Lotte Baye Fall – Solidarietà contro il colonialismo, le frontiere e le prigioni
DEANNA DADUSC, MADIEYE DIEYE, BARABARA GRISANTI, CHEIKH SENE
“Capitani, scafisti, detenuti, migranti, rifugiati. Veniamo chiamati tanti nomi,
e tante persone ci vedono solo attraverso queste etichette, nel bene e nel male.
Questa serie podcast è il risultato di un
percorso di formazione su lotte,
solidarietà e filosofia Baye Fall, in cui tentiamo di proporre nuovi linguaggi e
immaginari che mettono al centro il nostro sguardo e la nostra esperienza, e far
capire che la nostra esistenza, le nostre lotte e le nostre pratiche di
solidarietà hanno una storia che precede il momento in cui cominciamo ad
esistere agli occhi europei. Prima di diventare migranti, capitani, detenuti
siamo stati e continuiamo a essere movimenti di solidarietà e resistenza, con
una filosofia, religione e spiritualità profonde, nonostante tutti i tentativi,
correnti e storici, di disumanizzarci, reprimerci e incasellarci in etichette o
prigioni”.
L’associazione “Ragazzi Baye Fall a Palermo” è un’associazione basata sui
principi della solidarietà e del mutuo supporto ed è composta da difensori dei
diritti umani provenienti dal Senegal e dal Gambia, molti dei quali lavoravano
come pescatori e, vista la loro conoscenza del mare, sono diventati conducenti
delle imbarcazioni che li hanno portati in Europa. Per questo sono stati
criminalizzati come capitani/scafisti.
In un contesto politico in cui le leggi e le politiche di frontiera vengono
spesso messe in discussione dalla società civile, le persone migranti nel mirino
di queste leggi continuano a essere de-umanizzate e la loro voce politica è
spesso silenziata o filtrata.
A parte alcune eccezioni i saperi e le memorie delle persone che migrano e di
quelle criminalizzate sono messe a tacere da narrazioni neo-coloniali e
euro-centriche che tendono a essenzializzare come vittime o criminali piuttosto
che come attori politici.
Diventa quindi necessario riportare al centro delle lotte la voce e le
narrazioni di chi questa violenza la ha vissuta sulla propria pelle, per
formulare analisi che de-centrino i punti di vista nati da prospettive Europee
ed eurocentriche.
Per questo, in collaborazione altre realtà 1, i Ragazzi Baye Fall hanno
organizzando un percorso di formazione che ha seguito le storie e le memorie
delle persone Baye Fall a partire dalle pratiche di espropriazione coloniale e
di resistenza in Senegal e Gambia fino alle lotte contro la criminalizzazione in
Europa.
Il percorso è stato pensato come strumento per evidenziare e valorizzare la
capacità di analisi, le forme di solidarietà e il potere politico delle persone
che sono direttamente colpite da leggi, pratiche e discorsi che le confinano, le
discriminano e le incarcerano.
Il tentativo è quello di smettere di essenzializzare le persone migranti
assecondando etichette e categorie prodotte dal regime di frontiera europeo, e
dalle forme di apartheid razzista che esso sostiene, al fine di produrre
immaginari e linguaggi che possano situare la criminalizzazione delle migrazioni
all’interno di più ampi percorsi geografici, storici e (anti)coloniali delle
persone che migrano, a partire dalla decostruzione di categorizzazioni binarie
tra criminale/vittima, così come l’antitesi migrante/salvatore, che dominano il
linguaggio non solo degli attori politici che criminalizzano, ma anche di coloro
che difendono le persone migranti.
Nel primo episodio parliamo della storia e della filosofia Baye Fall, nata da
pratiche di resistenza anti-coloniali in Senegal, e centrata su modi di vita
solidali, e di mutuo-aiuto. Parliamo di come Cheikh Amadou Bamba è stato
criminalizzato, esiliato e incarcerato per essersi opposto alle leggi dei coloni
francesi che volevano proibire le pratiche spirituali e religiose senegalesi.
Una repressione che però non ha piegato ma al contrario ha amplificato le sue
lotte, trasformandole in un movimento di lotta anti-coloniale e spirituale che
ad oggi è uno dei più grandi del Senegal e diffuso in tutta la diaspora.
Ci siamo poi spostati a Lampedusa per condividere, insieme alle persone che si
occupano di pesca sull’isola, un’analisi delle pratiche di vita e di sussistenza
legate al mare, e dei processi neocoloniali di sea-grabbing/saccheggio del mare
da parte di enti Europei che hanno portato alla necessità di intraprendere un
percorso migratorio.
Siamo tornati a Palermo per un approfondimento sulla solidarietà Baye Fall
innescata durante il processo migratorio, forme di solidarietà e
auto-organizzazione che spesso vengono criminalizzate con l’etichetta di
“facilitazione dell’immigrazione clandestina”.
Da qui, abbiamo dato spazio a riflessioni sulla criminalizzazione delle persone
che hanno guidato le imbarcazioni verso l’Europa, situando tale analisi
all’interno di un percorso storico e politico di cui abbiamo precedentemente
evidenziato le matrici (neo)coloniali. Le forme di solidarietà migrante e Baye
Fall però, non si sono fatte fermare dal carcere.
Il percorso si è tenuto in presenza presso Maldusa Palermo (con l’eccezione di
una sessione a Lampedusa – il 14 aprile). Ogni sessione è stata registrata per
produrre una serie podcast. Le musiche e i canti Baye Fall sono state registrate
a Lampedusa, durante l’evento sulla pesca e sul furto del mare.
Di seguito potete trovare gli episodi o sul canale Spotify di radio alqantara, o
scaricando il file MP3 dal sito di Maldusa.
Sito Maldusa per Scaricare MP3
Spotify radio alqantara
Sito Ragazzi Baye Fall
1. Il progetto è stato realizzato con il supporto di un fondo di UK Art and
Humanities Research Council (AHRC), gestito da Dr. Deanna Dadusc, School of
Humanities and Social Science, University of Brighton. Il percorso è stato
ideato e sviluppato in una collaborazione tra i Ragazzi Baye Fall, FAC
research, Maldusa e radio alqantara.
Un ringraziamento speciali ai membri dei Ragazzi Baye Fall che hanno sia
partecipato al percorso, sia contribuito alla sua ideazione e sviluppo:
Amadou Niang, Assane Seck, Bacary Sagna, Cheikh Sene, Djibril Badji, Lamine
Diop, Madieye Dieye, Mor Diop e Sini Ndiaye.
Un ringraziamento speciale anche all3 attivist3 di Maldusa e radio aqantara
che hanno collaborato alla creazione del percorso e alla realizzazione della
serie podcast: Barbara Grisanti, Beatrice Tagliabue, Chadli Aloui, Claudia
Spagnulo, Giuliana Spera and Sara Biasci ↩︎