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Il caldo globale uccide 480.000 persone all’anno
> Il caldo estremo è uno dei principali killer del mondo, superando di oltre il > doppio i 233.000 morti causati dai conflitti mondiali nel 2024, con 480.000 > persone morte a causa del caldo estremo. Tutti gli indicatori suggeriscono che il numero di morti causate dal caldo estremo è destinato a salire molto, perché il riscaldamento globale non sta rallentando in modo apprezzabile, dato che le emissioni globali di CO2 (biossido di carbonio o anidride carbonica) nell’atmosfera aumentano ogni anno con la precisione di un orologio, stabilendo nuovi livelli record e accumulando sempre più calore. È una situazione insostenibile. La rilevazione attuale di CO2 presso l’Osservatorio di Mauna Loa, Hawaii, il 15 giugno 2025 era di 430,07 ppm, la media giornaliera più alta mai registrata. L’eccesso di CO2 atmosferica è la fonte primaria di calore estremo. Bisogna tornare indietro di milioni di anni per trovare livelli più alti. Nel 2016 il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), un organismo globale di scienziati del clima, ha dichiarato che: “La CO2 a 430 ppm spingerebbe il mondo oltre il suo obiettivo di evitare cambiamenti climatici pericolosi”. Ci siamo lì! Nessuna azienda o governo sulla Terra è più colpita dai cambiamenti climatici del settore assicurativo. È il più grande campanello d’allarme. La Swiss Re Ltd (fondata nel 1863) è uno dei principali fornitori mondiali di assicurazione e riassicurazione. Il Rapporto SONAR 2025 della compagnia mette in guardia il mondo sul fatto che il riscaldamento globale è diventato uno dei principali killer del mondo. La Swiss Re afferma che il “calore estremo” è il killer designato: “Gli eventi di calore estremo possono avere un forte impatto sulla salute umana. Dati recenti mostrano che circa 480.000 morti all’anno possono essere attribuite a eventi di calore estremo”. (Fonte: Extreme Heat More Deadly than Floods, Earthquakes and Hurricanes Combined, Finds Swiss Re’s SONAR Report, Swiss Re Group, Media, Press Release, June 12, 2025) Secondo Jérôme Haegeli, capo economista del Gruppo Swiss Re: “Il caldo estremo viene abitualmente considerato il ‘pericolo invisibile’ perché gli impatti non sono così evidenti come altri pericoli naturali… Con una chiara tendenza a ondate di calore più lunghe e più calde, è importante fare luce sul vero costo per la vita umana, la nostra economia, le infrastrutture, l’agricoltura e il sistema sanitario”. Il Rapporto SONAR 2025 sostiene che il caldo estremo minaccia sia l’industria che la vita umana. Ad esempio, “l’industria delle telecomunicazioni affronta rischi significativi dovuti al malfunzionamento dei sistemi di raffreddamento dei centri dati o al danneggiamento dei cavi terrestri”. TRUMP NON RICONOSCE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO COME MINACCIA Secondo la rivista Time: “What’s At Stake This Summer As Trump Targets Heat and Climate Experts”, 16 giugno 2025:  “Agli esperti di calore del National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) e del National Integrated Heat Health Information System (NIHHIS) è stato comunicato all’inizio di aprile che i loro posti di lavoro sarebbero state eliminati come parte dei tagli effettuati dal Department of Governmental Efficiency dell’amministrazione Trump. L’intera unità di salute ambientale dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) è stata tagliata, anche se alcuni posti di lavoro sono stati ripristinati… Ciò che è andato perso è di un valore gigantesco per le comunità, secondo V. Kelly Turner, professore associato di pianificazione urbana presso l’Università della California, Los Angeles”. Trump non riconosce il cambiamento climatico come una minaccia per l’umanità, abbandonando l’Accordo di Parigi del 2015, tagliando 4 miliardi di dollari di impegni precedenti, non presentando più piani di riduzione delle emissioni di anidride carbonica alle Nazioni Unite, eliminando gli incentivi per i veicoli elettrici e distruggendo i piani di mitigazione del cambiamento climatico dell’amministrazione Biden, mentre enfatizza e dirige l’attenzione nazionale sull’uso dei combustibili fossili. Questi sono modi sicuri per aumentare il rischio di riscaldamento globale, che a sua volta porterà a un caldo estremo più severo, mettendo così Trump in contrasto