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La lobby israeliana si sta sciogliendo sotto i nostri occhi
Il mese scorso, un membro di spicco dell’organizzazione ebraica J Street, che aveva lavorato per Obama e Harris, ha spiegato che la tradizione del Congresso di sostenere Israele “a prescindere da tutto” è stata imposta da un “gruppo ben finanziato di ebrei“. “Un piccolo gruppo di ebrei americani, organizzato e […] L'articolo La lobby israeliana si sta sciogliendo sotto i nostri occhi su Contropiano.
Aumenta l’occupazione ma il paese è sempre più povero
Come ormai da un paio d’anni, il governo Meloni torna ad usare toni trionfalistici per i numeri pubblicati dall’ISTAT sul nuovo record di occupazione registrato in Italia. Ma il numero crescente di occupati stride in modo sempre più clamoroso con gli zero virgola del PIL (quest’anno siamo a + 0,6% […] L'articolo Aumenta l’occupazione ma il paese è sempre più povero su Contropiano.
“L’ICE funziona come un esercito di occupazione. Lo so perché ne ho fatto parte”
Gli elicotteri dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) sorvoleranno senza dubbio il mio quartiere in cerca di riparatori di tetti e giardinieri in questo “Veterans Day”, proprio come hanno fatto per settimane. Negli Stati Uniti, sei un bersaglio facile se hai la pelle scura e il tuo lavoro richiede di lavorare […] L'articolo “L’ICE funziona come un esercito di occupazione. Lo so perché ne ho fatto parte” su Contropiano.
“Don’t Buy Into Occupation”. Ancora complicità italiane nel genocidio dei palestinesi
C’è un fiume di denaro che continua a scorrere dall’Europa verso le aziende che sostengono l’occupazione israeliana e la guerra a Gaza, nonostante le varie condanne internazionali e la millantata adesione dei governi occidentali al rispetto dei diritti dei palestinesi. È quanto emerge dal quinto rapporto annuale “Don’t Buy into […] L'articolo “Don’t Buy Into Occupation”. Ancora complicità italiane nel genocidio dei palestinesi su Contropiano.
Dietro la risoluzione 2803: dividere la Striscia ed emarginare la Resistenza
Il piano Trump per Gaza, come si sa, è stato approvato all’ONU qualche giorno fa, grazie all’appoggio di quasi tutti i paesi arabi e islamici, che hanno indotto la Russia a ritirare una sua bozza alternativa elaborata in precedenza. Esso, però, ha incontrato l’opposizione sia di Israele che della Resistenza […] L'articolo Dietro la risoluzione 2803: dividere la Striscia ed emarginare la Resistenza su Contropiano.
Israele approva l’espansione illegale degli insediamenti coloniali a Gerusalemme Est
Gerusalemme/al-Quds – Al Mayadeen. Israele ha approvato la costruzione di 1.300 nuove unità abitative nel blocco di Gush Etzion, a sud di Gerusalemme/al-Quds Est, in quella che segna un’altra importante escalation nell’espansione illegale degli insediamenti in tutta la Cisgiordania occupata. Secondo l’agenzia israeliana Channel 14, la decisione è stata approvata all’unanimità all’inizio di questa settimana dal Comitato Speciale per la Pianificazione e l’Edilizia che sovrintende agli insediamenti di Gush Etzion, con particolare attenzione al quartiere di Har HaRusim, situato vicino all’insediamento di Alon Shvut, a sud-ovest di al-Quds/Gerusalemme Est. Il piano prevede non solo alloggi, ma anche la costruzione di scuole, strutture pubbliche, parchi e un importante centro commerciale destinato a servire gli insediamenti limitrofi. Il Consiglio Regionale di Gush Etzion ha accolto con favore la decisione come una risposta alla crescente domanda di insediamento da parte dei coloni nella zona. L’annuncio arriva pochi giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha respinto le preoccupazioni sulle azioni di “Israele” in Cisgiordania, affermando: “Non preoccupatevi per la Cisgiordania. Israele non farà nulla con la Cisgiordania”, durante una conferenza stampa del 24 ottobre. Le dichiarazioni di Trump sono arrivate mentre la Knesset israeliana approvava in via preliminare due progetti di legge volti ad annettere la Cisgiordania occupata e il blocco di insediamenti di Ma’ale Adumim. Tali misure isolerebbero al-Quds/Gerusalemme Est dai suoi dintorni palestinesi e dividerebbero la Cisgiordania in due regioni separate, minando la possibilità di uno stato palestinese contiguo. Spinta sugli insediamenti in vista delle elezioni. Martedì, Yedioth Ahronoth ha riferito che il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha accelerato la costruzione di insediamenti e l’esproprio di terreni in Cisgiordania, con l’obiettivo di stabilire “fatti sul campo” irreversibili prima delle elezioni della Knesset del prossimo anno. Dal ritorno del governo del primo ministro Benjamin Netanyahu, alla fine del 2022, “Israele” ha avanzato piani per circa 48.000 unità di insediamento, con una media di 17.000 unità all’anno, un ritmo mai visto nelle precedenti amministrazioni. Ad agosto, l’occupazione ha approvato il controverso piano di insediamento E1, che prevede la costruzione di 3.400 unità vicino a Ma’ale Adumim. I critici avvertono che l’E1 separerebbe la Cisgiordania settentrionale e meridionale, isolando ulteriormente al-Quds/Gerusalemme orientale e infliggendo quello che molti considerano il colpo di grazia alla già compromessa soluzione dei due stati. Le Nazioni Unite e un ampio consenso internazionale hanno ripetutamente affermato che gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati sono illegali ai sensi del diritto internazionale, in particolare della Quarta Convenzione di Ginevra. Inoltre, l’organizzazione per i diritti umani Peace Now ha descritto il piano E1 come un “colpo fatale” per lo Stato palestinese, osservando che la sua attuazione renderebbe quasi impossibile la creazione di uno Stato palestinese sostenibile. Inoltre, i palestinesi insistono sul fatto che al-Quds Est sia la capitale del loro futuro Stato, sulla base di risoluzioni internazionali che respingono la legittimità dell’occupazione israeliana del 1967 e della sua annessione della città nel 1980. Il piano E1 di “Israele” si riferisce a un progetto di sviluppo in Cisgiordania, dove il governo israeliano intende costruire migliaia di unità abitative e infrastrutture su un tratto di terreno di 12 chilometri quadrati noto come E1, adiacente all’insediamento di Ma’ale Adumim, appena a est di al-Quds occupata. La proposta, ripresa e avanzata nel 2025, mira a collegare più strettamente Ma’ale Adumim ad al-Quds/Gerusalemme occupata, circondando al contempo la Città con insediamenti residenziali, industriali e commerciali israeliani. Traduzione per InfoPal di F.F.
