
Gli Stati Uniti trasferiscono le forze dalle basi del Golfo in vista di un possibile attacco all’Iran
InfoPal - Friday, June 20, 2025
Washington – The Cradle. Il 18 giugno, gli Stati Uniti hanno iniziato a trasferire aerei e mezzi navali da siti militari chiave nell’Asia occidentale, a causa del timore di una potenziale ritorsione iraniana, hanno dichiarato ai giornalisti due funzionari statunitensi in condizione di anonimato.
L’operazione di riposizionamento include aerei non ospitati nei rifugi rinforzati della base aerea di al-Udeid in Qatar, e navi militari precedentemente di stanza nel porto del Bahrein, sede della Quinta Flotta della Marina statunitense. Un funzionario ha affermato che gli spostamenti rientrano nelle procedure standard di protezione delle forze armate. “Non è una pratica insolita”, ha affermato il funzionario. “La protezione delle forze armate è la priorità”.
L’ambasciata statunitense a Doha ha emesso un’allerta di sicurezza il giorno successivo, intimando al personale dell’ambasciata e ai cittadini statunitensi di aumentare la vigilanza e annunciando una restrizione temporanea all’accesso ad al-Udeid, la più grande installazione militare statunitense della regione.
Queste misure giungono mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump continua a mostrare ambiguità sull’eventuale adesione di Washington alla guerra in corso di Israele contro l’Iran. “Potrei farlo. Potrei non farlo. Voglio dire, nessuno sa cosa farò”, ha detto Trump ai giornalisti mercoledì fuori dalla Casa Bianca.
Secondo un articolo di Bloomberg che cita fonti anonime, alti funzionari statunitensi si stanno preparando per un possibile attacco all’Iran nei prossimi giorni, con alcuni che indicano il fine settimana come una potenziale finestra temporale. La situazione è stata descritta come instabile e soggetta a cambiamenti.
Dall’inizio della campagna aerea israeliana, il 13 giugno, attacchi aerei hanno colpito le infrastrutture nucleari e missilistiche iraniane, provocando evacuazioni di massa a Teheran e altrove. Israele sostiene che l’operazione mira a impedire all’Iran di produrre un’arma nucleare. Teheran nega di voler sviluppare armi nucleari.
L’inviato iraniano alle Nazioni Unite a Ginevra ha dichiarato mercoledì che Teheran ha avvertito Washington che risponderà con decisione se gli Stati Uniti saranno direttamente coinvolti nello sforzo bellico israeliano.
“Se confermiamo il coinvolgimento [diretto] degli USA negli attacchi contro di noi, risponderemo”, ha dichiarato l’ambasciatore Ali Bahreini. “Non mostreremo alcuna riluttanza nel difendere il nostro popolo, la nostra sicurezza e il nostro territorio: risponderemo con serietà e forza, senza ritegno”.
Bahreini ha aggiunto che Teheran considera già Washington complice delle azioni israeliane e ha espresso preoccupazione per il fatto che gli Stati Uniti possano contribuire a un potenziale attacco all’impianto nucleare fortificato iraniano di Fordow.
Gli Stati Uniti hanno inoltre dispiegato più truppe e aerei da combattimento nella regione e mantengono circa 60 mila militari in tutta l’Asia occidentale.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.