con gli avvertimenti di Swiss Re sul numero di vittime del “caldo estremo”. Secondo il National Oceanic and Atmospheric Administration’s (NOAA) Climate Prediction Center, l’intero Paese potrebbe sperimentare temperature superiori alla norma, differendo unicamente nella gravità dell’anomalia termica. Negli Stati Uniti (senza contare Alaska e Hawai), le temperature medie sono già aumentate di circa il 60% rispetto alla media globale dal 1970 (US EPA). A tempo debito, il Sud e il Sud-Est americano si somiglieranno ai Paesi del Golfo Persico di oggi, dove attualmente fa troppo caldo per lavorare all’aperto in sicurezza durante il giorno per gran parte dell’estate. Su base globale, la straordinaria spinta americana alle emissioni di combustibili fossili contribuisce all’accumulo di CO2 nell’atmosfera, con conseguente impatto sul sistema climatico mondiale, intrappolando più calore planetario. Questa relazione diretta tra le emissioni di CO2 e l’aumento del riscaldamento globale è un fatto scientifico accertato. Secondo il vicesegretario generale dell’OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale) Ko Barrett: “Abbiamo appena vissuto i dieci anni più caldi mai registrati. Purtroppo, questo rapporto dell’OMM non mostra segni di tregua per i prossimi anni, e ciò significa che ci sarà un crescente impatto negativo sulle nostre economie, sulla nostra vita quotidiana, sui nostri ecosistemi e sul nostro pianeta”. Richard Betts, responsabile della Ricerca sugli Impatti Climatici presso il Met Office del Regno Unito e professore all’Università di Exeter, il 28 maggio 2025 ha informato l’Associated Press. “Si prevede che i prossimi cinque anni saranno mediamente più caldi di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, e questo metterà più persone che mai a rischio di gravi ondate di calore, causando più morti e gravi effetti sulla salute, a meno che non si riesca a proteggere meglio le persone dagli effetti del caldo. Inoltre, possiamo aspettarci incendi incontrollati più gravi, poiché l’atmosfera più calda inaridisce il paesaggio”. Il rapporto SONAR di Swiss Re avverte il mondo dei pericoli esistenziali del cambiamento climatico, concentrandosi in parte sulle morti causate dal caldo estremo. Tuttavia, il rapporto prosegue suggerendo che il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per l’intera infrastruttura delle economie. La Swiss Re sostiene le politiche per limitare i cambiamenti climatici, che sono diametralmente opposte a quelle di Trump, ovvero: la Swiss Re suggerisce un approccio su più fronti alla mitigazione dei cambiamenti climatici: (1) ridurre le emissioni di gas serra (2) investire in tecnologie di rimozione del carbonio (3) aumentare la resilienza al clima attraverso misure di adattamento (4) sottolineare l’importanza del percorso di riduzione del carbonio concordato a Parigi (5) integrare tale percorso con strategie di rimozione del carbonio, e (6) sostenere la collaborazione e la condivisione delle conoscenze per accelerare l’azione. Le politiche di Trump non sono in linea con nessuno, nemmeno uno, dei sei suggerimenti di una delle più antiche e prestigiose compagnie assicurative del mondo. Se la sua amministrazione non ascolta uno dei principali fornitori di copertura assicurativa al mondo che è in prima linea contro il cambiamento climatico, allora chi l’ascolterà? È vergognoso che il governo degli Stati Uniti non riconosca la crescente minaccia per la vita, soprattutto di fronte agli allarmi lanciati dall’industria assicurativa, mentre i premi salgono alle stelle e le richieste di risarcimento mettono in grande difficoltà i maggiori operatori. L’economia non ce la può fare, i proprietari di case non ce la possono fare, le imprese non ce la possono fare. La soluzione: smettere di bruciare combustibili fossili come petrolio, gas e carbone. Traduzione dall’inglese di Stella Maris Dante. Revisione di Thomas Schmid. Robert Hunziker
«Fa caldo, governo ladro»: ma è assalto al ‘treno verde’
Non solo l’Europa fa marcia indietro, come già scritto su queste pagine, ma abbandona ogni presidio lasciando che i predoni del clima assaltino il ‘treno verde’. E l’Italia applaude. Siamo in piena restaurazione e il negazionismo climatico si sta riprendendo lo spazio da cui era stato bandito. Il faro del […] L'articolo «Fa caldo, governo ladro»: ma è assalto al ‘treno verde’ su Contropiano.
