Denunce contro chi protesta

Comune-info - Sunday, May 25, 2025

Venerdì 23 maggio in conferenza stampa a Monteverde, a Roma, sono intervenuti, insieme a diverse realtà venute a solidarizzare, gli indagati che avevano protestato a inizio maggio contro l’abbattimento di decine di alberi in viale Europa.

Tra i denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e manifestazione non autorizzata ci sono abitanti di Eur, giornalisti che stavano documentando gli eventi, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura, insegnanti, membri di comitati e associazioni ambientaliste, studenti, pensionati, animalisti, attivisti di Potere al popolo, tutti accomunati dal bisogno di tutelare il patrimonio verde della città.

Al momento, hanno raccontato gli indagati, non si sa ancora ufficialmente da chi sono state fatte queste denunce. Alcuni dei denunciati sono gli stessi che il 5 e il 6 hanno presentato degli esposti per denunciare il mancato rispetto delle leggi che tutelano l’avifauna e del Regolamento del verde di Roma Capitale

Durante la conferenza sono stati condivisi con i giornalisti presenti video e documenti di quelle due mattinate per dimostrare il reale svolgimento degli eventi. 

Intanto, venerdì in Commissione trasparenza del Comune di Roma, raccontano i denunciati, non sono stati forniti dall’amministrazione dati precisi sugli abbattimenti effettuati e programmati e riguardo i nuovi alberi messi a dimora. È stato ribadito dall’assessora Alfonsi che gli abbattimenti continueranno. In Commissione capitolina, raccontano i denunciati, è stato mostrato uno dei rari tronchi cavi esistenti sui 90 olmi rasi al suolo in via Quattro Venti, mentre i cittadini e le associazioni hanno foto e video di tutti gli altri alberi senza nessuna cavità. Gli attivisti sarebbero stati definiti “terrapiattisti” da Valerio Barletta, caposegreteria dell’assessora Alfonsi, per sminuire la protesta.

Nel corso della conferenza stampa sono state raccolte le firme per un consiglio comunale aperto: “Ci sembra il minimo in questo clima così autoritario e distopico – si legge in un messaggio diffuso dopo la conferenza – La repressione del dissenso con queste denunce è un vergognoso tentativo di eliminare ogni forma di protesta, seppur pacifica e costituzionalmente legittima. Il 31 maggio saremo di nuovo in piazza a manifestare contro il dl sicurezza e il 21 giugno contro il riarmo, consapevoli che tutte le lotte sono interconnesse, la crisi climatica è fortemente aggravata dall’industria delle armi e dagli ecocidi in corso a causa delle guerre…”.  

Il messaggio è stato firmato da Zona verde, ⁠Comitato Tam, Ccoordinamento delle associazioni per il Regolamento del verde, ⁠Ecoresistenze, ⁠Potere al Popolo, ⁠Generazioni Future (società di mutuo soccorso per i beni comuni), ⁠Assopace Palestina, ⁠Coordinamento Si Parco Si Ospedale No Stadio, ⁠Arci Roma, ⁠Aprilia libera, Comitato Tor Marancia Natura, Mothers* Rebellion, Associazione per la decrescita.

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