
Cessate il fuoco, entrino gli aiuti: l’appello della Scuola per la pace
Pressenza - Wednesday, May 21, 2025qui l’appello promosso dalla Scuola per la pace di Neve Shalom Wahat al-Salam insieme a una rete di altre associazioni, gruppi, realtà della società civile. Condividiamo, diffondiamo, sosteniamo.
Nell’ultimo periodo, Israele ha intensificato gli attacchi contro Gaza, dopo oltre dieci settimane in cui ha bloccato l’ingresso di aiuti e altri beni nella Striscia. La recente dichiarazione del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui Israele permetterà l’ingresso di una “basica quantità di cibo per la popolazione” al fine di continuare la guerra dimostra che Israele non ha alcuna intenzione di interrompere il suo uso illegale degli aiuti come leva di pressione politica.
Ogni giorno, l’esercito israeliano uccide e ferisce centinaia di palestinesi a Gaza. Tutti i residenti della Striscia sono a rischio di carestia, mentre il sistema sanitario sta collassando a causa della grave carenza di medicinali, attrezzature mediche e carburante. Israele sta deliberatamente imponendo condizioni che rendono la vita impossibile a Gaza, con l’obiettivo dichiarato di effettuare una pulizia etnica.
Israele deve cessare gli attacchi e consentire l’ingresso immediato degli aiuti!
Il piano formulato da Stati Uniti e Israele per la distribuzione di beni non soddisfa i bisogni umanitari creati dal blocco e dagli attacchi diffusi ovunque. Le Nazioni Unite e le altre organizzazioni umanitarie internazionali che operano a Gaza hanno rifiutato categoricamente il piano in quanto non aderisce ai principi umanitari fondamentali.
Israele ha apertamente dichiarato che il piano mira a portare avanti i suoi obiettivi di espansione di presenza fisica a Gaza e di trasferimento forzato della popolazione civile. Il commettere crimini di guerra da parte di Israele, crimini che potrebbero anche configurarsi come crimini contro l’umanità, non può essere accolto con il silenzio e l’inazione della comunità internazionale.
Chiediamo nuovamente il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi. Contemporaneamente, Israele deve cessare immediatamente i suoi attacchi, cessare la sua politica di fame, aprire i valichi per l’ingresso degli aiuti a Gaza e permettere alle organizzazioni umanitarie nella Striscia di svolgere il loro lavoro.
Academia for Equality, Akevot, B’Tselem, Bimkom, Breaking the Silence, Culture of Solidarity, Combatants for Peace, Emek Shaveh, Gisha, HaMoked –Center for the Defence of the Individual, Ir Amim, Isha L’Isha, Itach Ma’aki, Jahalin Solidarity, Jordan Valley Activists, Looking the Occupation in the Eye,Machsom Watch, Mizrahi Civic Collective, Mothers Against Violence, Neve Shalom,Other Voice, Osot Democratia, Oz VeShalom, Policy Working Group, Physicians for Human Rights Israel, PsychoActive, Rabbis for Human Rights, The Association forCivil Rights in Israel, The Parents Circle – Families Forum, The School for Peace in Wahat al-Salam Neve Shalom, This is Not an Ulpan, Yesh Din, YourNeighbor As Yourself, Zazim