Estate bollente. Il cambiamento climatico presenta il conto
Lo zero climatico sopra i cinque mila significa che fa caldo persino in cima al Monte Bianco. Il cambiamento climatico è una realtà sempre più drammatica anche nel nostro paese. Le temperature estreme causano sempre maggiori disagi alle persone più fragili e a chi lavora in edilizia e in agricoltura. In alcune Regioni sono state […]
Trasporto aereo: una minaccia crescente per clima, ambiente e salute pubblica
ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente Italia pubblica oggi un aggiornamento del suo Position Paper dal titolo “Trasporto aereo: impatto su clima, ambiente e salute. Le ragioni scientifiche ed etiche per ridurre e rendere razionale questo tipo di mobilità”, curato dalla dottoressa Antonella Litta (referente nazionale ISDE sull’inquinamento aereo) e dall’ingegnera Giuseppina Ranalli. Il documento, aggiornato ad aprile 2025, evidenzia con rigore scientifico e ampio supporto bibliografico il pesantissimo impatto del traffico aereo in termini di inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico, con conseguenze dirette e indirette sulla salute umana, sulla biodiversità e sul cambiamento climatico. Se le emissioni del traffico aereo fossero contabilizzate come quelle di una nazione, risulterebbero tra le prime dieci fonti emissive globali. Il Position Paper segnala che nel solo 2023 gli aeroporti UE hanno prodotto 133 milioni di tonnellate di CO₂, mentre il traffico aereo privato è cresciuto del 46% tra il 2019 e il 2023, contribuendo in maniera sproporzionata alle emissioni climalteranti. Tra i punti critici affrontati nel documento: * L’aumento esponenziale del trasporto aereo a livello globale e i suoi effetti devastanti su clima, salute e territorio; * La mancanza di politiche incisive per la regolamentazione delle emissioni, anche nelle sedi internazionali come le Conferenze delle Parti dell’UNFCCC; * I danni documentati sulla salute, in particolare nei residenti in prossimità degli aeroporti: incremento di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e tumori; * Il rumore aeroportuale come fonte di stress cronico, disturbi del sonno, danni allo sviluppo neurocognitivo nei bambini; * Le emissioni di particolato ultrafine e di ossidi di azoto, responsabili di effetti gravi e persistenti sul sistema respiratorio e cardiovascolare. Il Position Paper propone interventi urgenti e non più rinviabili, tra cui: * Riduzione e razionalizzazione dei voli, in particolare dei voli brevi sostituibili da treni ad alta velocità * Inclusione della riduzione dei voli nei piani di risanamento della qualità dell’aria delle Regioni * Moratoria sull’ampliamento degli scali aeroportuali e revisione dei piani urbanistici in prossimità * degli aeroporti * Misurazione trasparente delle emissioni e monitoraggi ambientali e sanitari sistematici * Tassazione ambientale del trasporto aereo e disincentivazione fiscale dell’aviazione privata * Campagne di sensibilizzazione sui danni alla salute causati dal trasporto aereo Secondo ISDE, il diritto alla mobilità deve essere subordinato al diritto alla salute e a un ambiente sano, come sancito dalla Costituzione italiana e dai trattati europei. “È giunto il momento di cambiare rotta – afferma la dottoressa Antonella Litta. “La scienza è chiara: il trasporto aereo va regolato, ridotto e ripensato. La salute delle persone e del pianeta non può più attendere.”   Redazione Italia
Festival dell’economia: flash – mob di Extinction Rebellion in Piazza Duomo a Trento
