
Storica vittoria di Zohran Kwame Mamdani alle primarie per il sindaco di New York: i progressisti sconfiggono l’establishment
Pressenza - Wednesday, June 25, 2025Di solito le elezioni dei sindaci di New York sono prevedibili e, francamente, un po’ noiose. Ma questa volta, un’ondata di possibilità, sfide e incertezze ha fatto sentire di nuovo viva la democrazia. Oggi quell’ondata ha portato a un risultato storico.
Zohran Kwame Mamdani, un socialista democratico musulmano di 33 anni e membro dell’Assemblea dello Stato di New York, ha ottenuto una vittoria rivoluzionaria nelle primarie del Partito Democratico, superando Andrew Cuomo, l’ex governatore dello Stato di New York.
La gara si preannunciava come una classica prova di forza tra Davide e Golia. Cuomo, che rappresenta l’ala conservatrice del Partito Democratico, era sostenuto dalla vecchia guardia e dall’élite finanziaria del partito. Al contrario, Mamdani è emerso come il volto di un movimento progressista in ascesa, alimentato dall’organizzazione di base e da una visione di profondo cambiamento.
I risultati, confermati dal sistema di voto a classifica della città di New York, hanno inferto un colpo decisivo all’establishment democratico. Con questo sistema, gli elettori hanno definito un ordine decrescente di preferenza per i candidati. Se nessun candidato ottiene più del 50% dei voti, i candidati con i voti più bassi vengono eliminati a turno, con una ridistribuzione dei voti fino a quando non emerge una maggioranza. Questo sistema elettorale ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria di Mamdani, consentendo alle coalizioni progressiste di consolidarsi in più turni.
La campagna elettorale di Cuomo aveva giocato tutte le sue carte. Temendo un’ondata politica ispirata da Bernie Sanders, l’establishment del Partito Democratico si è radunato dietro a Cuomo, allineandosi con potenti donatori, pesi massimi della politica come Bill Clinton, l’ex sindaco Michael Bloomberg, e vari media mainstream. Un Super PAC chiamato Fix the City ha versato oltre 16 milioni di dollari in pubblicità, mentre colossi aziendali come DoorDash hanno contribuito con altri milioni. Nonostante Cuomo si sia presentato come un candidato che rappresentava i lavoratori di New York, la sua campagna è stata innegabilmente sostenuta da miliardari e interessi aziendali.
Ma la macchina dell’establishment non è riuscita a competere con lo slancio di Mamdani, che ha lavorato a stretto contatto con Bernie Sanders e la deputata Alexandria Ocasio-Cortez. Il loro movimento politico progressista, profondamente radicato nel socialismo democratico, ha guadagnato costantemente terreno – elezione dopo elezione, quartiere dopo quartiere – attraverso un’instancabile organizzazione di base, campagne porta a porta e piccole donazioni.
“Questa è una vittoria di tutti i newyorkesi a cui è stato detto che non hanno voce”, ha dichiarato Mamdani nel suo discorso di vittoria. “È la prova che le persone organizzate possono battere il denaro organizzato”.
La vittoria di Mamdani segna un cambiamento sismico nell’equilibrio di potere tra le istituzioni politiche radicate e una nuova generazione che chiede un cambiamento. L’entità delle risorse mobilitate dall’establishment – che comunque non sono state sufficienti – rivela la profondità della paura di perdere il controllo sull’apparato finanziario e politico della città.
New York, e forse anche la nazione, si trova a un punto di svolta. Il mondo sta cambiando, a livello locale e globale, a tutti i livelli.
Traduzione dall’inglese di Anna Polo