’unica cosa positiva di un’altra estate in città è che c’è meno gente, meno traffico, più silenzio. l’immagine di copertina è tratta da WikiCommons SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Palazzinari bastardi proviene da DINAMOpress.
FORMAZIONE: SUPERARE LA “CONCEZIONE PUNITIVA E REPRESSIVA” DELLA SCUOLA, DIBATTITO A TRE VOCI
Torniamo a scuola, torniamo sul caso sollevato anche da Enea Zanoglio, oramai ex studente del liceo Bagatta di Desenzano del Garda, provincia di Brescia, che ha raccontato a Radio Onda d’Urto le ragioni del suo boicottaggio dell’esame orale alla maturità, conseguendo comunque il diploma. A settembre si iscriverà all’università. Enea Zanoglio, studente modello, media dell’8, impegnato politicamente nel Collettivo Gardesano Autonomo e nel Fronte della Gioventu Comunista, ci aveva raccontato come l’esame di maturità rappresentasse l’emblema di una “concezione punitiva e repressiva” del sistema scolastico. Enea ha criticato l’impostazione del sistema di istruzione che ha definito “ottocentesco”, puntando il dito non solo contro l’attuale ministro ma anche contro chi lo ha preceduto, a destra e a sinistra. Torniamo quindi sulla notizia e allarghiamo il dibattito ad alcuni collettivi che hanno preso posizione sull’argomento e che da anni ragionano e mettono in campo azioni volte a migliorare la scuola. Un dibattito radiofonico a tre voci, in collegamento con noi: Maurizio Pe, studente al liceo Virgilio di Milano e compagno di Enea nel Fronte della Gioventù Comunista. Matilde Zanardelli del Collettivo Onda Studentesca. Lucia Dante del Collettivo di insegnanti Assenze Ingiustificate. La trasmissione completa (30 minuti). Ascolta o scarica
Crolla il modello Milano: un sistema corrotto di speculazione, che solo qualcuno denunciava…
Crolla il modello Milano, con 74 indagati in vari filoni giudiziari, che rimandano a un rodato sistema di favori e scambi immersi in conflitti di interessi, di cui ad avvantaggiarsi è stata la speculazione edilizia. Si susseguono in queste ore le notizie sull’ennesimo scandalo riguardante una Milano in cui, ricorda […] L'articolo Crolla il modello Milano: un sistema corrotto di speculazione, che solo qualcuno denunciava… su Contropiano.