In concomitanza con l’inaugurazione del Festival dell’Economia di Trento, Extinction Rebellion ha manifestato in piazza Duomo, per sottolineare la cecità del sistema economico davanti alla crisi climatica. Disposte in Piazza del Duomo con gli occhi bendati, hanno esposto cartelli che recitavano: “Difendere l’economia o la vita?” e “Corriamo bendati verso l’estinzione”. Un’azione simbolica di Extinction Rebellion per evidenziare la miopia di governi e imprese che continuano a sostenere un modello di sviluppo basato sulla crescita infinita. “Stiamo continuando ad espandere un sistema economico che trasforma il clima globale ad una velocità senza precedenti<”, dichiara Silvana, gli occhi coperti da una benda nera. Assieme alle altre< persone, è entrata in azione durante il Festival <“per denunciare l’ipocrisia di un modello che ignora gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti<“. Le bende agli occhi delle giovani di Extinction Rebellion richiamano l’attenzione sulla mancanza di visione di governi e aziende, ancora lontani da una pianificazione dell’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica. Nel 2023, l’industria globale dei combustibili fossili ha ricevuto sussidi pubblici diretti pari a oltre 600 miliardi di dollari, mentre l’FMI stima che includendo anche quelli indiretti il dato raggiunga i 7000 miliardi<, circa il 7% del PIL mondiale. Intanto, il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato, nonché il primo ad oltrepassare l’obiettivo di 1,5 °C< sopra alla media del periodo 1850-1900 fissato dagli accordi di Parigi. Dietro a incontri e conferenze su tematiche cruciali, si celano i finanziamenti di aziende come Intesa Sanpaolo, Leonardo, Enel, Snam, realtà che, mentre si propongono come protagoniste della svolta sostenibile, continuano a investire massicciamente in fonti fossili, contribuendo al collasso climatico. La “crescita verde”, proposta come modello capace di unire crescita economica e protezione del pianeta, ipotizza un disaccoppiamento tra la crescita del PIL e l’impatto ambientale, ma a livello globale questo disaccoppiamento strutturale non si osserva. Come afferma l’Agenzia Europea per l’Ambiente: “La crescita economica è strettamente legata all’aumento della produzione, del consumo e dell’uso delle risorse, e ha effetti dannosi sull’ambiente naturale e sulla salute umana”. “Il titolo del Festival “Rischi e scelte fatali. L’Europa al bivio” appare tristemente profetico” conclude Silvana “il vero bivio non è tra guerra e sicurezza, ma tra una politica che continua a ignorare i limiti ecologici del pianeta e un cambiamento radicale che metta al centro giustizia climatica, disarmo e sostenibilità reale“.   Fonti * BBC, https://www.bbc.com/news/articles/c30dn5dn53jo * World Metereological Organisation, https://wmo.int/news/media-centre/wmo-confirms-2024-warmest-year-record-about-155degc-above-pre-industrial-level * Our World In Data, https://ourworldindata.org/how-much-subsidies-fossil-fuels * CMCC, https://www.cmcc.it/it/articolo/crescita-verde-emerge-scetticismo-tra-chi-studia-le-politiche-climatiche * Economia Circolare, https://economiacircolare.com/crescita-economica-disaccoppiamento-sostenibilita-eea/#:~:text=Dall’Eea%20al%20Nobel%20Parisi,non%20%C3%A8%20pi%C3%B9%20una%20certezza&text=%E2%80%9CLa%20crescita%20economica%20%C3%A8%20strettamente,economica%20fanno%20male%20al%20Pianeta. * Valori, https://valori.it/intesa-sanpaolo-banca-fossile-assemblea-recommon/   Extinction Rebellion
Penna e protesta: il clima raccontato dai giovani
