La rotta dei diritti: a bordo della Vespucci, tra infanzia, salute e sostenibilità

Pressenza - Saturday, May 17, 2025

Durante la tappa napoletana del suo tour mondiale, la nave scuola della Marina Militare si è trasformata in un laboratorio galleggiante di diritti, consapevolezza e dialogo tra generazioni.

C’è chi la osserva per la sua eleganza, chi la visita per la sua storia, chi la fotografa per la sua imponenza. Ma il vero significato del viaggio dell’Amerigo Vespucci va oltre lo sguardo. La tappa napoletana della nave scuola della Marina Militare Italiana, dal 13 al 16 maggio, ha offerto a migliaia di cittadini l’opportunità di conoscere da vicino non solo un vanto della marineria italiana, ma anche i progetti educativi, sociali e culturali che ne animano la missione.

Tra le tante iniziative, quelle che più ci stanno a cuore, in sintonia con l’impegno di chi scrive e con la linea editoriale di Pressenza, sono quelle legate alla tutela dell’ambiente, alla salute, alla solidarietà, ai diritti dell’infanzia. Progetti che parlano alla cittadinanza tutta, e che proprio in un contesto di bellezza e apertura come la Vespucci hanno trovato risonanza e ascolto.

Tra questi, l’evento “Diritti a vele spiegate” promosso da UNICEF Italia ha rappresentato un momento chiave. A bordo della nave, alla presenza dei rappresentanti dell’UNICEF, dei vertici della Marina Militare e delle istituzioni locali, oltre duecento studenti campani hanno preso parte a laboratori, letture e attività simboliche incentrate sulla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. La giornata, condotta da Veronica Maya in qualità di madrina e presentatrice della cerimonia, è culminata nella celebrazione del 34° anniversario della ratifica italiana della Convenzione: un’occasione per riflettere insieme su quanto sia ancora necessario garantire protezione, ascolto e partecipazione a bambini e adolescenti. Un’esperienza che ha trasformato la nave in aula galleggiante, spazio di consapevolezza, dove parlare di diritti è diventato un gesto concreto di cittadinanza.

Nel corso della tappa si è parlato anche di salute e prevenzione. La Campania, tra le regioni italiane con i più alti tassi di sedentarietà e tabagismo, è stata al centro di una campagna educativa promossa da AIOM, AIRC e SIRM. La scelta non è casuale: informare, proporre, responsabilizzare è un modo concreto per avvicinare la salute al diritto. Oncologi, medici e volontari hanno incontrato cittadini, distribuito materiali, parlato di diagnosi precoce, di alimentazione, di stili di vita. La prevenzione, in questo contesto, è diventata non solo un’opzione individuale, ma un atto collettivo, quasi politico. Non è forse anche questo un modo per costruire pace?

Ampio spazio è stato dedicato anche ai temi dell’ecologia e dell’educazione ambientale. Il Ministero dell’Ambiente ha presentato progetti sulla transizione ecologica e la tutela del mare, coinvolgendo scuole e famiglie in attività interattive pensate per sviluppare consapevolezza e cittadinanza attiva. Un’educazione che guarda al futuro e parte dalla conoscenza, dalla cura dei territori, dalla responsabilità condivisa.

Per i più piccoli è stata messa in scena anche una favola musicale, “Aurora e la nave incantata”, che ha trasformato il Vespucci in teatro galleggiante di sogni. E così, la nave è apparsa per ciò che è: non un cimelio da conservare, né un elenco di dati e date da ricordare, ma un luogo in cui il passato si coniuga con il possibile, in cui la memoria si intreccia con l’immaginazione.

Ma la Vespucci è anche molto altro. Lungo il Molo Beverello, il Villaggio “IN Italia” ha ospitato decine di stand e padiglioni istituzionali. Ogni area tematica ha proposto esperienze dirette: dalla realtà aumentata all’innovazione tecnologica, dai mestieri del mare alla promozione del turismo sostenibile, dalle eccellenze del Made in Italy all’esplorazione delle professioni legate alla blue economy. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha organizzato percorsi formativi rivolti a studenti e docenti, mentre il Ministero della Cultura ha raccontato, anche attraverso installazioni immersive, l’identità plurale del nostro Paese. Una tappa cheha messo in dialogo tradizione e innovazione, mostrando quanto la conoscenza possa essere anche esperienza coinvolgente.

Osservarla da vicino ha significato cogliere un simbolo che cambia. Un laboratorio mobile di consapevolezza. Salire a bordo, percorrere le scale, camminare sui ponti, ha lasciato in molti, adulti e bambini, una domanda silenziosa, un’impressione che non si esaurisce con lo sbarco. Come se quella nave, oltre a mostrarsi, avesse chiesto qualcosa.

Perché la crisi ecologica, la fragilità dei diritti, la distanza tra le generazioni non sono problemi tecnici. Sono nodi da sciogliere insieme. E ogni iniziativa capace di generare ascolto, emozione, relazione, diventa una piccola leva di trasformazione.

Il motto della Vespucci “Non chi comincia ma quel che persevera” risuona allora non come una frase scolpita nel legno, ma come un invito. A restare vigili, a guardare più in là dell’orizzonte, a non rifugiarci nell’estetica senza interrogativi. Ora che la nave ha lasciato Napoli, e si prepara a raggiungere la sua prossima tappa, possiamo salutarla così. Con gratitudine. Per averci ricordato, senza retorica, che un’altra rotta è possibile. E che ognuno, con la propria voce, può contribuire a disegnarla.

 

 

Lucia Montanaro