
Giuliana per sempre. I cento anni di Giuliana Saladino
Pressenza - Sunday, April 27, 2025Si è celebrato da poco a Palermo il centenario della nascita di Giuliana Saladino (1925-1999), figura di spicco della politica e della cultura non solo siciliane, con un’intensa giornata che ha cominciato a ricostruire un grande mosaico, dove ogni tassello ha aperto nuove dimensioni di un multiforme talento. Al di là di una celebrazione rituale, in piena consonanza con la sua inarrestabile e poliedrica attività, si sono svolti eventi in due luoghi significativi.
La mattina, nella scuola del quartiere CEP a lei degnamente intitolata, il dirigente Giusto Catania ha introdotto gli interventi di relatori, quali la scrittrice Bianca Stancanelli, i docenti di Letteratura Italiana Matteo Di Figlia e Ambra Carta e l’editore Antonio Sellerio che ne hanno trattato l’impegno politico anche in ambito istituzionale e la vasta attività di giornalista e di scrittrice, nella dimensione pedagogica nel rapporto con le nuove generazioni, sottolineando la necessità della trasmissione di valori e di esperienze in un’epoca di smemorata immersione in un’informazione martellante.
Insieme alle qualificate relazioni si è dato spazio anche ad altre forme di comunicazione, quale quella visiva del film Giuliana Saladino. Come scrive una donna (2013) con due dei registi, Laura Schimmenti e Gianluca Donati, quella musicale, coinvolgendo studenti e studentesse nell’esecuzione di Un segno contro la mafia, scritto e diretto dal professore Francesco Amato e nella lettura di brani scelti dai ragazzi stessi nella produzione di Giuliana Saladino.
Il pomeriggio, nella sede dell’Istituto Gramsci, dopo l’omaggio del Presidente Salvatore Nicosia, personali e documentati contributi hanno presentato ad un pubblico ampio e attento i diversi aspetti della sua vasta produzione con l’intreccio tra giornalismo e romanzo che, in un originale linguaggio poetico, riesce a cogliere e a raccontare con grande lucidità la realtà nei suoi aspetti meno consueti e a disegnare utopie del futuro, affrontando temi inizialmente scomodi e oggi più che mai attuali, quali mafia, condizione delle donne, migranti, quartieri degradati, orizzonti della politica, sostenendo e diffondendo forme di opposizione e resistenza inconsuete, quale il comitato dei lenzuoli e il presidio delle donne del digiuno, sorti dopo le stragi mafiose del 1992.
La storica Giovanna Fiume ne ha sottolineato l’appassionato impegno politico, mai privo di spirito critico, la ricerca di verità in un continuo superamento delle barriere ideologiche, la militanza senza limitante appartenenza che la portò ad uscire dal Partito Comunista, a cui aveva aderito nell’immediato dopoguerra, dopo i fatti di Ungheria del 1956.
L’editore Dario Carnevale, insieme all’autore del saggio introduttivo Antonino Blando, ha ricordato la più recente riedizione di Romanzo Politico, apparso nel 1972 nell’edizione Feltrinelli con il titolo De Mauro, una cronaca palermitana, dove, come sottolinea il nuovo sottotitolo De Mauro, una cronaca italiana, in modo magistrale si intrecciano precisa descrizione, appassionato coinvolgimento personale e trascinante rielaborazione letteraria sul mistero tuttora irrisolto della sparizione del giornalista Mauro De Mauro, suo collega nel glorioso quotidiano L’ORA, di cui Giuliana Saladino con le sue coraggiose inchieste fu a lungo voce di grande rilievo.
La scrittrice Beatrice Agnello ha parlato dell’antesignana fondatrice della casa editrice La Luna nel 1986 assieme ad un battagliero gruppo di donne, quali, tra le altre, Letizia Battaglia, Giovanna Fiume, Amalia Collisano e la stessa Beatrice Agnello, casa che ha pubblicato con successo romanzi e saggi dirompenti di autrici contemporanee (La mafia in casa mia, 1986, intervista a Felicia Impastato di Umberto Santino e Anna Puglisi, La briganta di Maria Rosa Cutrufelli, 1990) e anche del passato (Milady in Sicilia. Un viaggio in treno e in carrozza 1879-80 di Frances Eliot 1986) ma anche di autori, quali Aurelio Grimaldi, il cui Mery per sempre (1987) è poi diventato un film di successo.
Altra impresa editoriale la rivista di voci femminili Mezzocielo, creata nel 1991 da Simona Mafai, Letizia Battaglia e Rosanna Pirajno, di cui Giuliana Saladino fu presenza fissa fin dal primo numero.
Padre Nino Fasullo, fondatore e direttore della rivista Segno, ha raccontato l’incontro con Giuliana Saladino in occasione di un articolo sul cardinale Pappalardo, che aveva appena pronunciato il suo discorso contro la mafia diventato famoso, che ha segnato l’inizio inaspettato di uno scambio felice e di una lunga collaborazione.
Il bibliotecario e scrittore Ignazio Romeo ha segnalato l’accurata digitalizzazione, a cura della Biblioteca Regionale e ora accessibile, dei numerosissimi articoli a firma dell’Autrice, una scelta dei quali è stata pubblicata nel volume a cura di Giovanna Fiume Chissà come chiameremo questi anni (Sellerio 2010). Ricordando la pubblicazione in vita, oltre Il caso De Mauro, del romanzo Terra di rapina (Einaudi 1977), mentre il postumo Romanzo civile (Sellerio 2010) non ha avuto finora la meritata risonanza, Ignazio Romeo, ha voluto sottolineare l’umiltà della scrittrice, il suo “tratto collettivista” che metteva sempre il Noi dinanzi all’Io.
La testimonianza della parente Giulia Barbera ne ha presentato nella dimensione privata la capacità affettiva accanto alla straordinaria capacità ironica, l’antidogmatismo professato in ambito politico e religioso.
A questo punto mi permetto di aggiungere a questa straordinaria ricchezza la mia personale esperienza. Ho avuto il grande privilegio di conoscere Giuliana Saladino in occasione della pubblicazione nel 1986 per le edizioni La Luna del romanzo Da Paul a Pedro di Franziska zu Reventlow, da me tradotto dal tedesco. È stato un incontro ricco e piacevolmente stimolante dal punto di vista culturale e umano. Non dimenticherò mai i petali di gelsomino sparsi sulla sua tavola apparecchiata per la cena, la sua immagine sorridente e profumata. L’amore per la natura e la bellezza, un’altra delle sue infinite capacità.