Una partecipazione straordinaria quella registrata alle Mura del Valadier di Frascati per la sedicesima edizione della Giornata Nazionale dei Giornalisti Nell’Erba – #GNE2025, l’evento annuale dedicato al giornalismo ambientale giovanile. A fare da cuore pulsante della giornata, il Premio Internazionale di Giornalismo Ambientale “Paola Bolaffio”, quest’anno ispirato al tema “AdaPtation”, un viaggio tra le soluzioni e le strategie per adattarsi ai cambiamenti climatici. Centinaia di lavori arrivati da scuole, gruppi e giovani giornalisti di tutta Italia (e non solo), con articoli, reportage, video, progetti creativi e social che raccontano l’ambiente, la scienza, e le buone pratiche con linguaggi innovativi e coinvolgenti. L’evento è stato organizzato da Il Refuso in collaborazione con Frascati Scienza, con il patrocinio del Comune di Frascati e nell’ambito degli eventi di lancio della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici LEAF 2025 Una giornata di scienza, parole e futuro Tantissime le presenze tra studenti, docenti, ricercatori, famiglie e curiosi. Giorgia Burzachechi e Bianca Attiani hanno introdotto i protagonisti: Sergio Ferraris, direttore di QualEnergia, con il panel “Chasing Ices” sulla crisi climatica; Francesco Romanelli (DTT Scarl) sull’energia da fusione nucleare; Leonardo De Cosmo (ANSA) sull’uso dell’Intelligenza Artificiale nel giornalismo; e Roberta Ragni (GreenMe) sull’integrazione dell’AI in classe, con un focus speciale su ChatGPT. La giornata è stata occasione per celebrare anche la conclusione del progetto Round realizzato in collaborazione con ESO Recycling: Nicolas Meletiou, managing director dell’azienda ha raccontato come gli studenti delle scuole del territorio di Frascati si sono prodigati nel recupero delle sneaker usate, dalla cui gomma si realizzerà pavimento antitrauma per il parco giochi di Cacciano, sempre a Frascati. Molto apprezzati anche i progetti educativi e artistici: dalla mostra “Prime” sulle grandi scienziate dell’ambiente realizzata con il Liceo Mibe Pescara e presentate da Mirella Orsi, ai corner scientifici con i progetti europei aMuse e Hervcov, fino ai laboratori sulla biodiversità a cura dell’Associazione G.Eco. Molto toccante anche il momento musicale a cura della splendida voce di Alia (Alice Attiani). Un grazie speciale Il successo di #GNE2025 è stato reso possibile grazie al contributo prezioso di colleghi e colleghe giornalisti, che hanno partecipato attivamente alla giornata con passione, competenze e contenuti, e si sono messi a disposizione per la giuria, offrendo un tributo sentito e affettuoso alla memoria di Paola Bolaffio, fondatrice del progetto, figura ispiratrice e pioniera del giornalismo ambientale. Ma anche al contributo di nuovi amici, come l’eurodeputato Dario Tamburrano, giunto in veste di innovatore digitale e maker, premiando i vincitori con le proprie macchine realizzate con la stampante 3D. Lanciata la XVII edizione: AI e Clima Nel corso dell’evento è stato ufficialmente annunciato il tema della XVII edizione del Premio Internazionale di Giornalismo Ambientale “Paola Bolaffio”, che si terrà nel 2026: clAImate: Intelligenza artificiale e cambiamento climatico. Un binomio che richiama urgenze e opportunità, interrogativi etici e prospettive tecnologiche. Il percorso verso #GNE2026 è ufficialmente iniziato. La premiazione della prossima edizione si terrà ancora una volta a Frascati, alle Mura del Valadier, venerdì 8 maggio 2026. Per maggiori informazioni e aggiornamenti sul premio consultare www.giornalistinellerba.it   Giornalisti Nell'Erba