Le occupazioni delle scuole: da Firenze alle province limitrofe alla ricerca dell’elemento sfuggente
Le scuole occupate a Firenze non fanno notizia. Ma alcune docenti, orgogliose, pubblicano sui social i comunicati delle occupazione dei loro student*. Sono sparse per la città, senza arrivare nelle province vicine. “Non hanno risonanza, forse, perché durano poco”, … Leggi tutto L'articolo Le occupazioni delle scuole: da Firenze alle province limitrofe alla ricerca dell’elemento sfuggente sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
TORINO: OCCUPATO IL LICEO EINSTEIN CONTRO LA MILITARIZZAZIONE E LE POLITICHE BELLICHE NELLE SCUOLE
Occupato il liceo Einstein di Torino: la protesta di studentesse e studenti, iniziata questa mattina, arriva a pochi giorni dal fermo di un alunno quindicenne avvenuto lunedì scorso fuori dall’istituto, da parte di Digos e polizia. L’intervento delle forze dell’ordine, che hanno anche effettuato cariche contro i giovani presenti, è avvenuto mentre gli studenti manifestavano contro un gruppo di neofascisti che cercavano di consegnare volantini contro la cosìdetta “cultura maranza”. “Condanniamo l’iniziativa muscolare di Digos e reparti antisommossa davanti all’istituto” dichiara il collettivo del liceo Einstein, che sottolinea come “per costruire le guerre serve avere giovani disciplinati che le combattano”. L’occupazione si inserisce così in una più ampia protesta contro le politiche belliche portate avanti dal Governo Meloni. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, la corrispondenza con Nicola, del Collettivo Einstein Torino. Ascolta o scarica. Di seguito il comunicato diffuso dal Collettivo Einstein Torino: “OGGI 29/10/2025 OCCUPIAMO L’EINSTEIN Sono stati giorni concitati quelli che hanno preceduto questa scelta degli studenti nella scuola, ma oggi non possiamo più aspettare. Nella giornata di lunedì decine di poliziotti, con un’azione squadrista degna di un regime, sono venuti davanti alla nostra scuola in occasione di un volantinaggio razzista e xenofobo di gioventù nazionale, picchiando studenti davanti a scuola in assetto antisommossa e portando in questura un nostro compagno per il solo motivo di essersi espresso contro la presenza massiccia di fascisti e polizia davanti all’istituto. Per due giorni abbiamo ricevuto solidarietà da ogni angolo del paese, centinaia di scuole hanno esposto striscioni di solidarietà per quanto avvenuto, ribadendo che la polizia deve stare fuori dalle scuole! Coordinamenti di professori, sindacati, partiti, e molti altri hanno condannato fermamente l’iniziativa muscolare delle forze dell’ordine e del governo meloni nel suo tentativo di normalizzare la militarizzazione delle scuole, in vista di un crescente riarmo. D’altronde sappiamo che per costruire le guerre serve avere giovani disciplinati che le combattano, ma la solidarietà ha scavalcato qualsiasi muro eretto in nome del profitto e del disciplinamento. Un fatto però ci stupisce assai, e ci obbliga a prendere delle posizioni nette e forti.Il nostro preside, Marco Michele Chiauzza, evidentemente imbarazzato dalla situazione, non si è degnato, in due giorni di mobilitazione e sciopero totale nella scuola, di rivolgersi a studenti e studentesse, concedendo con molto sforzo due ore di presenza fuori aula durante la giornata di lunedì. Sappiamo molto bene come egli sapesse e fosse a conoscenza dell’ingente dispiegamento di forze del disordine, come ben ricordato da lui in una vergognosa circolare pubblicata da lui stesso nella giornata di martedì. Su questa ci torneremo in seguito.”
Shock Economy. Le aziende italiane sognano grandi affari a Gaza
Le forze armate israeliane continuano a bombardare la Striscia di Gaza nonostante l’accordo di cessate il fuoco promosso da Donald Trump ma in Italia c’è già chi pensa a fare affari miliardari con la “ricostruzione” di Gaza City. L’edizione italiana di Fortune (nota rivista economica USA) ha pubblicato un articolo […] L'articolo Shock Economy. Le aziende italiane sognano grandi affari a Gaza su Contropiano.
Francesca Albanese non si ferma: ecco il report che accusa l’Occidente
Nonostante una intensa campagna di disinformazione e di odio nei suoi confronti Francesca Albanese continua nel suo lavoro di Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati e pubblica un nuovo report. Il genocidio di Gaza: un crimine … Leggi tutto L'articolo Francesca Albanese non si ferma: ecco il report che accusa l’Occidente sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.