
Il caldo globale uccide 480.000 persone all’anno
Pressenza - Tuesday, July 8, 2025Il caldo estremo è uno dei principali killer del mondo, superando di oltre il doppio i 233.000 morti causati dai conflitti mondiali nel 2024, con 480.000 persone morte a causa del caldo estremo.
Tutti gli indicatori suggeriscono che il numero di morti causate dal caldo estremo è destinato a salire molto, perché il riscaldamento globale non sta rallentando in modo apprezzabile, dato che le emissioni globali di CO2 (biossido di carbonio o anidride carbonica) nell’atmosfera aumentano ogni anno con la precisione di un orologio, stabilendo nuovi livelli record e accumulando sempre più calore. È una situazione insostenibile.
La rilevazione attuale di CO2 presso l’Osservatorio di Mauna Loa, Hawaii, il 15 giugno 2025 era di 430,07 ppm, la media giornaliera più alta mai registrata. L’eccesso di CO2 atmosferica è la fonte primaria di calore estremo. Bisogna tornare indietro di milioni di anni per trovare livelli più alti. Nel 2016 il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), un organismo globale di scienziati del clima, ha dichiarato che: “La CO2 a 430 ppm spingerebbe il mondo oltre il suo obiettivo di evitare cambiamenti climatici pericolosi”. Ci siamo lì!
Nessuna azienda o governo sulla Terra è più colpita dai cambiamenti climatici del settore assicurativo. È il più grande campanello d’allarme. La Swiss Re Ltd (fondata nel 1863) è uno dei principali fornitori mondiali di assicurazione e riassicurazione. Il Rapporto SONAR 2025 della compagnia mette in guardia il mondo sul fatto che il riscaldamento globale è diventato uno dei principali killer del mondo.
La Swiss Re afferma che il “calore estremo” è il killer designato: “Gli eventi di calore estremo possono avere un forte impatto sulla salute umana. Dati recenti mostrano che circa 480.000 morti all’anno possono essere attribuite a eventi di calore estremo”. (Fonte: Extreme Heat More Deadly than Floods, Earthquakes and Hurricanes Combined, Finds Swiss Re’s SONAR Report, Swiss Re Group, Media, Press Release, June 12, 2025)
Secondo Jérôme Haegeli, capo economista del Gruppo Swiss Re: “Il caldo estremo viene abitualmente considerato il ‘pericolo invisibile’ perché gli impatti non sono così evidenti come altri pericoli naturali… Con una chiara tendenza a ondate di calore più lunghe e più calde, è importante fare luce sul vero costo per la vita umana, la nostra economia, le infrastrutture, l’agricoltura e il sistema sanitario”.
Il Rapporto SONAR 2025 sostiene che il caldo estremo minaccia sia l’industria che la vita umana. Ad esempio, “l’industria delle telecomunicazioni affronta rischi significativi dovuti al malfunzionamento dei sistemi di raffreddamento dei centri dati o al danneggiamento dei cavi terrestri”.
Trump non riconosce il cambiamento climatico come minaccia
Secondo la rivista Time: “What’s At Stake This Summer As Trump Targets Heat and Climate Experts”, 16 giugno 2025: “Agli esperti di calore del National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) e del National Integrated Heat Health Information System (NIHHIS) è stato comunicato all’inizio di aprile che i loro posti di lavoro sarebbero state eliminati come parte dei tagli effettuati dal Department of Governmental Efficiency dell’amministrazione Trump. L’intera unità di salute ambientale dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) è stata tagliata, anche se alcuni posti di lavoro sono stati ripristinati… Ciò che è andato perso è di un valore gigantesco per le comunità, secondo V. Kelly Turner, professore associato di pianificazione urbana presso l’Università della California, Los Angeles”.
Trump non riconosce il cambiamento climatico come una minaccia per l’umanità, abbandonando l’Accordo di Parigi del 2015, tagliando 4 miliardi di dollari di impegni precedenti, non presentando più piani di riduzione delle emissioni di anidride carbonica alle Nazioni Unite, eliminando gli incentivi per i veicoli elettrici e distruggendo i piani di mitigazione del cambiamento climatico dell’amministrazione Biden, mentre enfatizza e dirige l’attenzione nazionale sull’uso dei combustibili fossili. Questi sono modi sicuri per aumentare il rischio di riscaldamento globale, che a sua volta porterà a un caldo estremo più severo, mettendo così Trump in contrasto con gli avvertimenti di Swiss Re sul numero di vittime del “caldo estremo”.
