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COP30, ONU e situazione umanitaria a Gaza
La delegazione israeliana è stata espulsa dall’assemblea della COP30. Le proteste di fronte alla sede di Belem in Brasile e il boicottaggio espresso dalla maggioranza delle delegazioni hanno cacciato i rappresentanti del genocidio a Gaza. La notizia è stata censurata dalla stampa scorta mediatica di Netanyahu. La Commissione Onu per gli affari economici e finanziari ha votato a stragrande maggioranza una risoluzione che riconosce il diritto inalienabile del popolo palestinese alla sua terra e alle risorse idriche, considerando nulle e violazioni del diritto internazionale tutte le annessioni compiute da Israele. La bozza di risoluzione è stata avanzata dal gruppo 77 e dalla Cina. Hanno votato contro soltanto otto Paesi (Usa, Israele, Argentina e vari staterelli minuscoli), mentre 152 hanno votato a favore, compresi tutti i Paesi dell’UE e il Canada. 12 astenuti. Secondo il portavoce Unicef “Israele sta impedendo l’ingresso a Gaza di beni essenziali, tra cui siringhe per vaccini e biberon. Dallo scorso agosto sono state trattenute 938.000 confezioni di latte in polvere pronto all’uso. Ciò significa che circa un milione di bottiglie di latte potrebbero raggiungere i bambini che soffrono di diversi livelli di malnutrizione. Le restrizioni all’ingresso di forniture umanitarie essenziali, come kit per la maternità, frigoriferi a energia solare, pezzi di ricambio, generatori e materiali per la depurazione dell’acqua stanno ostacolando gravemente gli sforzi umanitari nel settore”. ANBAMED
In partenza da Genova dodici container di aiuti per Gaza
Venerdì 24 ottobre gli aiuti umanitari per Gaza raccolti da Music for Peace prima della partenza della Global Sumud Flotilla partiranno dal porto di Genova alla volta di Acaba, in Giordania. Ad agosto la straordinaria solidarietà degli italiani aveva consentito di raccogliere in pochi giorni circa 500 tonnellate di aiuti umanitari per i palestinesi. Di queste, 40 tonnellate sono state portate con le barche della flotilla, poi bloccate illegalmente nella notte del 2 ottobre da Israele in acque internazionali e sequestrate. A distanza di tre settimane, Music for Peace cercherà stavolta di portare a Gaza 240 tonnellate di beni in 12 container via terra. Ad attenderli in Giordania ci sarà una delegazione di Music for Peace che tenterà di farli arrivare a Gaza. Programma di venerdì 24 ottobre Ore 19:00 – Raggruppamento presso la sede di Music for Peace (Via Balleydier 60, Genova) Ore 20:00 – Partenza corteo Ore 21:15 – Arrivo in Piazza Caricamento, lato ponente Palazzo San Giorgio Intervengono: Mona Abuamara, ambasciatrice della Palestina  Maria Elena Delia, portavo e Italia Global Sumud Flotilla Benedetta Scuderi, europarlamentare imbarcata sulla Global Sumud Flotilla  Luca Franza, camallo della Compagnia Unica dei Lavoratori del Porto di Genova (CULMV) Possibili collegamenti con Gaza     Redazione Italia
La Corte Internazionale di Giustizia censura le restrizioni israeliane agli aiuti umanitari
La Corte Internazionale di Giustizia, l’organo giudiziario delle Nazioni Unite, si è espressa ieri riguardo al divieto che Israele ha imposto all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) di svolgere attività sul proprio territorio. Com’era logica aspettarsi, l’operato sionista è stato […] L'articolo La Corte Internazionale di Giustizia censura le restrizioni israeliane agli aiuti umanitari su Contropiano.
