Lotte Baye Fall – Solidarietà contro il colonialismo, le frontiere e le prigioni

Progetto Melting Pot Europa - Thursday, September 18, 2025

DEANNA DADUSC, MADIEYE DIEYE, BARABARA GRISANTI, CHEIKH SENE

“Capitani, scafisti, detenuti, migranti, rifugiati. Veniamo chiamati tanti nomi, e tante persone ci vedono solo attraverso queste etichette, nel bene e nel male. Questa serie podcast è il risultato di un 

percorso di formazione su lotte, solidarietà e filosofia Baye Fall, in cui tentiamo di proporre nuovi linguaggi e immaginari che mettono al centro il nostro sguardo e la nostra esperienza, e far capire che la nostra esistenza, le nostre lotte e le nostre pratiche di solidarietà hanno una storia che precede il momento in cui cominciamo ad esistere agli occhi europei. Prima di diventare migranti, capitani, detenuti siamo stati e continuiamo a essere movimenti di solidarietà e resistenza, con una filosofia, religione e spiritualità profonde, nonostante tutti i tentativi, correnti e storici, di disumanizzarci, reprimerci e incasellarci in etichette o prigioni”.

L’associazione “Ragazzi Baye Fall a Palermo” è un’associazione basata sui principi della solidarietà e del mutuo supporto ed è composta da difensori dei diritti umani provenienti dal Senegal e dal Gambia, molti dei quali lavoravano come pescatori e, vista la loro conoscenza del mare, sono diventati conducenti delle imbarcazioni che li hanno portati in Europa. Per questo sono stati criminalizzati come capitani/scafisti.

In un contesto politico in cui le leggi e le politiche di frontiera vengono spesso messe in discussione dalla società civile, le persone migranti nel mirino di queste leggi continuano a essere de-umanizzate e la loro voce politica è spesso silenziata o filtrata.

A parte alcune eccezioni i saperi e le memorie delle persone che migrano e di quelle criminalizzate sono messe a tacere da narrazioni neo-coloniali e euro-centriche che tendono a essenzializzare come vittime o criminali piuttosto che come attori politici.

Diventa quindi necessario riportare al centro delle lotte la voce e le narrazioni di chi questa violenza la ha vissuta sulla propria pelle, per formulare analisi che de-centrino i punti di vista nati da prospettive Europee ed eurocentriche. 

Per questo, in collaborazione altre realtà 1, i Ragazzi Baye Fall hanno organizzando un percorso di formazione che ha seguito le storie e le memorie delle persone Baye Fall a partire dalle pratiche di espropriazione coloniale e di resistenza in Senegal e Gambia fino alle lotte contro la criminalizzazione in Europa.

Il percorso è stato pensato come strumento per evidenziare e valorizzare la capacità di analisi, le forme di solidarietà e il potere politico delle persone che sono direttamente colpite da leggi, pratiche e discorsi che le confinano, le discriminano e le incarcerano.

Il tentativo è quello di smettere di essenzializzare le persone migranti assecondando etichette e categorie prodotte dal regime di frontiera europeo, e dalle forme di apartheid razzista che esso sostiene, al fine di produrre immaginari e linguaggi che possano situare la criminalizzazione delle migrazioni all’interno di più ampi percorsi geografici, storici e (anti)coloniali delle persone che migrano, a partire dalla decostruzione di categorizzazioni binarie tra criminale/vittima, così come l’antitesi migrante/salvatore, che dominano il linguaggio non solo degli attori politici che criminalizzano, ma anche di coloro che difendono le persone migranti.

Nel primo episodio parliamo della storia e della filosofia Baye Fall, nata da pratiche di resistenza anti-coloniali in Senegal, e centrata su modi di vita solidali, e di mutuo-aiuto. Parliamo di come Cheikh Amadou Bamba è stato criminalizzato, esiliato e incarcerato per essersi opposto alle leggi dei coloni francesi che volevano proibire le pratiche spirituali e religiose senegalesi.

Una repressione che però non ha piegato ma al contrario ha amplificato le sue lotte, trasformandole in un movimento di lotta anti-coloniale e spirituale che ad oggi è uno dei più grandi del Senegal e diffuso in tutta la diaspora. 

Ci siamo poi spostati a Lampedusa per condividere, insieme alle persone che si occupano di pesca sull’isola, un’analisi delle pratiche di vita e di sussistenza legate al mare, e dei processi neocoloniali di sea-grabbing/saccheggio del mare da parte di enti Europei che hanno portato alla necessità di intraprendere un percorso migratorio. 

Siamo tornati a Palermo per un approfondimento sulla solidarietà Baye Fall innescata durante il processo migratorio, forme di solidarietà e auto-organizzazione che spesso vengono criminalizzate con l’etichetta di “facilitazione dell’immigrazione clandestina”.

Da qui, abbiamo dato spazio a riflessioni sulla criminalizzazione delle persone che hanno guidato le imbarcazioni verso l’Europa, situando tale analisi all’interno di un percorso storico e politico di cui abbiamo precedentemente evidenziato le matrici (neo)coloniali. Le forme di solidarietà migrante e Baye Fall però, non si sono fatte fermare dal carcere. 

Il percorso si è tenuto in presenza presso Maldusa Palermo (con l’eccezione di una sessione a Lampedusa – il 14 aprile). Ogni sessione è stata registrata per produrre una serie podcast. Le musiche e i canti Baye Fall sono state registrate a Lampedusa, durante l’evento sulla pesca e sul furto del mare.

Di seguito potete trovare gli episodi o sul canale Spotify di radio alqantara, o scaricando il file MP3 dal sito di Maldusa.

Sito Maldusa per Scaricare MP3
Spotify radio alqantara 
Sito Ragazzi Baye Fall

  1. Il progetto è stato realizzato con il supporto di un fondo di UK Art and Humanities Research Council (AHRC), gestito da Dr. Deanna Dadusc, School of Humanities and Social Science, University of Brighton. Il percorso è stato ideato e sviluppato in una collaborazione tra i Ragazzi Baye Fall, FAC research, Maldusa e radio alqantara.
    Un ringraziamento speciali ai membri dei Ragazzi Baye Fall che hanno sia partecipato al percorso, sia contribuito alla sua ideazione e sviluppo: Amadou Niang, Assane Seck, Bacary Sagna, Cheikh Sene, Djibril Badji, Lamine Diop, Madieye Dieye, Mor Diop e Sini Ndiaye.
    Un ringraziamento speciale anche all3 attivist3 di Maldusa e radio aqantara che hanno collaborato alla creazione del percorso e alla realizzazione della serie podcast: Barbara Grisanti, Beatrice Tagliabue, Chadli Aloui, Claudia Spagnulo, Giuliana Spera and Sara Biasci ↩︎