Secondo il National Oceanic and Atmospheric Administration’s (NOAA) Climate Prediction Center, l’intero Paese potrebbe sperimentare temperature superiori alla norma, differendo unicamente nella gravità dell’anomalia termica. Negli Stati Uniti (senza contare Alaska e Hawai), le temperature medie sono già aumentate di circa il 60% rispetto alla media globale dal 1970 (US EPA). A tempo debito, il Sud e il Sud-Est americano si somiglieranno ai Paesi del Golfo Persico di oggi, dove attualmente fa troppo caldo per lavorare all’aperto in sicurezza durante il giorno per gran parte dell’estate.
Su base globale, la straordinaria spinta americana alle emissioni di combustibili fossili contribuisce all’accumulo di CO2 nell’atmosfera, con conseguente impatto sul sistema climatico mondiale, intrappolando più calore planetario. Questa relazione diretta tra le emissioni di CO2 e l’aumento del riscaldamento globale è un fatto scientifico accertato. Secondo il vicesegretario generale dell’OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale) Ko Barrett: “Abbiamo appena vissuto i dieci anni più caldi mai registrati. Purtroppo, questo rapporto dell’OMM non mostra segni di tregua per i prossimi anni, e ciò significa che ci sarà un crescente impatto negativo sulle nostre economie, sulla nostra vita quotidiana, sui nostri ecosistemi e sul nostro pianeta”.
Richard Betts, responsabile della Ricerca sugli Impatti Climatici presso il Met Office del Regno Unito e professore all’Università di Exeter, il 28 maggio 2025 ha informato l’Associated Press. “Si prevede che i prossimi cinque anni saranno mediamente più caldi di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, e questo metterà più persone che mai a rischio di gravi ondate di calore, causando più morti e gravi effetti sulla salute, a meno che non si riesca a proteggere meglio le persone dagli effetti del caldo. Inoltre, possiamo aspettarci incendi incontrollati più gravi, poiché l’atmosfera più calda inaridisce il paesaggio”.
Il rapporto SONAR di Swiss Re avverte il mondo dei pericoli esistenziali del cambiamento climatico, concentrandosi in parte sulle morti causate dal caldo estremo. Tuttavia, il rapporto prosegue suggerendo che il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per l’intera infrastruttura delle economie. La Swiss Re sostiene le politiche per limitare i cambiamenti climatici, che sono diametralmente opposte a quelle di Trump, ovvero: la Swiss Re suggerisce un approccio su più fronti alla mitigazione dei cambiamenti climatici: (1) ridurre le emissioni di gas serra (2) investire in tecnologie di rimozione del carbonio (3) aumentare la resilienza al clima attraverso misure di adattamento (4) sottolineare l’importanza del percorso di riduzione del carbonio concordato a Parigi (5) integrare tale percorso con strategie di rimozione del carbonio, e (6) sostenere la collaborazione e la condivisione delle conoscenze per accelerare l’azione.
Le politiche di Trump non sono in linea con nessuno, nemmeno uno, dei sei suggerimenti di una delle più antiche e prestigiose compagnie assicurative del mondo. Se la sua amministrazione non ascolta uno dei principali fornitori di copertura assicurativa al mondo che è in prima linea contro il cambiamento climatico, allora chi l’ascolterà?
È vergognoso che il governo degli Stati Uniti non riconosca la crescente minaccia per la vita, soprattutto di fronte agli allarmi lanciati dall’industria assicurativa, mentre i premi salgono alle stelle e le richieste di risarcimento mettono in grande difficoltà i maggiori operatori. L’economia non ce la può fare, i proprietari di case non ce la possono fare, le imprese non ce la possono fare. La soluzione: smettere di bruciare combustibili fossili come petrolio, gas e carbone.
Traduzione dall’inglese di Stella Maris Dante. Revisione di Thomas Schmid.