Le bugie di Israele sugli aiuti umanitari della Global Sumud Flotilla continuano
A due anni dall’inizio di un genocidio, la posizione di Ben-Gvir e di Israele secondo cui la Global Sumud Flotilla avrebbe trasportato pochi o nessun aiuto umanitario non è solo palesemente falsa: è oscena. Le imbarcazioni sono state accuratamente documentate, cariche di forniture mediche, cibo e altri beni vitali per le persone di Gaza, sottoposte a una carestia sistematica imposta da Israele. Giornalisti, osservatori per i diritti umani, parlamentari e organizzazioni umanitarie hanno fornito prove innegabili degli aiuti a bordo. La negazione di Israele non è altro che un’ulteriore voce in un lungo elenco di menzogne che i media devono smettere di ripulire con formule come “Israele afferma”. La Global Sumud Flotilla è sempre stata chiara: la nostra missione è spezzare il blocco e aprire un corridoio umanitario per consegne di aiuti sostenute e continue. Le forniture trasportate erano al tempo stesso reali e rappresentative: reali perché urgentemente necessarie, rappresentative perché navi civili non possono trasportare la scala di aiuti di cui Gaza ha bisogno, possibile solo una volta revocato il blocco. La disinformazione di Israele non è nuova. È lo stesso regime che ha affermato di non bombardare ospedali, di non affamare i palestinesi, di non ostacolare i convogli, di non giustiziare civili e operatori umanitari, di non aver seppellito 15 paramedici e le loro ambulanze in una fossa comune poco profonda. Tutte queste menzogne sono state smascherate: come abbiamo visto più volte, ogni accusa è una confessione da parte del governo israeliano. Organizzazioni per i diritti umani, agenzie ONU e innumerevoli foto, video e testimonianze confermano la verità: Israele sta deliberatamente usando la fame come arma, bloccando gli aiuti, bombardando i centri di distribuzione alimentare e condannando famiglie a morire di fame. Ripetere oggi le falsità di Israele significa essere complici nell’occultare un genocidio. I media devono finalmente liberarsi dal riflesso di trattare le dichiarazioni israeliane come credibili. Non esiste alcun obbligo giornalistico di amplificare propaganda che è stata ripetutamente smentita, a costo di centinaia di migliaia di vite palestinesi. Questa campagna sistematica di diffamazione contro la flottiglia non riguarda gli aiuti; riguarda il tentativo di Israele di cancellare le prove dei propri crimini delegittimando chi cerca di difendere il diritto internazionale. La verità non può essere cancellata. Le immagini di carestia, di bambini scheletrici, scaffali vuoti e famiglie disperate sotto assedio sono impresse nella coscienza del mondo. I fatti sono chiari: la flottiglia ha trasportato aiuti umanitari, Gaza è deliberatamente affamata, e Israele sta perpetrando un genocidio. È dovere della comunità internazionale smettere di perpetuare le bugie di Israele e iniziare ad agire per porre fine al blocco, alla carestia e al genocidio. LINK PER ACCEDERE A UN CAMPIONE DI FOTO E VIDEO VERIFICATI DEGLI AIUTI A BORDO DELLE NAVI DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA. Redazione Italia
La richiesta di Israele di “attraccare e trasferire” gli aiuti fa parte del blocco in corso a Gaza
La recente richiesta del Ministero degli Esteri israeliano alle navi della flottiglia di “attraccare e trasferire” gli aiuti umanitari attraverso il porto di Ashkelon, in Israele, non può essere interpretata come una neutra esigenza logistica. Si inserisce in un modello di lunga data: la deliberata ostruzione da parte di Israele degli aiuti destinati a Gaza e i suoi tentativi di delegittimare chi contesta il suo blocco illegale. Da maggio 2025, dopo la revoca del “blocco totale”, Israele ha consentito l’ingresso a Gaza di una media di 70 camion al giorno. Le agenzie delle Nazioni Unite stimano che ne siano necessari tra 500 e 600 quotidianamente per soddisfare i bisogni di base. Il passato di Israele—intercettazione di imbarcazioni, blocco dei convogli e restrizioni alle rotte—dimostra che l’obiettivo non è facilitare i soccorsi, bensì controllarli, ritardarli e negarli. Amnesty International e Human Rights Watch hanno entrambe condannato tali pratiche come violazioni del diritto internazionale e pericolose ostruzioni all’assistenza umanitaria imparziale. La retorica di Israele contro la Global Sumud Flotilla prepara il terreno a ulteriori escalation. Dipingere una missione umanitaria pacifica come una “violazione della legge” è un pretesto per la violenza contro civili che agiscono legittimamente per consegnare aiuti. Amnesty ha già avvertito che tali minacce “calpestano il diritto internazionale” e mettono vite a rischio. Siamo chiari: la comunità internazionale non deve trattare queste richieste come semplici istruzioni operative “benigne”. Sono la continuazione di un blocco che investigatori indipendenti dell’ONU hanno definito una forma di punizione collettiva e parte del genocidio in corso a Gaza. Chiediamo a governi, agenzie ONU e organizzazioni umanitarie di: * Garantire passaggio sicuro e protezione per operatori umanitari, strutture mediche e civili. * Sostenere il diritto internazionale umanitario respingendo l’assedio illegale imposto da Israele e supportando gli sforzi che consegnano direttamente gli aiuti alla popolazione di Gaza. * Agire con decisione per porre fine al genocidio in corso. Qualsiasi cosa di meno rischia di consolidare un sistema di fame forzata, privazioni e punizione collettiva che sta costando la vita a migliaia di palestinesi.   Redazione Italia
L’equipaggio di terra (oltre lo sciopero del 22 settembre) – di FabeR
La mia voce, la vostra voce e il mio sangue, se accresce la vostra rabbia, ora è vostro. Insegnate ai vostri figli che il corpo della terra è uno, che i confini della terra sono un’invenzione e chi non rifiuta di uccidere sarà ucciso facilmente. Fermate il fuoco sui nostri petti, fermate il fuoco [...]
Non è solo umanitarismo: la Palestina come questione politica globale
Nei giorni della partenza della Global Sumud Flottilla[i] assistiamo, finalmente diremmo, alla rottura nel mainstream di una cappa insopportabile che da decenni difendeva lo Stato di Israele da tutte le sue malefatte. Non ci accostiamo a coloro che criticano questa operazione come un mero tentativo da parte dell’opinione pubblica occidentale […] L'articolo Non è solo umanitarismo: la Palestina come questione politica globale su Contropiano.
