TORINO: OCCUPATO IL LICEO EINSTEIN CONTRO LA MILITARIZZAZIONE E LE POLITICHE BELLICHE NELLE SCUOLE

Radio Onda d`Urto - Wednesday, October 29, 2025

Occupato il liceo Einstein di Torino: la protesta di studentesse e studenti, iniziata questa mattina, arriva a pochi giorni dal fermo di un alunno quindicenne avvenuto lunedì scorso fuori dall’istituto, da parte di Digos e polizia. L’intervento delle forze dell’ordine, che hanno anche effettuato cariche contro i giovani presenti, è avvenuto mentre gli studenti manifestavano contro un gruppo di neofascisti che cercavano di consegnare volantini contro la cosìdetta “cultura maranza”.

Condanniamo l’iniziativa muscolare di Digos e reparti antisommossa davanti all’istituto” dichiara il collettivo del liceo Einstein, che sottolinea come “per costruire le guerre serve avere giovani disciplinati che le combattano”. L’occupazione si inserisce così in una più ampia protesta contro le politiche belliche portate avanti dal Governo Meloni.

Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, la corrispondenza con Nicola, del Collettivo Einstein Torino. Ascolta o scarica.

Di seguito il comunicato diffuso dal Collettivo Einstein Torino:
“OGGI 29/10/2025
OCCUPIAMO L’EINSTEIN

Sono stati giorni concitati quelli che hanno preceduto questa scelta degli studenti nella scuola, ma oggi non possiamo più aspettare.
Nella giornata di lunedì decine di poliziotti, con un’azione squadrista degna di un regime, sono venuti davanti alla nostra scuola in occasione di un volantinaggio razzista e xenofobo di gioventù nazionale, picchiando studenti davanti a scuola in assetto antisommossa e portando in questura un nostro compagno per il solo motivo di essersi espresso contro la presenza massiccia di fascisti e polizia davanti all’istituto.

Per due giorni abbiamo ricevuto solidarietà da ogni angolo del paese, centinaia di scuole hanno esposto striscioni di solidarietà per quanto avvenuto, ribadendo che la polizia deve stare fuori dalle scuole!
Coordinamenti di professori, sindacati, partiti, e molti altri hanno condannato fermamente l’iniziativa muscolare delle forze dell’ordine e del governo meloni nel suo tentativo di normalizzare la militarizzazione delle scuole, in vista di un crescente riarmo. D’altronde sappiamo che per costruire le guerre serve avere giovani disciplinati che le combattano, ma la solidarietà ha scavalcato qualsiasi muro eretto in nome del profitto e del disciplinamento.
Un fatto però ci stupisce assai, e ci obbliga a prendere delle posizioni nette e forti.Il nostro preside, Marco Michele Chiauzza, evidentemente imbarazzato dalla situazione, non si è degnato, in due giorni di mobilitazione e sciopero totale nella scuola, di rivolgersi a studenti e studentesse, concedendo con molto sforzo due ore di presenza fuori aula durante la giornata di lunedì.
Sappiamo molto bene come egli sapesse e fosse a conoscenza dell’ingente dispiegamento di forze del disordine, come ben ricordato da lui in una vergognosa circolare pubblicata da lui stesso nella giornata di martedì. Su questa ci torneremo in seguito.”