Fermiamo la barbarie, flash mob al Ponte di ferro a Sesto Calende
Sabato 6 settembre alle 18 il Punt da Féer, il ponte di ferro sul Sempione che collega Sesto Calende con Castelletto Ticino, in Piemonte, diventerà il punto di ritrovo per chi vuole esprimere solidarietà alla popolazione di Gaza. L’appuntamento, sostenuto dalla CGIL, aderisce alla campagna internazionale Global Sumud Flotilla, che riunisce associazioni, sindacati e movimenti pacifisti di tutto il mondo. Il flash mob sarà un momento simbolico: l’immagine del ponte, sospeso tra due sponde, diventa il luogo scelto per unire idealmente due terre. Con cartelli, bandiere e presìdi silenziosi, i partecipanti intendono portare l’attenzione sull’urgenza di un cessate il fuoco e sull’invio di aiuti umanitari per una crisi che continua a colpire civili, famiglie e bambini. Redazione Varese
Emergency si unisce alla Global Sumud Flotilla con la Life Support
Emergency si unirà alla Global Sumud Flotilla in rotta verso Gaza con la Life Support, la sua nave di ricerca e soccorso. La Life Support avrà il ruolo di osservatore e offrirà supporto medico e logistico alle imbarcazioni partecipanti. La nave salperà da Catania insieme alle barche della delegazione italiana. “Quello che accade nella Striscia di Gaza da quasi due anni è inaccettabile. Il nostro staff, che lavora nella Striscia in due centri sanitari nel governatorato di Khan Younis, racconta una situazione gravissima, mai vista prima” dichiara Emergency. “Mentre l’esercito israeliano bombarda senza sosta la popolazione civile, già provata da continui ordini di evacuazione, da cinque mesi sono bloccati gli aiuti necessari ad assicurare una minima assistenza alla popolazione. Oltre a subire continui bombardamenti ed evacuazioni, almeno 500.000 persone vivono in condizione di insicurezza alimentare catastrofica. Le Nazioni Unite hanno già dichiarato lo stato di carestia nel governatorato di Gaza e il rischio che si espanda nei territori vicini. Mentre i nostri governi non sono stati in grado di adottare nessun provvedimento per bloccare una situazione che degenera di giorno in giorno, i cittadini non si rassegnano a stare a guardare.”  Per questo motivo la Life Support di Emergency ha deciso di salpare con la Global Sumud Flotilla, una missione marittima nonviolenta composta dalle delegazioni di 44 Paesi diversi con l’obiettivo di portare aiuti all’interno della Striscia, aprire un corridoio umanitario via mare e denunciare l’inazione di governi e istituzioni. Le imbarcazioni che partecipano alla Global Sumud Flotilla non trasportano soltanto aiuti umanitari, ma un messaggio inequivocabile: quando un governo blocca gli aiuti umanitari, commettendo un crimine di guerra, le persone hanno il diritto e il dovere di agire direttamente in modo nonviolento. La Life Support ha appena concluso la sua 36/a missione SAR nel Mediterraneo Centrale. Dal dicembre del 2022 a oggi, la Life Support ha soccorso un totale di 3001 persone.       Emergency
Richiesta di aiuto per il terremoto in Afghanistan
Il cuore si spezza nel raccontarvi la tragedia che si sta consumando nelle province afgane di Kunar e Nangarhar. Dopo il terribile terremoto che ha raso al suolo interi villaggi, si contano oltre 1500 vite spezzate e più di 2500 feriti, tra cui innocenti bambini e donne. Le immagini di dolore sono strazianti: lacrime che si mescolano alla polvere, famiglie distrutte dal lutto, sopravvissuti intrappolati sotto le macerie, ancora in attesa di un aiuto che potrebbe arrivare troppo tardi. L’associazione FAWN, insieme alle altre organizzazioni locali, è sul campo, cercando disperatamente di salvare chi si può, di asciugare quelle lacrime e di scavare tra le macerie per trovare ancora qualche anima da salvare. Ma il bisogno è immenso, e il tempo è contro di noi. Tanti sono ancora intrappolati, tanti altri hanno perso tutto, e le ferite, visibili e invisibili, sono profonde. In questo momento di immensa sofferenza, abbiamo urgente bisogno del vostro aiuto. Una piccola donazione può fare la differenza tra la vita e la morte, tra la speranza e la disperazione. Vi chiediamo di unirvi a noi, di tendere una mano a chi non ha più niente, di diventare parte di questa lotta per la vita. Aiutateci a salvare vite, a portare conforto e speranza in un momento di dolore inimmaginabile. Perché anche nel buio più profondo, la luce della solidarietà può fare la differenza. Vi ringraziamo con tutto il cuore. https://www.gofundme.com/f/aiutaci-ora-la-speranza-ha-bisogno-di-te?utm_campaign=man_sharesheet_dash&utm_medium=customer&utm_source=copy_link&lang=it_IT&attribution_id=sl%3Abbd33f15-2835-4b84-8088-bd10ae10d10a Walimohammad Atai